Il gioco d’azzardo patologico nell’era delle net-dipendenze

Il gioco d’azzardo patologico, pur rientrando formalmente nei disturbi ossessivo-compulsivi assume in realtà le caratteristiche di quelle nuove dipendenza senza sostanze che tanto si stanno diffondendo oggi soprattutto grazie ad internet e alle nuove tecnologie. Cresce il numero di coloro che diventano compulsivamente dipendenti da scommesse e poker on-line e, con questo, l’isolamento e i rischi materiali e sociali che un tale problema comporta

Il gioco d’azzardo patologico nell’era delle net-dipendenze

In base al sistema diagnostico ufficiale il gioco d’azzardo patologico rientra nel novero dei comportamenti ossessivo-compulsivi, cioè di comportamenti ripetitivi, coercitivi e totalizzanti al di là di ogni ragionevolezza e problematici sia per la persona che li attua che per chi gli sta intorno. Chi cade nella trappola del gioco d’azzardo patologico, infatti, finisce per essere dipendente dal proprio comportamento di gioco fino a sentirsene controllato e dominato senza più riuscire ad autolimitarsi nonostante le perdite finanziarie e i problemi sociali che questo comporta.

 

Gioco d’azzardo patologico e isolamento

Non stiamo parlando di puro e semplice divertimento, chi esprime un profondo disagio attraverso il gioco d’azzardo patologico mette in atto compulsivamente dei comportamenti che configurano questa sua “abitudine” in modo del tutto peculiare assimilandola, per questo, ad una vera e propria dipendenza. Il giocatore compulsivo, infatti, è dominato dall’ossessione del gioco innanzitutto nella testa: i pensieri e le proprie energie mentali vengono quasi completamente “assorbiti” dalla pianificazione delle strategie di gioco, dall’ammontare delle vincite e delle perdite e così via fino a creare una vera e propria barriera invisibile che interferisce con le altre attività anche lavorative e con la partecipazione alle relazioni sociali e affettive.

 

Gioco d’azzardo patologico e dipendenze

I comportamenti del gioco d’azzardo patologico si configurano, infatti, come veri e propri ammortizzatori di vissuti ed emozioni negative che il giocatore in questione esclude in tal modo dal proprio campo di coscienza evitandone il carico perturbante e potenzialmente disorientante. La spirale del gioco d’azzardo patologico si rivela tuttavia un’arma che il giocatore finisce per ritorcere anzitutto contro se stesso, si può arrivare a mentire e a ingannare gli altri, a commettere azioni illegali, a trascurare lavoro, amici, affetti e qualunque altro interesse. Il gioco d’azzardo patologico crea una sorta di gabbia che impedisce a chi ne è vittima di uscire: spesso il giocatore compulsivo ha alle spalle numerosi tentativi di “smettere” o di autolimitarsi nel gioco che però, proprio come accade nelle dipendenze da sostanze, si rivelano puntualmente fallimentari non avendo altro esito che quello di aumentare ansia, angoscia e irrequietezza, quegli stati emotivi, cioè, che il giocatore non sa né tollerare né gestire e che ancor di più quindi lo spingono a giocare.

 

Il gioco d’azzardo patologico e internet

Il gioco d’azzardo patologico sta assumendo contorni e caratteristiche ancor più preoccupanti con internet e il dilagare di poker e siti di scommesse on-line: basta avere a disposizione un pc e una carta di credito rimanendo comodamente nel proprio appartamento senza neanche più doversi recare al tavolo da gioco; condizioni, queste, che aumentano anche l’isolamento sociale in cui il giocatore viene a trovarsi.

 

Gioco d’azzardo patologico: come uscirne

Esistono Associazioni che intendono aiutare le vittime del gioco d’azzardo patologico e le loro famiglie, una di queste è l’A. GIT. A. che offre terapie di gruppo e un servizio gratuito per le famiglie in difficoltà.

 

Fonte immagine: alfa55om