Attività extrascolastiche: scegliere senza seppellire i figli

Il calcio, il nuoto, la danza, la pallavolo, il corso di inglese, di clarinetto e chitarra, la festa dell'amico assieme ai compiti, la scuola e le attività in famiglia. Tante, forse troppe, sono le attività "irrinunciabili" per i bimbi di oggi.

Attività extrascolastiche: scegliere senza seppellire i figli

 

Tantissime sono le attività proposte a bambini e ragazzi oltre l'orario di scuola: dallo sport alla musica al corso di lingua. POi c'è il catechismo, senza dimenticare i compiti, le feste di compleanno degli amici e così via. L’agenda è sempre più fitta e sono ben lontani dall’attività lavorativa.

Ogni istante della loro giornata e settimana è riempito con qualcosa, che spesso non è per loro nemmeno interessante, stimolante e coinvolgente, ma bensì imposto da altri. 

 

Attività extrascolastiche: quanto sono desiderio dei figli?

La prima cosa da chiedersi nella scelta delle attività per i figli è quanto interessa a lui o lei questa cosa che sto per proporli o meglio imporli? Troppo spesso accade che i genitori presi dall’ansia da prestazione e dal voler dare ai propri figli il massimo delle opportunità, eccedono senza ascoltare il loro volere, i loro interessi e soprattutto come stanno e si sentono nello svolgere una determinata cosa o nell’avere ritmi così serrati.

È importante capire se quella scelta appaga un reale desiderio del figlio o uno personale e da qui cercare si ascoltare il vissuto proprio e altrui e capire quale direzione è quella più giusta per il benessere del figlio, perché sarà lui o lei a dover andare a nuoto, calcio, basket, danza, corso di inglese, francese o alla lezione di pianoforte. Magari senza alcuna voglia e interesse.

Tante volte i figli diventano colore che in qualche modo soddisfano desideri e passioni che gli adulti non sono riusciti a realizzare e che inconsapevolmente li caricano anche di una buona dose di responsabilità.

 

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Attività extrascolastiche: imparare a cogliere i segnali

Bambini troppo impegnati mandano segnali ben visibili a occhi capaci di guardare. Sono spesso molto stanchi, lamentano dolori fisici e malessere come mal di pancia, stomaco, testa, faticano a dormire e poi ad alzarsi la mattina, hanno cali di concentrazione e attenzione, sono privi di forze o al contrario iperattivi e troppo attivati.

Nello svolgere le diverse attività non mostrano coinvolgimento fino ad arrivare a perdere l’entusiasmo anche per quella sola e unica scelta e desiderata da loro, perché troppo “faticosa” nel resto delle cose da fare. Se hanno una passione faticano a portarla avanti per il poco tempo o energia a disposizione, fino al punto di mollare tutto.

Lo stress vissuto è alto e il divertimento non riesce più a contrapporsi alla fatica e pressioni esterne.

 

Lasciamo spazio per un po’ di noia

Nella scelta delle attività è importante ricordarsi che i bambini hanno bisogno di tempi vuoti e della noia. Ai giorni d’oggi non sono più in grado di riempire il tempo a disposizione con la creatività che caratterizza semplici attività e giochi, non sanno restare senza fare niente e tollerare la sensazione di noia.

Permetterli di imparare a gestire tutto questo e specialmente la frustrazione che ne deriva, è importante per la crescita e lo sviluppo. Nella noia si accresce la creatività, l’inventiva e la capacità di mettersi in gioco e assaporare le piccole cose e le sensazioni. Lasciare del tempo libero in cui il bambino da solo possa scegliere cosa fare e come gestire i propri tempi e spazi è importante per il suo benessere, permette di riposare e recuperare energie, di dare sfogo alla fantasia e arricchire il proprio bagaglio di esperienza e sensazioni, facendo qualcosa che gli piace e lo appaga pienamente.

 

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Foto: phaitoon / 123rf.com