Crisi di astinenza, cosa sono e come si affrontano

La crisi di astinenza è un insieme di sintomi, differenti a seconda della sostanza, che si verifica quando una persona tossicodipendente interrompe l’assunzione della sostanza stessa. I trattamenti possono essere farmacologici e non farmacologici.

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I trattamenti di disassuefazione comprendono protocolli specifici per trattare le crisi di astinenza nelle persone dipendenti da sostanze e consentire all’organismo di recuperare un equilibrio biologico senza necessità chimica della sostanza stessa. 

 

Si tratta di interventi che possono essere sia farmacologici che non farmacologici e che spesso prevedono anche trattamenti multidisciplinari semiresidenziali o residenziali.

 

Crisi di astinenza nelle dipendenze da droghe

La dipendenza da sostanze (inclusa la dipendenza da farmaci) è un fenomeno molto variegato poiché esistono diverse categorie di sostanze con effetti, anche astinenziali, molto diversi.

 

Il DSM 5 ad esempio distingue fra sostanze depressive (alcol, sedativi, ipnotici, ansiolitici), sostanze eccitanti (cocaina e amfetamine), nicotina, oppioidi (eroina). 

 

Caffeina, cannabinoidi, allucinogeni, fenciclidina e solventi volatili sono invece sostanze che non si ritiene causino sindromi astinenziali.
Solitamente la crisi di astinenza comporta sintomi fisici e psichici spesso opposti agli effetti causati dalla sostanza: depressione, sonnolenza, inquietudine, tremori per le sostanze eccitanti come nell’astinenza da cocaina. Disforia, nausea, vomito, mialgia per l’astinenza in coloro che hanno una dipendenza da eroina.

 

L’astinenza da nicotina provoca invece irritabilità, insonnia, ansia, aumento di peso o dell’appetito.

 

A seconda della sostanza poi, la crisi di astinenza potrà risultare più o meno pericolosa per l’organismo. Un cocainomane in astinenza, ad esempio, subisce conseguenze fisiche solitamente lievi e potrebbe non aver bisogno di un trattamento ospedaliero. Gli effetti dell’eroina, riguardo la sindrome astinenziale, sono invece ben più complessi da gestire e trattare e possono protrarsi anche per diversi giorni.

 

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Cosa causa le crisi di astinenza?

Quando un organismo assume una sostanza per un lungo periodo di tempo si instaura il fenomeno della tolleranza, che è un tipico sintomo della dipendenza: l’organismo si è assuefatto a quella molecola e ha gradualmente “imparato” a funzionare compensando i suoi effetti e tornando quindi al “livello di base”.

 

Questo da un lato comporta che siano necessarie dosi sempre maggiori di quella sostanza affinché la persona ne percepisca gli effetti. Dall’altro però le dosi della sostanza a cui ci si è assuefatti sono tutt’altro che “inerti” nell’organismo: anche se non se ne sperimentano soggettivamente gli effetti (a causa dell’assuefazione appunto) quella molecola è attiva ed è ormai parte integrante del funzionamento biochimico del proprio corpo. E nel momento in cui se ne interrompe l’assunzione si subisce uno scompenso con tutti i gravi sintomi astinenziali che questo comporta.

 

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Il trattamento delle sindromi da astinenza

I trattamenti della sindrome da astinenza possono essere, a seconda dei casi e delle sostanze, sia farmacologici che non farmacologici. Un esempio sono le terapie sostitutive nella dipendenza da oppiacei, in cui una molecola analoga ma senza effetti collaterali, ad esempio il metadone al posto dell’eroina, viene somministrata in dosi da scalare progressivamente consentendo la disintossicazione ma eliminando temporaneamente il “carving” cioè il bisogno compulsivo di ricercare la sostanza. 

 

Riuscire a superare la crisi di astinenza non è facile e alla persona tossicodipendente può apparire l’ostacolo maggiore da superare. In realtà, una volta attraversata e superata la crisi inizia la fase più difficile e delicata in cui si è a maggior rischio di ricadute e di incorrere in un’overdose. 

 

La disintossicazione non è mai un evento che dura pochi giorni, ma un processo che, parallelamente alla componente biochimica/farmacologica, deve comprendere anche la componente psicologica e che richiede spesso un trattamento integrato, sia individuale che di gruppo, e in alcuni casi in regimi protetti semiresdienziali o residenziali.