L'assertività nelle parole e negli atteggiamenti

L’assertività è l’arte di sapersi posizionare in quello spazio di intersezione fra ciò che voglio io e ciò che vogliono gli altri. Saper far valere le proprie posizioni pur rispettando e validando quelle altrui senza cedere alla rabbia o al conflitto distruttivo.

Assertività comunicazione gestualità

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Nella teoria dei giochi esistono due possibilità: i giochi competitivi dove se uno vince l’altro perde e i giochi cooperativi dove la vittoria di uno va a vantaggio anche dell’altro e ci si muove tutti verso un obiettivo comune. 

 

Nella vita purtroppo le cose non sono sempre così nette: alle volte è necessario “tenere il punto”, far valere le proprie posizioni anche quando non sono tollerate o accettate dall’altro. Comunicare assertivamente significa saper portare avanti il proprio punto di vista, i propri diritti o bisogni senza prevaricare quelli altrui né cedere alla competizione aggressiva. Molto sta nelle parole, ma prima ancora nell’atteggiamento che assumiamo di fronte a un conflitto.

 

Significato di assertività

Cosa significa comunicare con assertività? Nella vita i conflitti e i disaccordi ci accompagnano continuamente e dobbiamo imparare a difendere le nostre opinioni e a comunicare le nostre posizioni in modo chiaro ed esplicito senza essere né aggressivi né passivi o sottomessi.

 

Questo è un primo punto essenziale: esprimere apertamente le proprie posizioni, comunicarle in modo diretto e coerente ed essere pronti ad argomentarle e spiegarle se necessario. Semplice no? In realtà non è così scontato riuscire a parlare in modo chiaro e avere un comportamento assertivo, per questo in ambito clinico e pedagogico sono spesso utilizzati dei test per l’assertività

 

Molte persone si stupiscono e si rammaricano del fatto che gli altri non sembrano tener conto del loro punto di vista ma a volte non sono consapevoli del fatto di averlo comunicato piuttosto ambiguamente, di aver lasciato molto all’implicito sperando che l’altro, conoscendole, cogliesse i propri desideri al di là delle parole

 

Si pensi come esempio di questo a una semplice e banale interazione nella vita quotidiana fra due persone. Una propone di vedere un film e l’altra fornisce una risposta del tipo “sì va bene, se non ti va di uscire possiamo rimanere a casa a vedere un film…”. Apparentemente sta comunicando il proprio accordo alla proposta dell’altro, ma in realtà sta aspettando che egli colga l’implicito nelle sue parole: preferirebbe uscire invece di stare a casa. Perché avviene questo?

 

Il fatto che un’altra persone possa cogliere un implicito in ciò che diciamo avrebbe apparentemente tutta una serie di vantaggi. In primo luogo andrebbe a gratificare un’attesa un po’ regressiva della mente: essere capiti al di là delle parole un po’ come quando si era bambini ed erano i nostri genitori a cogliere per noi i nostri stati di bisogno. In secondo luogo, questa soluzione vorrebbe mettere la persona al riparo dal rifiuto: l’altro coglierà la propria richiesta indiretta solo nella misura in cui sarà pronto a soddisfarle. Infine, non meno importante, questo stratagemma consente a chi lo adotta di sollevarsi dalla responsabilità di manifestare un disaccordo o un’idea diversa da quella dell’altro. 

 

Molte persone infatti agiscono sulla base di un assunto implicito per il quale volersi bene significhi non dover litigare mai: tenderanno quindi, anche inconsapevolmente, ad evitare qualunque forma di divergenza temendo che altrimenti questo possa mettere a repentaglio il legame affettivo. Ma a ben vedere tutta questa strategia ha più svantaggi che vantaggi…
 

Fra passività e prevaricazione

Non dire mai di no, aspettare che si l’altro a intuire ciò che non si dice chiaramente, non assumersi la responsabilità delle proprie opinioni alimenta soltanto incomprensioni, frustrazioni e sensi di colpa. Fra gli esercizi di assertività più noti in questi casi c’è la cosiddetta “tecnica del disco rotto” utile in contesti relazionali conflittuali e manipolativi in cui si ha difficoltà a mantenere le proprie posizioni. Consiste nel rispondere alle critiche o insistenze dell’altro (che magari ci sollecitano dubbi o sensi di colpa) ribadendo sempre la stessa risposta, proprio come una sorta di “disco rotto”, senza utilizzare scuse o giustificazioni.

 

Anche chi reagisce in modi irascibili e prevaricanti in realtà spesso non sta comunicando in maniera chiara ciò che vuole a dispetto delle apparenze… Pensiamo a quelle persone, la psicosomatica le ha individuate per esempio come personalità di tipo A, che si infiammano facilmente, che non riescono a esternare il proprio punto di vista se non imponendolo con rabbia e aggressività. Queste persone sono spesso anche incapaci di ascoltare gli altri e di argomentare le ragioni del proprio punto di vista: imporre il proprio volere diventa paradossalmente più importante della questione in sé che passa facilmente in secondo piano. 

 

Il risultato è che la persona stessa non ha sufficiente chiarezza di ciò che vuole, non sa argomentare ma solo urlare e non potendo ascoltare le opinioni degli altri non ha la possibilità di cogliere suggerimenti o correggere il tiro là dove questo gli consentirebbe di migliorare la sua idea! Questo avviene se le critiche o i disaccordi altrui vengono percepiti come attacchi e messe in discussione del proprio valore personale.
 

Valorizzare l’altra persona

Un primo ingrediente indispensabile per la comunicazione assertiva è dunque quello di esplicitare in modo chiaro le proprie posizioni ed essere pronti ad argomentarle motivando il proprio punto di vista invece di imporlo all’altro o lasciarlo all’implicito. Esprimere con sicurezza e chiarezza il proprio punto di vista può essere fondamentale sia nelle relazioni affettive che in quelle lavorative soprattutto se si ricopre un ruolo di leadership.

 

Un altro aspetto, complementare e non in contrasto, è l’accogliere il punto di vista dell’altro sia dimostrandogli fiducia e disponibilità, sia dimostrando un interesse autentico per il suo punto di vista. A volte chi manifesta un’opposizione intollerante chiede solo che il proprio punto di vista venga ascoltato e considerato. Anche le opinioni contrarie degli altri possono fornirci delle argomentazioni utili a correggere il tiro e a raggiungere i nostri obiettivi. 

 

Inoltre può darsi che ci vengano in mente soluzioni creative per trovare dei compromessi a cui non avevamo pensato. Accogliere il disaccordo dell’altro come risorsa, anche quando si ribadisce la propria posizione, è una strategia spesso vincente per entrambe le parti.