Apatia estiva, perché dovremmo annoiarci tutti un po'

La noia è considerata un'acerrima nemica da sconfiggere riempiendo le giornate a se stessi e anche ai più piccoli. Errore enorme: annoiarsi permette di conoscersi meglio, ridurre lo stress, sviluppare creatività e talento e imparare a gestire la frustrazione.

Apatia estiva, perché dovremmo annoiarci tutti un po'

La noia è il più acerrimo nemico della società odierna. Non è possibile trascorrere del tempo a fare nulla, a guardarsi semplicemente intorno e contemplare il vuoto, in poche parole annoiarsi, o si rischia di essere etichettati come nullafacenti, svogliati e incapaci di raggiungere successo e prestigio.

La nostra mente è ormai allenata a scacciare la noia riempiendo le giornate con un’infinità di attività, spesso anche poco appaganti e soddisfacenti. Il risultato è un aumento dello stress, dell’insoddisfazione e quindi paradossalmente anche della noia. Ma siamo sicuri che la noia sia qualcosa di assolutamente negativo?

 

Noia: impariamo a conoscerla

La noia è un’emozione fisiologia e come tale svolge un importante ruolo nella vita di ogni individuo.

Viene solitamente definita come una sensazione di vuoto, insoddisfazione, un desiderio insoddisfatto di fare o esperire qualcosa. È qualcosa di fastidioso che si accompagna a inerzia, monotonia, distacco e apatia o viceversa a nervosismo e insofferenza.

Ovviamente tutto questo è tutt’altro che piacevole e permette di capire perché tendenzialmente è qualcosa che si cerca di arginare o annullare. Tuttavia è una questione di punti di vista o meglio di come la si affronta.

Se si imparasse ad accogliere la noia e osservarla come un segnale di allarme, forse potrebbe diventare una valida alleata. Può infatti allarmare rispetto allo stile di vita e alle attività svolte ogni giorno mostrandole nel loro essere scarsamente appaganti e inadatte a generare benessere.

Ascoltare la noia permetterebbe di capire che qualcosa non va e che è necessario un cambio di rotta in cui mettere in campo nuove competenze e parti si sé per migliorare la qualità della vita e crescere personalmente e professionalmente.

 

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Noia: amica del talento

Oltre ad essere un campanello di allarme la noia permette di far emergere il meglio di sé.

Mann e Cadman (2014) hanno dimostrato che trascorrere del tempo senza fare nulla e in modo totalmente passivo incrementa la creatività permettendo di sognare ad occhi aperti e dar sfogo alla fantasia.

Annoiarsi senza pregiudizi sulla noia, ma lasciandosi totalmente immergere in questa sensazione, permette di liberare la mente e di lasciarla vagare nelle più disparate aree sconosciute e quindi dar vita a qualcosa di nuovo, a soluzioni originali, spesso sorprendenti.

Pertanto genera una svolta aprendo all’espressione di talento e potenzialità nascosti.

Inoltre è importante per dare tregua alla mente, sempre impegnata in altre attività, ridurre lo stress e il sovraccarico scoprendo nuovi modi per impegnare il tempo e gioire anche del semplice far nulla e di ciò che si possiede.

 

Annoiarsi per conoscere se stessi

Sfuggire alla noia è un modo per sfuggire a se stessi, o meglio alla riflessione e ai pensieri che spesso creano disagio.

Riuscire a sopportare la noia e sfruttare il tempo privo di impegni come momento per riflettere su di sé, sui problemi e sulla propria vita è importante per imparare ad ascoltare i desideri più profondi e a conoscersi.

Paradossalmente bisogna vivere in modo attivo la noia, rendendo l’insoddisfazione la molla per prendersi dei momenti per sé, per imparare a stare da soli, ascoltando le emozioni più profonde e imparando a soddisfare i bisogni e le necessità.

Lasciare da parte la tv, il tablet, lo smartphone e lo stress che causano anche solo per pochi istanti, concedendosi di scoprire se stessi nel profondo, di concentrarsi sul proprio respiro, sulle sensazioni e pensieri senza giudicarsi e incolparsi, non è una perdita di tempo, ma un modo diversi di viverlo.

Tutto questo può essere la base per un cambiamento che permette di rendere la propria vita più soddisfacente e appagante e quindi far sorgere maggiore serenità con se stesso e anche nelle relazioni.

Il rovescio negativo della medaglia è farsi sovrastare dalla noia e quindi ricercare delle esperienze forti che riducono le sensazioni spiacevoli e il vuoto, ricadendo in atteggiamenti patologici come la bulimia, le dipendenze, il gioco d’azzardo, uno stato di ansia o totale apatia fino alla depressione.

 

Noia: un ottimo alleato per la crescita dei più piccoli

Molti genitori sono impegnati a riempire la giornata dei propri figli con serie infinite di attività per rispecchiare i canoni sociali che fin da piccoli richiedono produttività ed estrema efficienza e per allontanare il rischio che possano annoiarsi.

Tuttavia i bambini devono annoiarsi. La noia fomenta la creatività permettendo ai bambini di trovare attività nuove, originali con cui occupare il tempo e gestire il vuoto lasciato tra un’attività programmata e l’altra.

La creatività permette di sviluppare un pensiero flessibile in grado di adattarsi alle diverse circostanze della vita e anche di trovare soluzioni funzionali ai diversi problemi che si incontreranno nella crescita.

Inoltre la noia permette di entrare in contatto con la frustrazione tanto temuta dai genitori, attraversarla e cercare un modo nuovo e autonomo per affrontarla e ritrovare la serenità. Imparano ad affrontare anche le criticità della vita e a sperimentare autonomia, senso di autoefficacia, riduzione della dipendenza e maggiore autostima.

Lasciare del tempo libero ai propri figli offre loro la possibilità di pianificare, organizzare e anche essere promotori diretti di esperienze da vivere da soli o in famiglia. Elementi importati per a vita adulta in cui è chiesto di operare scelte, organizzare il proprio tempo ed essere proattivi nei contesti in cui si agisce.

Usare il periodo estivo, meno ricco di impegni e frenesia per fare questa esperienza potrebbe essere un buon modo per attivare il cambiamento. 

Una generazione che non riesce a tollerare la noia è una generazione di uomini piccoli, nei quali ogni impulso vitale appassisceBertrand Russell

 

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Foto: sherbakvolodymir / 123RF Archivio Fotografico