Disturbi del sonno

Insonnia, sonnambulismo, narcolessia, incubi: esistono numerosi disturbi del sonno, che possono manifestarsi a tutte le età. Le cause possono essere di natura fisiologica, ambientale, neurologica e psicologica.

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Supervisione a cura del dott. Alessio Fagioli, psicoterapeuta

 

Disturbi del sonno: definizione

I disturbi del sonno hanno a che fare con l’impossibilità di ottenere un sonno sufficiente e ristoratore, della qualità e della quantità necessaria al benessere psicofisico dell’individuo.

Colpiscono uomini e donne, adulti e bambini di ogni età e a ogni latitudine, tanto che si calcola che ne soffrano – in modo occasionale o cronico – oltre il 25% degli adulti e il 21% dei bambini. Le cause possono essere di natura fisiologica, ambientale, neurologica e psicologica. 

 

Disturbi del sonno: sintomi

Pur manifestandosi in modo differente, i vari disturbi del sonno presentano alcuni sintomi fisici e psicologici comuni.

I sintomi fisici più comuni sono:

  • stanchezza
  • abbassamento della soglia del dolore
  • astenia
  • tachicardia
  • tensioni muscolari
  • malessere fisico generale


I sintomi psicologici più comuni sono:

  • difficoltà di concentrazione
  • umore instabile
  • inerzia e apatia
  • nervosismo e irritabilità

 

Le regole di igiene del sonno

 

Disturbi del sonno: tipologie

Secondo il DSM IV* i disturbi del sonno si dividono in due gruppi principali, le dissonnie (che incidono sulla quantità e\o qualità del sonno) e le parasonnie (eventi anomali o indesiderati che avvengono durante il sonno). Le dissonnie sono cinque: insonnia, ipersonnia, narcolessia, disturbo del sonno correlato alla respirazione e disturbo del ritmo circadiano del sonno. Le parasonnie sono sei: incubi, terrori notturni (Pavor Nocturnus), sonnambulismo, sindrome da gambe senza riposo, bruxismo (digrignamento dei denti) ed enuresi notturna.

Dissonnie
Insonnia = uno dei disturbi più diffusi di medicina generale, è l’impossibilità di dormire il giusto numero di ore (quantità che varia da persona a persona). Ci sono tre tipi di insonnia, a seconda di quando si manifesta nel ciclo del sonno: iniziale, se si fa fatica ad addormentarsi; centrale, quando il sonno è intervallato da risvegli continui, anche piuttosto prolungati; tardiva, se ci si sveglia durante la notte e non si riesce più a riprendere sonno. Un’altra distinzione va fatta in base alla durata del disturbo, che può essere di tipo transitorio (non più di una settimana), a breve (fino a tre settimane) o a lungo termine (oltre le tre settimane). Sono soprattutto le donne a esserne colpite.

Ipersonnia = è il cronico bisogno di dormire, una sonnolenza diurna eccessiva. Pur dormendo bene la notte, si fa fatica a svegliarsi e per tutto il giorno si è afflitti da una stanchezza che aumenta con il passare delle ore. Si accompagna in genere a inerzia e apatia e a un continuo fluttuare dell’umore. L’ipersonnia compare tra i 15 e i 30 anni e riguarda quasi il 7 per cento della popolazione italiana; molti casi non vengono diagnosticati perché spesso viene sottovalutata sia dai pazienti che dai medici.

Narcolessia = è una malattia di origine neurologica che in Europa riguarda 47 persone ogni 100.000 abitanti (in Italia sono stati diagnosticati oltre tremila casi). Provoca attacchi di sonno improvvisi, che obbligano a frequenti pisolini ristoratori della durata media di 40 minuti l’uno. Chi è narcolettico può addormentarsi anche mentre sta parlando, mangiando o camminando. A differenza dell’ipersonne, il narcolettico dorme male; si sveglia spesso durante la notte, anche se si riaddormento con facilità.

Disturbo del sonno correlato alla respirazione = ne esistono di diversi tipi, come per esempio le apnee notturne, caratterizzate dalle ripetute interruzioni della respirazione durante il sonno, con un russare rumoroso e attacchi di soffocamento. Le cause sono perlopiù fisiologiche e non psicologiche.

