Tossicodipendenza

Nella tossicodipendenza, la dipendenza da sostanze implica un uso costante, crescente e compulsivo, con conseguenze sul piano psicologico, comportamentale e sociale le cui conseguenze anche molto gravi. L'intossicazione e l'overdose sono alcuni dei risvolti dell'abuso di sostanze psicotrope nocive per la salute.

Tossicodipendenza

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L’Organizzazione Mondiale della Santià (OMS) definisce la tossicodipendenza come “malattia ad andamento cronico e recidivante che spinge l’individuo, in maniera coatta, ad assumere sostanze a dosi crescenti o costanti per avere temporanei effetti benefici soggettivi, la cui persistenza è indissolubilmente legata alla continua assunzione della sostanza”.

 

Partendo da questa definizione è quindi possibile comprendere come la tossicodipendenza sia una condizione costante, cronica o talvolta periodica, legata all’assunzione di sostanze nocive per l’organismo che conduce a un irrefrenabile desiderio e bisogno di fare uso di tali sostanze. Questo al di là dei danni fisici e psicologici che esse creano. 

 

Rientra nei diversi tipi di dipendenze e attiva comportamenti disfunzionali di diverso genere che possono rendere difficile la gestione e cura della dipendenza sia per il soggetto stesso che per la famiglia coinvolta in questa forma di dipendenza

 

Tossicodipendenza nei manuali diagnostici

Il DSM-5 Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali nella sua ultima versione racchiude sotto a un'unica dicitura le precedenti categorie di disturbi legati alla dipendenza da sostanza e all’abuso. Pertanto, nella sezione denominata “Disturbi correlati a sostanze e disturbi da addiction” si trovano riuniti sia i disturbi legati all’utilizzo di sostanze, siano esse oppiacei, stimolanti, allucinogeni, ecc ma anche tabacco, alcol, caffeina, sia quelli associati all’intossicazione e astinenza da uso di sostanze. 

 

A questi è stato poi aggiunta la categoria associata al gioco d’azzardo.
Quello che si osserva è quindi un continuum rispetto alla gravità del disturbo da lieve a grave. 

 

Criteri diagnostici

I criteri diagnostici per la tossicodipendenza sono specifici e differenti in relazione alla tipologia di sostanze a cui ci si riferisce. Tuttavia, a livello generale il DSM5 identifica alcuni criteri che possono essere identificati come trasversali e comuni all’utilizzo da sostanze, ad eccezione di quelli che si identificano per la caffeina.

 

Per meglio comprendere è possibile raggruppare i criteri in 4 macro-aree:


Controllo compromesso nell’utilizzo della sostanza

  • l’individuo assume la sostanza in maggiori quantità o per più tempo rispetto al solito
  • sono presenti tentativi infruttuosi di ridurre o regolare l’utilizzo della sostanza
  • Si osserva un grande dispendio di tempo per procurarsi la sostanza, utilizzarla e riprendersi dagli effetti
  • Craving: desiderio intenso e irrefrenabile della sostanza

 

Compromissione sociale

  • Compromissione del normale funzionamento e adempimento a obblighi e mansioni nei differenti contesti di vita
  • Continuo utilizzo della sostanza nonostante le difficoltà e problemi sociali riscontrati
  • Riduzione o abbandono delle normali attività quotidiane (lavorative, ricreative, famigliari, sociali, ecc)

 

Uso rischioso della sostanza

  • Uso ricorrente della sostanza in situazioni in cui è fisicamente pericoloso
  • Uso continuato della sostanza nonostante la consapevolezza delle problematiche psicologiche o fisiche che essa crea o incrementa. L’individuo nonostante le conseguenze negative non riesce a smettere di assumere la sostanza.

 

Criteri farmacologici

  • La tolleranza, ovvero il fatto che le dosi necessarie per ottenere gli effetti desiderati aumentano nel tempo
  • L’astinenza, una serie di sintomi associati al declino delle concentrazioni della sostanza nel corpo che conducono ad una nuova assunzione per placarne gli effetti. 


Il DSM5 definisce inoltre un tempo in cui la sintomatologia si dovrebbe manifestare, e nello specifico almeno 2 sintomi tra gli 11 sopra descritti in 12 mesi, chiedendo inoltre di specificare il livello di remissione (precoce o protratta), l’ambiente controllato o meno quindi il livello di accesso alla sostanza e la gravità (lieve presenza di 2-3 sintomi, moderata 4-5 sintomi o grave da 6 a più sintomi).
Differenti sono i criteri legati all’intossicazione e all’astinenza

 

Cause della tossicodipendenza

Come per ogni altro disturbo psicologico, le cause della dipendenza non sono univoche e possono dipendere da differenti fattori sia sociali, che individuali sia psicologici che fisici. È importante quindi analizzare in caso di intervento terapeutico, il singolo caso specifico. 

