I sei pilastri su cui poggia l'autostima

Secondo lo psicoterapeuta Nathaniel Branden, uno dei nomi di spicco nel campo degli studi sull'autostima, questa si compone di “sei pilastri”, sei principi guida che ci sostengono nella scoperta e nell'accettazione di noi stessi.

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L’autostima personale

Gli psicologi insistono sull’importanza di coltivare e mantenere a un buon livello la propria autostima, perché è un elemento basilare per l’equilibrio mentale e il benessere psicofisico. Esiste una corposa letteratura sull’argomento, dove spicca il nome di Nathaniel Branden, psicoterapeuta statunitense considerato un pioniere nel campo dell’autostima a livello internazionale. Impegnato da oltre trent’anni nella ricerca e nello studio delle scienze psicologiche, Branden definisce l’autostima come la fiducia nelle proprie capacità di superare le avversità della vita e la convinzione di meritare felicità e successo, affermando i propri bisogni e desideri.

 

I sei pilastri dell’autostima secondo Branden

Nel corso della sua lunga carriera Nathaniel Branden ha scritto numerosi manuali di psicologia, tradotti in diciotto lingue, tra cui il best seller I sei pilastri dell’autostima (titolo originale The Six Pillars of Self-Esteem). Con i “sei pilastri” Branden individua i sei principi della sua filosofia dell’autostima, che possono essere riassunti così:

 

  1. Vivere consapevolmente. Vale il sempiterno motto “Conosci te stesso”: vivere consapevolmente significa capire quali sono i nostri valori, interessi, bisogni e obiettivi, cosa cioè è davvero importante per la nostra vita e quale direzione vogliamo imprimerle. L’autostima – e i rapporti con il mondo esterno – deve partire da un onesto e approfondito esame della propria interiorità.
  2. L’accettazione di sé. Comprendere e accettare tutto ciò che si è, anche i lati meno brillanti e piacevoli. I pensieri, le emozioni, i comportamenti che compongono il nostro essere vanno prima riconosciuti, poi capiti e accolti, senza respingerli o rinnegarli, nonostante ci possa essere qualcosa che non ci piace e vorremmo cambiare. Senza fingere o nascondersi.
  3. Il senso di responsabilità. Gli unici responsabili delle nostre azioni e delle nostre scelte siamo noi, noi dobbiamo badare a noi stessi e impegnarci per realizzare la nostra personale idea di felicità. Siamo responsabili di come usiamo il nostro tempo, della qualità delle nostre relazioni e della consapevolezza e dell’impegno che mettiamo nello svolgere gli impegni quotidiani. Nessun altro può sostituirsi a noi, perché nessuno può assumersi la responsabilità dell’esistenza di un altro individuo.
  4. L’autoaffermazione. È giusto dare voce alle proprie convinzioni, esprimendo i propri valori e sentimenti nei modi e nei contesti appropriati. Ognuno deve potersi mostrare per ciò che è e difendere quello in cui crede. 
  5. Darsi un obiettivo. La strada verso l’autostima passa per la conoscenza di sé e l’identificazione dei propri obiettivi. Cosa vogliamo? Che tipo di vita vogliamo vivere? Dobbiamo darci degli scopi, e muoverci con pazienza, perseveranza e strategia. Per avere successo dobbiamo mettere in atto un piano d’azione e tenere conto dei risultati delle nostre azioni.
  6. Integrità personale. Bisogna mantenere fede ai propri principi, comportarsi con lealtà e coerenza, mantenere le promesse. Secondo Branden, dobbiamo fare della nostra vita “un riflesso della nostra visione interiore del bene”.

 

"L’essenza dell’autostima è fidarsi della propria mente e sapere di meritare la felicità".

Nathaniel Branden