Motivati al cambiamento

Quante volte ci sfoghiamo sottolineando cosa non vada nella nostra vita. Ma tutto dipende da noi, perché non siamo motivati al cambiamento?

Motivati al cambiamento

Quanto ci lamentiamo! Ammettiamolo, spesso ci si lascia andare a momenti di vera e propria lagna, a volte, invece, vediamo comportamenti, atteggiamenti e abitudini non proprio salutari eppure non riusciamo ad abbandonarle.

Quando tutto dipende da noi, perché si cambia con facilità, cosa ci impedisce di essere davvero motivati al cambiamento?

 

Cosa c’è che non va?

Il nostro percorso al cambiamento inizia con un’analisi reale di cosa vogliamo modificare nella nostra vita. Il compito sembra più semplice di quanto lo sia in realtà.

Le insoddisfazioni, infatti, tendono a mascherarsi dietro giustificazioni più accettabili. Una neomamma che, pur essendo felice, vorrebbe più tempo per sé può “spostare” la sua insoddisfazione sul nuovo assetto corporeo, sul rapporto con i genitori.

Una promozione mancata sul posto di lavoro può tramutarsi in un feroce litigio con il partner o nell’insofferenza nei confronti di amici o figli.

Quindi come fare? Beh, si può agire al contrario, cominciando a fare una lista di tutto quello che ci fa stare bene durante la giornata e individuare così i “momenti bui”.

Questa lista potrebbe essere messa a confronto con quella di qualcuno che vi vuole bene e che vi veda quando siete più felici.

 

È il momento giusto?

Una volta individuato il problema occorre comprendere se è il momento giusto! È inutile mentirsi, il cambiamento fa paura, è un momento in cui un equilibrio viene minacciato.

Sebbene un lavoro poco appagante non ci faccia felici è anche vero che si tratta di una certezza: sappiamo cosa accadrà nella giornata, cosa ci possiamo o non possiamo aspettare.

Un nuovo lavoro è un’incognita assoluta. Sono tante le variabili che possono incidere su questa decisione.

Eccovi dunque con un nuovo foglio alla mano: tracciate una linea che vada dal numero 1 al numero10. In questa scala quanto siete pronti a sacrificare la vostra tranquillità?

Una volta stabilita la misura del vostro impegno ci sono altre due domande a cui rispondere:

 

  1. Cosa vi ostacola?
  2. A chi vi potete rivolgere per aumentare il vostro impegno o di quali strumenti avete bisogno?

 

E poi tanto coraggio!

Ed eccoci al momento della decisione! Stabilito il percorso ci vuole coraggio, un piccolo/grande salto nel buio. Coraggio, significa affrontare le proprie paure e non è certmente facile. In questo momento è saggio affidarsi ad un bastone, a qualcuno che ci appoggi e che sia d’accordo con voi nel pensare che non sia un male cercare una felicità e un benessere superiore!

 

Leggi anche Si può avere paura della felicità? >>