Musicoterapia, l’ascolto del silenzio per riconciliarsi con se stessi

Anche per Capodanno arriva la moda dello “zero decibel”, una delle tante strategie per battere l’inquinamento acustico

Musicoterapia, l’ascolto del silenzio per riconciliarsi con se stessi

È una scelta di vita contro l'inquinamento acustico, contro l'inquinamento esistenziale. Per la sera del 31 dicembre, la nuova provocazione è “Capodanno in silenzio”. La musicoterapia in questo caso si offre al servizio di chi vuole riconciliarsi con se stessi e con gli altri.

Niente botti, festeggiamenti rumorosi, urli che accompagnano il conto alla rovescia. Per chi vuole tenersi lontano dalla pazza folla, ci sono eventi e associazioni che pensano a organizzare una nottata in mezzo alla natura per riscoprire i suoi suoni. Un modo per imparare a vivere con meno distrazioni e maggiore sensibilità.

 

Musicoterapia nel silenzio notturno

Un primo esempio è il seminario di musicoterapia organizzato da Lorenzo Pierobon a Castel Condino, in provincia di Trento. “La voce del silenzio – spiega il musicoterapeuta Pierobon – non è solo un seminario e non sarà solo un momento di riflessione e di raccoglimento. Noi ci rivolgiamo a chi intende rifuggire i clamori e il frastuono delle celebrazioni dell'ultimo dell'anno, per vivere questo importante momento nella pace e nel silenzio, accompagnati solo dal suono delle nostre voci”.

Se le condizioni meteo lo permetteranno, il seminario prevede anche una bella passeggiata/ciaspolata in notturna nei boschi circostanti. Ovviamente a… bocca chiusa.

 

L’Accademia del silenzio per riscoprire gli “zero decibel”

Di recente costituzione c’è poi l'Accademia del Silenzio, nata sull’onda della moda americana delle feste a zero decibel (silent party e mutus party).

Il progetto è di Duccio Demetrio (professore di Filosofia dell'educazione e di Teorie e pratiche della scrittura all'Università di Milano-Bicocca) e della giornalista Nicoletta Polla-Mattiot (fondatrice del sito Ascoltare il silenzio).

“Silenzio – spiega Demetrio – è non farsi distrarre dai rumori, riconciliarsi con i sensi, è parlare e pensare senza che la voce sia indispensabile. Se crederò di aver trovato finalmente il silenzio, avrò saputo ascoltare la neve”.

La maratona del silenzio

La sede dell'Accademia è la Libera Università di Anghiari (Arezzo), ma ci saranno corsi, seminari e iniziative varie anche a Torino (al Circolo dei Lettori, il 12-13 marzo) e Milano (la maratona del silenzio, il 9 marzo) per un 2011 meno strillato, meno stressante.

Conclude Nicoletta Polla-Mattiot: “Non penso al silenzio come a una vacanza, un lusso per pochi, un'eccezione, un privilegio, ma come un'esperienza possibile nel tempo del quotidiano. La soluzione non è ritirarsi a meditare lontano, fuggire: ma creare oasi di quiete nei nostri uffici, nelle nostre vite. Se non il 31 dicembre, proviamoci almeno nell'anno che sta per arrivare…”.