L'arpaterapia, imparare a vibrare con le corde del cuore

L'arpaterapia è un'antichissima branca della musicoterapia moderna: teorizzata a partire dagli anni Novanta, si rivolge primariamente ma non esclusivamente al lavoro con anziani e bambini. In Italia Ludwig Conistabile ha aperto la prima scuola di arpaterapia, al mondo ce ne sono ancora pochissime.

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Cos'è l'arpaterapia 

L'arpaterapia è una branca moderna della musicoterapia. Di per sé, l'arpaterapia è antichissima che però solo recentemente è stata sottoposta a dei protocolli scientifici: dagli anni Novanta a oggi. 

 

Ludwig Conistabile è un arpaterapeuta e didatta di arpaterapia. E’ direttore didattico della Scuola Triennale di Arpaterapia “Arpamagica” di Milano. E’ Certified Therapeutic Harp Pracitioner (NSBTM americano), diploma conseguito con l’IHTP International Harp Therapy Program, presso cui è ora insegnante di Visualizzazione Guidata con l’Arpa.

 

Nella declinazione che uso io dal 2002 - piega l'artista -, utilizzo l'arpa e la voce: siamo gli unici al mondo a insegnare entrambi gli strumenti, quindi usiamo l'arpa come strumento principale terapeutico. Bisogna sottolineare che il termine 'terapia' a volte fa paura perché si pensa solamente al trattamento curativo, ma la musicoterapia può anche essere preventiva. Per esempio, aiuta a gestire lo stress, riducendolo, migliora la qualità di vita, che non è meno importante di curare. Lo chiamiamo terapia in ogni caso per distinguerla da un concerto di arpa, in cui si suonano belle musiche, o un repertorio. Il mio metodo si chiama 'arpaterapia immaginativa': si utilizza la musica improvvisata al momento e la voce per guidare momenti di consapevolezza emozionale e integrazione, quindi una parte è liberazione e una riarmonizzazione”.

 

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La prima scuola di arpaterapia d'Italia 

Conistabile è stato il primo in Italia, tra i primi al mondo a fondare una scuola triennale di arpaterapia fissa con sede a Milano il cui nome è Arpamagica ed è un centro di ricerca musico-terapico. 

 

La scuola conta circa 100 ore di formazione all'anno, in essa, si lavora sia sulla voce che sul corpo e sull'arpa. L'arpaterapia più tradizionale è di stampo clinico, ossia si lavora negli ospedali, molto con gli anziani ospiti nelle case di riposo o negli hospice con le cure palliative: sono tre ambiti di intervento abbastanza classici. 

 

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I benefici dell'arpaterapia

I benefici dell'arpa sono tantissimi. Per la sua capacità di risonanza e delle vibrazioni, che si inseriscono nella gestione dello stress, nella riduzione dell'ansia, nella maggior ossigenazione del sangue, in una maggiore tranquillità, in breve, in un miglioramento generale della qualità di vita.

 

Aggiunge Conistabile: “Anche le emozioni vengono toccate. L'arpa è collegata nel nostro immaginario alle emozioni: può essere l'occasione per tirare fuori le emozioni metterle in risonanza in un contenitore protetto. Nelle sedute si smuovono tante emozioni, però la giusta scelta delle musiche, delle pulsazioni, degli accordi, delle scale, e della voce che guida portano a un armonizzare quello che succede. In altri trattamenti pure molto potenti, come altre terapie vibrazionali, può essere che a volte le emozioni vengano sollecitate, ma ci sia una minore armonizzazione. L'arpa è collegata al cuore, all'acqua, all'energia femminile, quindi, il suo intervento è più dolce, avvolgente, ma non meno potente".

 

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L'arpa jazz

In modo simile al jazz, Conistabile usa un approccio estemporaneo, creando musiche al momento, in base al paziente e allo scopo. Sono improvvisazioni che non potranno mai essere uguali tra di esse. 

 

Per questo imparare a suonare l'arpa significa giocare con lo strumento e imparare a improvvisare - spiega l'arpaterapeuta -: Sarebbe assurdo seguire uno spartito. Pensiamo che le terapie siano come una terapia farmacologica, no, la musica è una realtà affettiva e, quindi, inevitabilmente, è estremamente soggettiva. Osservo di chi ho davanti il ritmo respiratorio, la mimica facciale per cercare di capire se è una musica che può agganciare il suo sistema e la sua identità sonora. Magari c'è una stessa traccia che però adatti in maniera diversa, in base allo scopo e alla persona".

 

La magia della'arpa: perché avvicinarsi all'arpaterapia

Dal punto di vista del paziente probabilmente chi si avvicina all'arpaterapia lo fa perché vuole fare un'esperienza di ascolto profondo, non soltanto con le orecchie, ma anche con il corpo. 

