Algofobia: l'ambizione (sbagliata) a una società senza dolore

La paura esagerata e incontrollata del dolore fisico e il ricorso a qualunque strategia di evitamento di situazioni dolorose contraddistinguono l’algofobia. Un disturbo fobico che si interseca con vari aspetti della società contemporanea.

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Viviamo nell’era del consumismo, della globalizzazione, dell’immagine. Nella società attuale tutto è permesso, tutto è presentato come facile, istantaneo e soprattutto indolore

 

La logica consumistica vuole che si possa trovare sollievo da qualsiasi turbamento emotivo mediante un’ampia gamma di distrazioni di massa a buon mercato. Che si possano spendere soldi che non si hanno, intrattenere stili di vita al di sopra della propria portata accedendo a crediti che spesso si rivelano false promesse.

 

Tutto insomma ci induce a eludere la paura di soffrire, a scegliere la via più facile, meno faticosa, più indolore… L’algofobia, che in senso stretto si riferisce alla paura del dolore fisico, potrebbe essere usata come efficace metafora della società contemporanea. Ma vediamo meglio di cosa si tratta…

 

Significato di algofobia

L’agliofobia o algofobia (dal greco álgos "dolore") è una fobia specifica (causata cioè da una situazione precisa, definita) e come tale appartiene alla gamma dei disturbi d’ansia.

 

 

Si tratta di una vera e propria fobia del dolore fisico, cioè una paura esagerata, eccessiva rispetto alla effettiva pericolosità dell’esperienza temuta che può condizionare in maniera importante l’esistenza della persona.

 

La paura fobica scatta in maniera emergenziale, automatica e insostenibile ogni volta che ci si avvicina (o si pensa solo di avvicinarsi) alla situazione temuta. Va da sé che anche esperienze dolorose teoricamente innocue o sopportabili saranno sufficienti a scatenare un’intensa attivazione psico-vegetativa che porterà la persona ad evitare senza appello la situazione in oggetto, se questo non è possibile potranno verificarsi fenomeni di ansia intensa fino a un vero e proprio attacco di panico

 

La persona non è mossa da una motivazione cosciente e definita, ha paura del dolore in quanto tale e, cercando a tutti i costi di evitarlo in qualunque forma, può limitare fortemente la sua vita ed esporsi a situazioni di rischio rifiutando esami medici e diagnostici o ricorrendo ad analgesie fisicamente pesanti e ingiustificate da un punto di vista clinico. 

 

Differenze individuali nella percezione del dolore

La percezione del dolore è un fenomeno complesso e multideterminato assolutamente indispensabile alla sopravvivenza. Non tutti hanno la stessa soglia del dolore ma esiste una cerca gamma di variabilità individuale in parte costituzionalmente determinata e in altra parte influenzata psicologicamente dai significati soggettivi che la persona attribuisce all’esperienza dolorosa e alla propria storia individuale e collettiva. 

 

 

Dal punto di vista somatico è noto il fenomeno dell’iperalgesia, una sensibilità al dolore sproporzionatamente elevata causata da una lesione a carico dei recettori nocicettivi che può fortemente condizionare a provare un’intensa paura anticipatoria di qualsiasi esperienza dolorosa, questo fenomeno è molto frequente nella popolazione anziana.

 

È però vero anche il contrario e cioè che in assenza di lesioni o danni neurologici, una persona che abbia sviluppato una forte algofobia risulti di conseguenza più sensibile agli stimoli nocicettivi rispetto a quanto normalmente in media ci si aspetterebbe. La mente infatti ha un enorme potere nel proteggerci o esporci alla percezione del dolore.

 

Quando compare l'algofobia

Come tutte le fobie, l’algofobia può comparire in maniera apparentemente immotivata o prendere spunto da esperienze dolorose vissute come traumatiche. Spesso in questi ultimi casi l’evento risulta traumatico non solo per il livello di dolore provato, ma anche per il contesto in cui tale esperienza è avvenuta: ad esempio in condizioni in cui la persona ha temuto fortemente per l’incolumità propria o di altri e/o ha percepito di non avere alcun controllo su ciò che stava vivendo.

 

Un esempio in questo senso è quello della paura del parto che può assumere caratteri fobici (la tocofobia) e determinare o essere conseguenza di una forte e generalizzata algofobia. La paura fobica del dolore da parto può influenzare negativamente l’esperienza e indurre la donna a ricorrere a interventi cesarei non necessari con maggiori rischi di complicanze. Ma può anche essere co-determinata da una precedente esperienza di parto vissuta in modo traumatico a causa di una forte ansia, di sensazioni di impotenza e perdita di controllo, di mancanza di informazioni o di manovre mediche invasive in cui la donna si è sentita “oggetto”  non più “soggetto” della propria esperienza.

 

Terapie per l’algofobia

Come per molte altre fobie le linee guida consigliano, per la componente sintomatologica del disturbo, il ricorso a tecniche di tipo cognitivo-comportamentale unite a esperienze di rilassamento che aiutino la persona a esporsi gradualmente (con l’immaginazione) alla situazione temuta con sempre minore ansia ( e di conseguenza minore sensibilità allo stimolo doloroso). Un secondo aspetto è la ristrutturazione delle credenze disfunzionali inerenti il dolore e la malattia e la rielaborazione di eventuali esperienze traumatiche pregresse.