La misoginia sul posto di lavoro, come affrontarla
La misoginia sul posto di lavoro può tramutarsi in mobbing fino a compromettere la serenità e le carriera femminile. ecco come affrontarla giorno per giorno insieme ai colleghi.
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La lotta per la parità di genere sembra ancora aperta. Seppur moltissimi progressi sono stati fatti, molte rimangono ancora le idee, i pregiudizi e le false credenze sull’altro sesso, e nello specifico sulle donne e loro caratteristiche, abilità e possibilità.
SI parla spesso di misoginia e uomini misogini, ovvero uomini che letteralmente, odiano le donne: misogino dal greco miseo, odiare e gyne donna. Nello specifico questi individui considerano la donna meno abile, meno capace e meno aperta a possibilità di successo e miglioramento, nutrendo verso il gentil sesso disprezzo, odio, scarsa considerazione e rabbia, seppur spesso vi sia il tentativo di sedurla e conquistarla con lo scopo di dominarla.
Misoginia nel luogo di lavoro
Uno degli ambienti dove ancora è molto diffusa la disparità tra uomo e donna è quello lavorativo. Non solo i veri misogini ma anche uomini tendenzialmente maschilisti, spesso faticano a considerare le colleghe alla pari.
Sia un ufficio, uno studio privato, un laboratorio di ricerca, un negozio o tutt’altro non importa il misogino non considera le colleghe al proprio livello, le deride, non si fida, non comprende le loro potenzialità e competenze, considerandole sempre e comunque minori delle proprie e in generale del gruppo maschile.
Questa discriminazione verso il genere femminile si ripercuote sull’ambiente di lavoro e sulla serenità del gruppo, oltre che delle colleghe prese di mira. Il contesto si anima di prese in giro, battute sconvenienti, atti deplorevoli e svalutanti e, nei casi più estremi si possono avere episodi di mobbing o altri tipi di molestie.
Laddove poi ad essere misogino è una figura dirigenziale potranno essere attivate preferenze e favoritismi per i collaboratori maschi, senza considerare le caratteristiche delle donne, le loro competenze e conoscenze, i loro meriti e successi raggiunti, semplicemente perché sono femmine e quindi “inferiori”.
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Misoginia al lavoro: trovare degli alleati
Poiché spiegare al misogino, anche con argomenti di carattere scientifico, che il suo pensiero non ha molto fondamento non porta frutti è bene trovare altre strategie per non soccombere alle vessazioni e svalutazioni.
Il primo potrebbe essere ricercare degli alleati, non solo tra le colleghe, ma specialmente tra gli uomini. Il misogino infatti cerca l’approvazione e il supporto degli altri maschi, credendo che essi nutrano il suo stesso pensiero. Non ricevendo più appoggio potrebbe sentirsi spiazzato, in qualche modo “solo” e privo di alleati e, magari, ridurre gli attacchi alle colleghe.
Misoginia al lavoro: non rispondere alle provocazioni ed evitare
Le provocazioni e le affermazioni spiacevoli sono spesso frequenti, tuttavia la reazione di rabbia o evidente sofferenza ad esse potrebbe alimentarle e portare il misogino ad ulteriore incremento.
Cercare di non rispondere, non dare la soddisfazione di mostrarsi vulnerabile e debole perché questo andrebbe a rafforzare il pensiero negativo sulle donne come genere inferiore, sciocco e privo di forza.
Evitare inoltre, in ogni modo possibile contatti con il misogino, ovviamente nel rispetto delle regole e ambiente di lavoro. Quindi limitarsi ai rapporti e contatti strettamente necessari, privi di elementi che esulino dal solo lavoro.
Misoginia al lavoro: focus su di sé
Laddove arginare il comportamento misogino sia difficile si dovrebbe lavorare sul sé come donna e vittima, rispetto alla propria autostima, spesso minata da quanto affermato dall’altro, sull’immagine che si vuole dare all’esterno in cui sentirsi a proprio agio e tranquilla, lavorare anche con aiuti specifici sulla sofferenza e lo stress che l’ambiente lavorativo crea e magari progettare un cambiamento o modifica, volto a migliorare il benessere personale.
Ovviamente se da derisioni e atteggiamenti svalutanti si travalica nel mobbing e nella violenza è importante prendere i provvedimenti adeguati e tutelanti per sé e il resto delle colleghe.
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Foto: Antonio Guillem / 123rf.com