 

Infatti, continua l'arpaterapeuta: “chi si avvicina all'arpaterapia riceve un massaggio sonoro con uno strumento che risveglia le emozioni e fa sognare. È uno strumento proiettato in un mondo fiabesco. Per questo lavoriamo molto con i bambini perché sono ricettivi alla magia dell'arpa. In tutte le culture l'arpa è magica. Appena sentivi pizzicare le corde dell'arpa, c'erano i poeti, c'erano i druidi, i bardi che raccontavano le storie: è sempre stata collegata a un momento in cui l'immaginazione viene stimolata insieme con le emozioni. Il mio metodo di arpaterapia immaginativa vuole cercare di studiare questo aspetto per renderlo scientifico e oggettivo per far sì che si possano studiare delle sedute ad hoc per i bisogni della persona, che può venire per fare una serie di viaggi immaginari. 

 

Noi usiamo anche una branca della psicologia che si chiama terapia immaginativa, quindi una persona può venire perché ha bisogno di rilassarsi, di ascoltare diversamente, o perché una volta alla settimana vuole depurarsi dai suoni che ha ricevuto, oppure per lavorare a qualcosa di preciso, non siamo psicologi né psicoterapeuti, quindi noi li accompagniamo nel percorso che un paziente potrebbe aver iniziato con questi specialisti”. L'arpa è magica e anche un po' umana.

 

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Com'è fatta l'arpa

Secondo il maestro d'arpa c'è una corrispondenza tra le parti dell'arpa e quelle del corpo umano, il psicosoma dell'essere umano.

 

L'arpa è composta da tre parti: 

  • una si chiama mensola, che è quella che c'è in alto
  • un'altra è la cassa di risonanza
  • un'altra è la colonna

 

Queste componenti sono disposte in una forma più o meno triangolare. “Queste forme possono essere collegate all'essere umano: la mensola è l'intelletto, il raziocinio, il Logos - premette Ludwig Conistabile -. Per esempio, quando si suona l'arpa è molto importante accordarla, altrimenti non suona bene e, per accordarla, devi prestare molta attenzione a dove metti la chiave, a capire quale sia la giusta frequenza di ogni cordaLa mensola è collegabile alla nostra razionalità, alle nostre facoltà mentali.

 

Poi c'è la cassa di risonanza, che è una scatola di legno superficialmente vuota all'interno, apparentemente la più semplice, anche da costruire e rispetto alla mensola, dove devi stare attento a ogni millimetro, tuttavia è fondamentale. La cassa di risonanza può essere collegata al nostro cuore, contiene l'idea che c'è bisogno di uno spazio vuoto per poter risuonare, altrimenti il suono non risuona abbastanza. In Occidente lo colleghiamo al cuore, il punto in cui risuona la nostra anima; in Oriente potrebbe essere la mente. 

 

E infine, abbiamo la colonna, che è un semplice pezzo di legno, che fa sì che il troppo pensare non collassi sul troppo sentire. E la colonna può essere il corpo, il fatto di respirare, di avere un corpo".

 

In alcune delle sue sedute, Conistabile fa stringere il corpo delle persone all'arpa che risuona un'improvvisazione adattata sulla persona tutt'uno con l'arpa.

 

Cosa risuona in noi e nell'ambiente quando un'arpa vibra?

L'arpa può servire per vivere la risonanza, un fenomeno di fisica acustica che prevede la vibrazione di un corpo vibrante – la corda, nel caso dell'arpa – che mette in movimento indirettamente altre parti, come le corde dell'arpa si mettono a suonare da sole. L'arpa, in parte, suona da sola perché suona risuonando. 

 

Può essere un'interessante metafora, anche di riflessione poetica, filosofica e spirituale ricercare che cosa ci faccia risuonare. Abbiamo bisogno che le nostre corde siano accordate, quindi alcune tirate, altre distese. Ogni corda deve vibrare alla sua frequenza. E poi abbiamo bisogno di un cuore-mente vuoto, perché se è pieno non può risuonare, come la cassa armonica dell'arpa.  

 

Noi tutti risuoniamo con un paesaggio, con un suono, con una musica. Risuonare è quando ci vengono le lacrime agli occhi, quando ci emozioniamo.

 

Come si diventa arpaterapeuta

La scuola Arpamagica di Ludwig Conistabile è l'unica in Italia riconosciuta dalla Fac, l'ente certificatore che dà l'Iso (identità sonora) per le scuole di musicoterapia. 

 

Gli studi non riguardano soltanto la conoscenza dello strumento, sono richieste competenze di arpaterapia, di improvvisazione, di vocalità, anche di psicologia e di psichiatria. Ci sono 150 ore di tirocinio da fare, strutturati soprattutto nei fine settimana, cosicché anche chi deve lavorare, possa seguire.