Staccare da Facebook: stress e benessere soggettivo

I risultati di uno studio australiano inducono a riflettere: 5 giorni senza Facebook sarebbero sufficienti per ridurre significativamente lo stress psicofisico, ma porterebbero anche ad una diminuzione del benessere soggettivo… Siamo ormai dipendenti dai social “costi quel che costi”?

Staccare da Facebook: stress e benessere soggettivo

L’utilizzo di social network come Facebook porterebbe un certo livello di stress a lungo termine a causa della grande quantità di stimoli, input e informazioni di ogni genere che possono tenerci incollati sia attivamente che passivamente sulle pagine del social più famoso del mondo anche per molte ore. E allora perché non uscire da Facebook? Non è così semplice a quanto pare…

 

Uscire da Facebook aiuta a ridurre stress?

Esiste un limite, il cosiddetto numero di Dunbar, al quantitativo di interazioni che possiamo portare avanti con efficacia… Il nostro cervello infatti, per quanto evoluto e sofisticato, non sarebbe in grado di intrattenere contatti sociali con più di 150 persone. Eppure su Facebook il numero degli “amici” può salire fino a 5000: cosa comporta questo per l’utente?

Diversi studi sull’argomento evidenziano che la piattaforma di Zuckerberg, sebbene sia fonte di numerosi vantaggi e ritenuta ormai indispensabile da moltissime persone, possa comportare un certo grado di stress negli utenti.

Questo sia per coloro che ne fanno un uno “attivo” – e che si troverebbero dunque coinvolti in un numero altissimo di richieste di interazione – sia in coloro che ne fanno un uso più “passivo”, fondato prevalentemente sulla lettura dei post e delle notizie di altri subendo una ridondante mole di informazioni spesso contraddittorie e fonte di confronti sociali e scarsa autostima: non tutti infatti utilizzano Facebook per avere conferme al proprio narcisismo.

Per non parlare poi della vicenda Cambridge Analytica che ha sollevato non pochi problemi di privacy per gli utenti.

Ne abbiamo fortemente bisogno, ma al tempo stesso ci causa stress: sarebbe questa in sostanza la forte ambivalenza con cui la maggior parte delle persone utilizza Facebook. Secondo un gruppo di ricercatori è questo il motivo per il quale uscire da Facebook potrebbe non avere effetti del tutto positivi… Il prezzo della “disintossicazione” sarebbe quello di sentirsi “tagliati fuori” e isolati socialmente questi i risultati di uno studio condotto da Eric Vanman e colleghi…

 

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Una ricerca su Facebook, stress e benessere soggettivo

I gruppo di ricercatori hanno reclutato per lo studio un gruppo di 138 utenti abituali di Facebook suddividendoli a caso in due sottogruppi: un gruppo sperimentale e uno di controllo. Nel primo caso, le persone dovevano astenersi dall’utilizzare Facebook per 5 giorni, nel secondo invece continuavano ad utilizzarlo normalmente.

I soggetti sono stati sottoposti ad una misurazione oggettiva del livello di stress mediante livelli di cortisolo salivare (un ormone dello stress appunto) e a misure soggettive di self-report dello stress e del benessere percepito. I risultati sono stati decisamente contraddittori.

Il gruppo sperimentale infatti, dopo 5 giorni di astensione da Facebook, mostrava una significativa riduzione del cortisolo salivare, e quindi dello stress, non supportata tuttavia dalle misurazioni soggettive: le persone non percepivano soggettivamente una riduzione del livello di stress e, al tempo stesso, riferivano una diminuzione del benessere soggettivo.

Quest’ultimo dato sarebbe dovuto al fatto che la disconnessione dal social network produrrebbe la sensazione di non essere più in contatto con i propri amici, di non sapere più quello che accade nei propri contesti o gruppi di riferimento, insomma di sentirsi “tagliati fuori” ai margini della vita sociale e di relazione…

Ci sono molti mezzi per restare in contatto direte voi – incluse le “antiche” relazioni vis à vis – sembra tuttavia che uscire da Facebook sia comunque in grado di evocare questo vissuto di esclusione sociale.

 

Uscire da Facebook: un arma a doppio taglio

I risultati ottenuti da questo studio sembrano riflettere dunque l’ambivalenza con la quale le persone utilizzano Facebook: essere “dentro” significa sottoporsi ad un certo grado di stress, dispersione delle informazioni e perdita di tempo, ma esserne “fuori” implicherebbe un vissuto di esclusione e marginalizzazione sociale piuttosto consistente nelle percezioni soggettive.

Forse dovremmo chiederci non solo cosa rischiamo di perderci uscendo da Facebook, ma anche cosa ci stiamo perdendo mentre siamo su Facebook e non altrove.

È sempre questione di scelte e ogni scelta – anche quanto e quando essere online o offline – implica necessariamente una rinuncia. I social network forse ci daranno l’illusione di non dover rinunciare a niente, di poter essere virtualmente ovunque e con chiunque se lo desideriamo, di essere informati su tutto…

Apprendiamo invece che, ad esempio, la piattaforma virtuale più “democratica” del mondo potrebbe inibire un vero confronto di idee o danneggiare il nostro benessere personale. Dipende sempre dall’utilizzo che ne facciamo. Eh già perché siamo noi ad utilizzare Facebook se non lasciamo che sia Facebook ad utilizzare noi…

 

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