Disturbo del ritmo circadiano del sonno = è uno sfasamento delle fasi del ciclo sonno-veglia. Ne esistono di diversi tipi, tra cui: tipo a fase del sonno ritardata (non si riesce ad addormentarsi e\o a svegliarsi nelle ore desiderate); tipo da salto di fusi orari (effetto jet lag, quando sonnolenza e risvegli avvengono in orari insoliti rispetto al fuso orario del paese in cui ci si trova); o tipo da turni lavorativi (che colpisce chi è costretto a lavorare di notte).

Pseudo insonnnia: insonnia da errata percezione del sonno, ovvero caratterizzata dall'impressione di non aver dormito abbastanza.Le persone infatti cercano una cura spinti dalla convinzione di dormire poco o male e risentono dei "soliti" fastidi o disturbi causati dall'insonnia durante le ore di veglia, ma chi dorme con il paziente o i medici che controllano il paziente durante il ricovero non registrano apparentemente alterazioni sensibili durante il sonno.



Parasonnie
Incubi notturni = sono sogni angoscianti e vividi che portano al risveglio, anche più volte durante la stessa notte. Gli incubi possono avere un tema ricorrente, che non è necessariamente legato alla vita reale della persona o a fatti accaduti. Chi si sveglia da un incubo è angosciato, ma riesce a ricostruire nel dettaglio quanto ha vissuto in sogno. Questo tipo di disturbo insorge già tra i 3 e i 6 anni e necessita di un’accurata indagine psicologica nel caso abbia carattere ricorrente.

Terrori notturni (Pavor Nocturnus) = ancora più intensi degli incubi, i terrori notturni si manifestano nella prima metà della notte e causano profonda agitazione e sintomi fisici come sudorazione, pallore e tachicardia. Chi ne soffre si sveglia di scatto urlando e singhiozzando e non riesce a ricordare cosa ha sognato, di cui gli restano solo pochi frammenti. Di solito colpisce i bambini (soprattutto maschi) in età prescolare, dai 3 ai 6-8 anni di età, ma ci sono casi anche tra adulti.

Sonnambulismo = si manifesta con dei movimenti automatici più o meno complessi (come il sedersi nel letto, il mangiare o il camminare per casa); dopo l’episodio di sonnambulismo, che dura in media un quarto d’ora, la persona torna a letto spontaneamente. Il sonnambulo può diventare aggressivo se viene interrotto durante la sua attività notturna. Il disturbo esordisce tra i 4 e gli 8 anni, ha un picco verso i 12 anni e in genere scompare durante l’adolescenza. C’è da preoccuparsi solo se prosegue anche in età adulta.   

Sindrome da gambe senza riposo = consiste in una serie di spasmi delle gambe, scosse brevi e involontarie che ricorrono ogni 5-90 secondi. Spesso la persona lamenta una forte sensazione di fastidio o prurito agli arti inferiori, che trova sollievo solo alzandosi e camminando. È frequente tra le donne in gravidanza e le persone di mezza età.

Bruxismo (o digrignamento dei denti) = è la contrazione involontaria e ripetitiva dei muscoli della masticazione, più volte durante il sonno per 5-15 secondi. Alla lunga il movimento rischia di danneggiare i denti e causare tensioni alla mandibola. Il bruxismo compare tra i 10 e i 20 anni e ha come causa principale lo stress.

Enuresi notturna = è la perdita involontaria e completa di urina durante la notte che avviene in bambini oltre i 5-6 anni di età (periodo in cui si raggiunge il controllo vescicale) con un apparato urinario sano. Le cause sono perlopiù da rintracciarsi in motivi di natura psicologica, come uno stato di apprensione e ansia. 

 

Disturbi del sonno: al cinema

Il trailer di Insomnia, thriller di Christopher Nolan (quello di Memento) con Al Pacino nel ruolo di un detective tormentato e insonne.

Toni Servillo nei panni di Titta Di Girolamo, il compunto protagonista de Le conseguenze dell’amore iscritto, suo malgrado, alla “setta degli insonni”.

* Quarta e ultima edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, vademecum in uso a medici, psichiatri e psicologi di tutto il mondo.

 

I disturbi del sonno nei bambini

 

Per approfondire:

Le regole di igiene del sonno

Igiene del sonno: scopri come e perché funziona

I diversi tipi di insonnia

> Apnee notturne e ansia

> Covid 19 e insonnia, 8 consigli per dormire bene