 

A livello generale è possibile identificare alcuni fattori di rischio per lo sviluppo della dipendenza da droghe, alcool o altro. Tra queste, ruolo fondamentale ha la presenza in comorbilità o compresenza di un altro disturbo psicologico. Molti sono infatti le condizioni cliniche che inducono all’utilizzo di sostanze, tra questi ad esempio i disturbi di personalità (un esempio su tutti il disturbo borderline di personalità), i disturbi dell’umore, livelli elevati di stress e ansia, situazioni traumatiche. 

 

Anche le condizioni sociali hanno una funzione importante. L’esposizione a comportamenti di dipendenza sembrano essere tra i maggiori rischi di uno sviluppo di tossicodipendenza. In questo ha un ruolo sia il fattore di predisposizione genetica ed ereditaria, sia quello ambientale come la convivenza con persone che utilizzano droghe, alcool, sigarette. La precocità dell’esposizione è altro fattore di rischio. 

 

Oltre all’ambiente famigliare, specialmente tra i giovani sono determinanti le compagnie di coetanei e il ruolo del branco e la pressione degli stessi. Spesso, infatti l’iniziale assunzione di droghe si attua per prova, per il desiderio di trasgressione delle regole, per l’uniformarsi al gruppo dei pari e desiderio di appartenenza allo stesso. 

 

Altri aspetti da considerare sono sicuramente le relazioni famigliari, e situazioni di vita e le esperienze vissute, nonché i livelli di resilienza, la personalità e caratteristiche individuali. Bisogna inoltre ricordare che alcune tipologie di droghe hanno, infine, maggiore possibilità di indurre una dipendenza rispetto ad altre, per gli effetti generati.

 

Conseguenze delle tossicodipendenze

Si parla di dipendenza fisica intesa come l’alterazione del sistema nervoso e dell’organismo di identificare e distinguere sensazioni piacevoli e spiacevoli che si manifestano nelle classiche manifestazioni quali assuefazione e quindi l’assenza di sensazioni a dosi basse di sostanze con la necessità di aumentarne la quantità, nonché l’insorgere di crisi di astinenza con nausea, vomito, tremori, dolori.

 

Sul piano psicologico la dipendenza determina una continua ricerca della sostanza e focus della propria attenzione su essa. La persona ricerca e assume la droga, consuma alcool o fuma tabacco al fine di procurarsi delle sensazioni piacevoli, come ad esempio, gioia, euforia, tranquillità, incremento del senso di autostima, o ridurne altre spiacevoli come ansia, agitazione, senso di inadeguatezza. Tipici inoltre irritabilità, aggressività, alterazioni del tono dell’umore. 

 

Questo sul piano comportamentale determina comportamenti tipici del tossicodipendente. Ad esempio tra questi vi sono condotte disfunzionali per procurarsi la sostanza, spesso spendendo molti soldi, fino ad indebitarsi e agire condotte illegali come il furto; alterazioni delle proprie condotte lavorative e sociali, con riduzione del rendimento, dimenticanze importati di impegni presi, difficoltà a portare a termine le richieste, abbandono. Con questo, anche alterazioni del ritmo sonno veglia, disturbi dell’alimentazione, tendenza a mentire e nascondere la propria dipendenza. 

 

Sul piano relazionale spesso la dipendenza genera conflittualità ad esempio con il proprio partner, con i famigliari, ma anche amici e persone nel contesto lavorativo.

 

Tra le conseguenze più gravi vi sono ovviamente un utilizzo incessante della sostanza con compromissione anche grave e irreversibile del funzionamento fisico e psicologico, fino alla morte, spesso associata a overdose.  

 

Cura della tossicodipendenza

L’intervento nella dipendenza è estremamente delicato e complesso, perché spesso agito senza reale compliance e adesione dell’individuo, per fatica a comprendere la gravità della propria condotta, o anche se ci fosse questa consapevolezza, a interromperla e intraprenderne una più funzionale. 

 

Lo scopo del trattamento è quello di ridurre, fino ad eliminare l’utilizzo della sostanza, facendo in modo che non vi siano ricadute. Accanto a questo la persona deve essere aiutata a riacquisire il proprio ruolo nei differenti contesti di vita e le proprie relazioni.

 

Gli interventi sono differenti e con diversi approcci. A livello generale spesso si associano trattamento farmacologico, volto principalmente a ridurre i sintomi di astinenza e possibili ricadute, e quello psicologico.
In quest’ultimo tanti sono gli approcci che si sono rilevati utili ed efficaci nel trattamento delle dipendenze. 

 

La tossicodipendenza è una delle problematiche maggiormente presenti tra le condizioni cliniche e, purtroppo, con età media di insorgenza spesso anche molto bassa. È quindi importante riconoscerla per intervenire precocemente e tempestivamente, favorendo così anche l’efficacia dell’intervento e gli effetti nel tempo. 
 

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