Sharenting, cos'è e quali sono i rischi correlati

Pubblicare le foto dei propri figli sui social: i rischi di un fenomeno, lo sharenting, che richiama anche alla violazione della privacy dei minori e all'esposizione a frodi e altri cyber-reati.

Sharenting

Credit foto
©Olga Yastremska / 123rf.com

Diventare ed essere genitore è, salvo alcuni casi specifici, una grande gioia e orgoglio che spesso si vuole comunicare al mondo e condividere. Se anni fa questa condivisione era molto complessa e avveniva in tempi molto lunghi, oggi invece basta un click per diffondere le foto dei propri figli, i ritratti di momenti speciali personali e in famiglia. 

 

Se tutto questo può apparire assolutamente normale è perché si richia di non posi il problema della privacy con il rischio di incappare in un fenomeno meglio conosciuto come Sharenting
 

Cos’è lo Shrenting

Il termine Sharenting è un neologismo inglese che deriva dai termini "share” (condividere) e “parenting” (l’essere genitori) e secondo il dizionario Collins esso è “l’uso abituale dei social media per condividere informazioni, foto, e altro materiale dei propri figli”.

 

Questo fenomeno racchiude tutte quelle azioni fatte dai genitori che implicano il pubblicare nel web e, in particolare sui social come Facebook o Instagram, contenuti che raffigurano i propri figli. Accade sempre più spesso infatti che mamme e papà condividano rappresentazioni dei propri piccoli ancora prima della nascita, con foto di pancioni, di momenti, per poi arrivare alla nascita, ai primi passi, a momenti trascorsi assieme, all’adolescenza, foto al mare, in montagna, con gli amici. 

 

Lo scopo è mostrare i propri figli per motivi differenti che vanno dall’essere orgogliosi, dal desiderio di ricevere dei like e delle notifiche, dal voler mettere in mostra, e così via. Talvolta alla base non c’è una motivazione consapevole, ma una sorta di abitudine, di uso comune, come dire: “lo fanno tutti”. 

 

I social diventano le nuove foto nel portafoglio da far vedere a chi si incontra solo che non sempre si può scegliere a chi mostrarle e soprattutto quanto diffonderle. È un fenomeno in estrema diffusione tanto che alcuni studi dimostrano come siano elevatissime (anche intorno al 92 %) le percentuali di bambini che fanno la loro prima comparsa sui social prima dei due anni di età

 

Sharenting e violazione della Privacy

Seppur sia un fenomeno apparentemente normale e molti fatichino a comprendere cosa ci sia di sbagliato, il fenomeno dello Sharenting nasconde in sé rischi subdoli e anche molto pericolosi.

 

La condivisione sui social media delle foto dei propri figli ha come prima conseguenza la violazione della loro privacy. Seppur possa sembrare apparentemente assurda come cosa, se ci si ferma a riflettere si può comprendere come il pubblicare foto dei figli nelle differenti fasi di crescita violi la loro privacy senza dare loro la possibilità di esprimere consenso o meno, specialmente se piccoli. 

 

Il problema è che quei contenuti, quelle che tanti definiscono “solo foto”, “un semplice video”, rimangono sul web per moltissimo tempo, potenzialmente per sempre e quindi anche quando quei bambini cresceranno influenzeranno la loro vita. Come? Se adolescenti potrebbero essere causa di imbarazzo, prese in giro dai compagni, i like e i commenti potrebbero influenzare la loro autostima e l’immagine di sé se adulti si potrebbero avere fatiche e difficoltà con i partner, al lavoro. 

 
Insomma, quella che sembra una semplice condivisione in realtà può influenzare e creare difficoltà, spesso senza che il bambino possa decidere se e cosa condividere.

 

Rischi connessi allo sharenting

Se sulla privacy si può aprire una discussione circa il limite tra obblighi e gratificazione e capire quanto effettivamente una foto incida sulla vita futura dei propri figli, altre sono le conseguenze e i rischi, anche gravi.

 

Le foto, infatti, potrebbero essere utilizzate per scopi di pedofilia, sessuali, quindi diffuse sul web con messaggi e contenuti anche molto pericolosi. Nei casi più gravi potrebbero essere motivo di adescamento di un minore o frodi.

 

Inoltre, potrebbero essere soggette ad attacchi di cyberbullismo, specialmente quando le foto ritraggono i figli adolescenti in cui entrano in gioco le dinamiche relazionali e sociali tipiche di questa età nel gruppo dei pari.

 

Altre conseguenze sono legate al rapporto con i propri figli, specialmente quando iniziano a diventare grandi. Non tutti i ragazzi e ragazze infatti accettano che i propri genitori pubblichino foto che li ritraggono, magari assieme e in momenti intimi, famigliari. Seppur poi siano loro stessi a condividere sui propri profili questi contenuti, il fatto che siano altri, e nello specifico i genitori da cui in adolescenza cercano di emanciparsi, potrebbe recare loro molto fastidio, disagio, rabbia e quindi creare conflitto.

 

È quindi molto importante prestare attenzione prima di condividere contenuti che riguardano i propri figli, specialmente quando ancora molto piccoli e insegnare ai ragazzi ad utilizzare i social in modo attento e responsabile per ridurre i rischi e le conseguenze negative.