La noia, amica o nemica?

Psicologia della noia? ma è proprio indispensabile parlarne o è meglio trovare qualcosa da fare che ci impegni la mente e ci impedisca di ciondolare di qua e di là? Eppure la noia non è sempre stata qualcosa da eliminare, molti filosofi, come Pascal, ne hanno parlato come di un elemento della vita da non trascurare. Allora a cosa serve?

La noia, amica o nemica?

La noia è un nemico oggi. Se non abbiamo un impegno improrogabile o qualcuno che desidera qualcosa da noi in ogni secondo sembra che siamo perduti o isolati.

In un mondo in cui uno strumento tecnologico diventa inutile, da cambiare o addirittura un elemento pericoloso per la nostra immagine solo perché ci mette 10 secondi a caricare un'immagine, non c'è proprio posto per la noia.

Eppure non è necessariamente qualcosa di inutile o dannoso. Ma allora cos'è e a cosa serve?

 

Psicologia della noia

La psicologia classifica la noia come un'emozione e in quanto tale è frutto della nostra percezione e rielaborazione della realtà, cioè è frutto di interpretazione!

La noia si caratterizza per il senso di vuoto e di inutilità che la accompagna; quando la si prova generalmente ci si sente anche immobilizzati. Anche le proposte con cui far fronte alla noia non ci aiutano ad uscirne e sembra che si riesca solo a perdere tempo.

Quando si prova noia è come se ci si ritrovasse una sorta di sospensione psicologica che ci chiude al mondo e che ci consente solo una visione negativa e altamente insoddisfatta di noi e delle nostre attività.

Come ogni emozione, anche la noia ha una funzione: spesso insorge quando le normali attività, che fino al giorno prima ci stimolavano e ci davano soddisfazione, non sono più soddisfacenti.

Si tratta quindi di un segnale sulla possibilità/necessità di operare un cambiamento. Il cambiamento deve essere di una certa importanza, cioè deve riguardare nuove attività che diano senso alla vita, ma purtroppo spesso la noia stessa ci fa cadere in distrazioni compulsive e gratificazioni superficiali come televisione, videogiochi, spese, ecc.

 

Il desiderio di cambiamento, da cosa nasce?

 

Non resistere alla noia

La noia si accompagna a sensazioni spiacevoli e se ripetuta può apparire una vera condizione esistenziale, proprio per questo si cerca di fuggirle con attività anche vuote ma che danno un'apparente contentezza.

Ovviamente si cerca anche di prevenirla! Forse un po' troppo. Pensate al forte disagio che proviamo quando non abbiamo qualcosa da fare, ma allora perché non riposarsi e non pensare alla nostra vita e al senso di quello che stiamo facendo (troppo impegnativo?).

Pensate anche al tipo di educazione che diamo ai bambini che fin dalla tenera età vedono il loro tempo scandito da mille attività (bellissime ed educative per carità), ma che non lasciano spazio all'immaginazione e alla creatività personale.

Eppure da questo totale improduttività dovrebbe nascere il cambiamento e il nuovo e una spinta alternativa alla nostra vita perchè quello è il momento giusto per indirizzare forze ed energie verso nuove strade.

Certo guardarsi dentro non è semplice e non basta sempre imparare le nuove tecniche di meditazione perché occorre fare una nuova scommessa su stessi, le proprie capacità e i propri sogni.

 

Perché si evitano i propri pensieri?