Amici: una cura contro il dolore?

Avere tanti amici sembrerebbe essere una sorta di “morfina naturale” in grado di proteggere la salute sia fisica che mentale, una vera e propria cura contro il dolore!

Amici: una cura contro il dolore?

Avere molti amici protegge la salute fisica e mentale aumentando la resistenza del corpo al dolore e proteggendo da disturbi e disagi psicologici. Un recente studio arriva a suggerire addirittura che avere una ricca rete di relazioni sociali possa fungere da analgesico naturale aumentando la soglia di tolleranza al dolore. Vediamo meglio perché.

 

L’amicizia cura il dolore?

Lo studio proviene dall’Università di Oxford dove Katerina Johnson e colleghi avrebbero dimostrato come avere molti amici sarebbe un fattore associato ad una maggior produzione di endorfine a livello cerebrale, ovvero di analgesici endogeni che aumentano la soglia di tolleranza del dolore.

L’esperimento condotto prevedeva infatti che un gruppo di volontari, dopo aver compilato un questionario riguardante quantità di relazioni amicali, stile di vita e personalità, si sottoponessero ad un test di tolleranza del dolore che consisteva nel rimanere per un certo periodo di tempo in una posizione estremamente scomoda.

Il test del dolore sarebbe risultato più “scomodo” per coloro che avevano dichiarato di avere una rete sociale più povera, mentre coloro che avevano dichiarato di avere molti amici avrebbero dimostrato una tolleranza maggiore al dolore poiché il loro fisico era stato in grado di produrre un più alto numero di endorfine.

L'amicizia è dunque un analgesico naturale e una cura contro disagi psicologici? Cerchiamo di capirci qualcosa di più.

 

Amicizia e sostegno sociale: dal dolore al benessere psicofisico

Lo studio dell’Università di Oxford non è certo il primo che suggerisce l’importanza del sostegno sociale come fattore protettivo per la salute e il benessere fisico e mentale.

Studi in questo senso vantano ormai una lunghissima storia nelle scienze psicologiche e in particolare nella psicologia sociale e della salute; sarebbe infatti ormai ampiamente documentato come le qualità e quantità di legami sociali che le persone hanno rappresentino uno dei più importanti elementi di prevenzione del disagio contribuendo al mantenimento del benessere delle persone (Berkman e Syme, 1979; Cohen e Wills, 1985; Zani e Cicognani, 2000).

Le motivazioni risiedono nell’indissolubile binomio formato da corpo e mente in cui esistono influenze biunivoche e bidirezionali tanto che da diversi anni si parla ormai di Psiconeuroimmunologia (PNI): non si tratta di uno scioglilingua, ma di una branca scientifica che studia le connessioni e le influenze fra la psiche e il funzionamento del sistema immunitario.

In altre parole: il benessere psicologico è in grado di influenzare il funzionamento del nostro sistema immunitario e quindi la nostra maggior resistenza o vulnerabilità a varie patologie.

È più che noto ormai come la qualità delle relazioni sociali, il fatto di poter contare sul supporto emotivo e materiale di altre persone, rappresenti, insieme al vissuto personale nei confronti di una malattia, uno dei fattori che concorrono ad influenzarne il decorso e l’esito, specie in quelle patologie croniche che impattano a lungo termine sullo stile di vita.

 

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Amicizia e dolore psicologico

Altro che rimanere seduti in una posizione scomoda o dolorosa dunque, avere molti amici può voler dire molto di più! Alcune precisazioni tuttavia è bene farle per non creare confusione o inesatte semplificazioni.

In promo luogo non è solo la quantità, ma anche la qualità degli amici che conta. Avere molte persone intorno non è sufficiente, occorre che queste – amici o familiari che siano – siano in grado di essere percepite come realmente di supporto.

In secondo luogo si sente spesso dire, e anche lo studio in questione lo suggerisce, che gli amici sarebbero una sorta di “cura” contro il dolore mentale della depressione: vero e falso allo stesso tempo!

Il sostegno sociale, il tipo di amici e di rete di relazioni rappresenta senza dubbio un fattore protettivo importante rispetto all’insorgenza di un disturbo depressivo. Va però ricordato che chi invece già soffre di un disagio psicologico spesso soffre proprio dell’impossibilità di trarre conforto dalla presenza degli altri, dell’incapacità a sentirsi compresi e vivificati da una relazione affettiva o amicale.

Il motivo per il quale spesso ci si rivolge ad uno psicologo è, in fin dei conti, proprio il bisogno di ricostruire un senso di vitalità e di connessione con le altre persone.

 

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