Attacchi di panico nel sonno: caratteristiche e come affrontarli

Chi soffre di attacchi di panico lo sa fin troppo bene: arrivano per lo più senza un apparente motivo, spesso quando meno ce lo si aspetta e, sì, possono accadere anche nel sonno… sembra proprio che la mente non dorma mai!

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Buonanotte al secchio. Con questo modo di dire intendiamo come andando a dormire respingiamo e mettiamo a tacere le preoccupazioni o i sospesi della giornata.  Ma quando un "tarlo nella mente ci perseguita" anche la notte può risultare davvero angosciante.

 

Sembra un paradosso: proprio nel momento in cui ci si illude di essere finalmente in quiete e di aver messo a tacere per qualche ora il lavorio mentale ecco presentarsi l’attacco di panico anche se siamo di fronte a un presente, quello del sonno notturno, che non dovrebbe mostrare reali pericoli imminenti.

 

Come interpretare questi segnali solo apparentemente così contraddittori che la nostra mente ci invia? E come tornare a dormire sonni tranquilli senza crisi d'ansia e attacchi di panico notturni?

 

 

Gli attacchi di panico nel sonno

Gli attacchi di panico, specie in chi ne soffre ricorrentemente, rappresentano una sintomatologia psicologica potenzialmente correlata a diverse tipologie di ansia e di funzionamento caratteriale ma che ricorre in modalità per lo più sovrapponibili: l’attacco di panico sembra sopraggiungere senza alcun apparente motivo, come un fulmine a ciel sereno che – per i sintomi fisici e psicologici che comporta – dà la sensazione di morire o di impazzire.

 

In altre parole sembra che corpo e mente, in quei dieci minuti, vadano letteralmente in cortocircuito: si ha la sensazione di perdere completamente il controllo di sé, del proprio corpo e dei propri pensieri.

 

Questo avviene soprattutto all’esordio del problema perché chi soffre in maniera ricorrente di attacchi di panico impara nel tempo a riconoscerne l’insorgenza, a distinguere il segnale dato dall'ansia da reali emergenze e manifestazioni di altra origine.

 

Questo non rende il soggetto in grado di gestire gli attacchi di panico nl sonno, tutt'altro perché è proprio così che si instaura a lungo andare un meccanismo di ansia anticipatoria là dove la persona, consapevole della propria vulnerabilità agli attacchi di panico, inizia a temere e ad attendere con apprensione quando e dove si verificherà il prossimo evento modificando in parte anche le proprie abitudini in funzione dell'apprensione che un possibileattacco di panico nel sonno possa generare. 

 

Fra le circostanze in cui possono verificarsi gli attacchi di panico c’è anche il sonnoGli attacchi di panico notturni possono presentarsi sia nella fase di addormentamento, disturbando quindi l'avvio al sonno iniziale, ma anche durante la notte, e quindi durante le altri fasi del sonno fino a influenzare il sogno e costringere il soggetto a svegliarsi di soprassalto come di fronte a un incubo.

 

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Sonno e stati di coscienza

Gli attacchi di panico possono verificarsi durante il sonno sia come esordio del problema – non di rado può accadere che si sperimenti il primo attacco di panico proprio durante la notte – sia come manifestazione ulteriore di un problema già strutturato rappresentando la principale o una della tante occasioni in cui l’attacco di panico fa capolino nell'arco della giornata.

 

Quello che rende gli attacchi di panico notturni potenzialmente più sgradevoli e, a lungo a dare, dannosi per il nostro benessere rè il fatto che quando si manifestano nelle fasi più profonde del sonno (Fase 3 fase REM) il soggetto ha già lasciato il volante della propria coscienza vigile e si trova in uno stato di assenza di controllo su se stesso. 

 

Per questo a volte possono essere scambiati per reazioni ad incubi sebbene, nei casi di attacchi di panico veri e propri, non si sia in grado in realtà di ricordare un sogno specifico.

 

In tal senso la sensazione di perdita di controllo può sembrare maggiore ma non si tratta in alcun modo di un disturbo psicologico separato o a sé stante.

 

In ogni caso, gli attacchi di panico nel sonno verranno vissuti tanto più come fatti sconcertanti e incomprensibili quanto più appariranno estranei a chi li sperimenta. Il primo ragionamento da fare, allora, è chiedersi: "Cosa mi sta segnalando questo evento per me problematico?".  

 

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Cosa ci segnalano gli attacchi di panico?

Ciascuno di noi, che soffra di attacchi di panico o meno, ha una sua miscela personale di ansie legate al proprio funzionamento caratteriale e alla propria storia. 

 

Il panico può rientrare in questa 'miscela' quando ci segnala che uno o più aspetti nella nostra vita non stanno girando per il verso giusto e questo può farci sentire psicologicamente minacciati e in pericolo.

 

Non è detto che questa minaccia percepita sia identificabile in una sola sorgente. Il più delle volte, al contrario, non c’è un'unica e semplice causa in grado di “spiegare” l’insorgenza dell’attacco di panico; sono piuttosto un insieme di situazioni, persone o attività che, a seconda dei significati emotivi a cui implicitamente rimandano, possono rappresentare o rimandare ad un senso di minaccia imminente.

 

Una minaccia che in realtà non si situa nella realtà materiale esterna quanto nelle vicende emozionali della propria vita psicologica che la psiche, per paura, può cercare di mettere da parte salvo vederle riaffiorare nella forma travolgente e in decodificabile dell’attacco di panico.

 

 

Intervenire per risolvere gli attacchi di panico nel sonno

La notte e il sonno rappresentano un momento speciale e significativo per il nostro cervello e le nostre emozioni: la nostra mente razionale e le incombenze quotidiane smettono di “distrarci” da noi stessi ed è nel sonno notturno che più facilmente le angosce emozionali sopite possono trovare spazio per farsi sentire.

 

Le terapie possono essere farmacologiche, per coloro che necessitano o desiderano un controllo del sintomo e in questo caso l'intervento dello specialista è fondamentale. 

 

Là dove si voglia, invece, migliorare la qualità del proprio benessere emotivo con l'aiuto di integratori per ansia e attacchi di panico si pò optare per soluzioni più facilmente disponibili.

 

La terapia psicologica è suggerita là dove si intraprenda un percorso di psicoterapia che aiuti a ridurre l’angoscia e a prestare ascolto alle minacce emozionali vissute dalla propria psiche. 

 

 

“Non c’è presa di coscienza senza sofferenza. In tutto il mondo la gente arriva ai limiti dell’assurdo

per evitare di confrontarsi con la propria anima.

Non si raggiunge l’illuminazione immaginando figure di luce,

ma portando alla coscienza l’oscurità interiore.

Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia”.

Carl Gustav Jung

 

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