Il significato psicologico del Viola

Unione di opposti, metamorfosi, transizione, spiritualità e fascinazione dei sensi. Ma anche, storicamente, simbolo di nobiltà ed élite. Il viola è il colore che per la psiche esprime la conciliazione di opposti e la ricerca di nuovi equilibri.

Significato psicologico colore viola

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Il viola è un colore secondario derivante dalla mescolanza del rosso e del blu. Esprime infatti un’armonia, una conciliazione tra l’estroversione del primo e la ricettività introversa del secondo.  

 

Le caratteristiche del viola alludono dunque ad un’armonia tra opposti a vari livelli della psiche umana.

 

Il viola nella psicologia dei colori

Il colore viola era denominato “Subniger” per i latini (una tonalità di viola molto scura prossima al nero), acquisì la sua denominazione usuale solo in epoche successive, in assonanza con l’omonimo fiore, uno dei pochi esempi di facile reperibilità in natura di questa tonalità cromatica. 

 

Il viola studiato in psicologia dei colori (da non confondersi col violetto o con l’indaco nel significato dell’arcobaleno) è quello derivante dalla mescolanza del rosso e del blu. Si tratta dunque un colore secondario, derivante dall’unione di due colori primari o fondamentali. 

 

È un colore che da sempre ha suscitato una certa fascinazione, probabilmente perché poco frequente in natura, ricavabile solo a fronte di una sintesi piuttosto laboriosa e, come tale, “misterica”. 

 

Nel Medioevo questo colore era ottenuto dall’Oricella tinctoria, un lichene originato dall’unione simbiotica di un fungo e di un’alga, diffusa specialmente sulla coste delle Canarie e dell’Africa orientale. Un processo tutt’altro che semplice che dava a questa tinta un pregio particolare. Coloro che potevano permettersi vestiti e stoffe di questo colore erano dunque nobili e aristocratici; il viola era, in altre parole, una sorta di status symbol dell’epoca!
 

Colore viola e personalità

Nel corso del tempo il viola ha gradualmente abbandonato i sui significati più “veniali” (grazie anche all’introduzione dei coloranti sintetici) ma ha mantenuto, in diverse epoche e culture, significati simbolici importanti che rimandano al suo più pregnante effetto psicofisiologico.

 

Il viola è il prodotto della sintesi di due tendenze opposte: quella “attiva” ed estroversa del rosso e quella ricettiva e introversa del blu. Questa peculiare congiunzione rende ragione dei diversi significati psicologici del viola.

 

I colori fondamentali che lo compongono, rosso e blu, subiscono una metamorfosi andando oltre i propri confini: in tal senso il viola è soprattutto il colore della transizione, delle fasi di passaggio, dei processi che muovono dalla rottura di un assetto precedente e che porteranno all’instaurarsi di un nuovo equilibrio.

 

Per questi motivi è spesso il colore preferito da coloro che si trovano in momenti esistenziali di passaggio e trasformazione: i bambini e le donne in gravidanza, ad esempio, sembrano prediligere questa tonalità cromatica con una frequenza significativa (Luscher, 1993).

 

Le persone che esprimono una preferenza per il viola possono rivelare tratti infantili della propria personalità o momenti di transizione di alcune parti di essa.
Per lo stesso motivo, il viola è anche il colore associato, in mote parti del mondo, ai funerali quali riti collettivi che accompagnano il passaggio dell’anima del defunto dalla vita terrena alla dimensione extraterrena.
 

Colore viola e spiritualità

Il viola è dunque un colore che rimanda a quell’unione di opposti da cui scaturisce una transizione, un passaggio di stato: in tal senso rimanda anche alla partecipazione mistica tra vita terrena e dimensione spirituale. Il viola è il colore della contemplazione, dell’unione dell’umano col divino, dei maghi e della magia

 

Non a caso, il viola è il colore del settimo chakra, il Sahasrara, posto sopra la testa, oltre i confini del corpo fisico, a indicare l’energia spirituale che consente l’unione di umano e divino, cielo e terra. Questo chakra è in collegamento con l’intero sistema nervoso,  ci riconnette col presente liberandoci dall’ansia, dall’impazienza, dall’orgoglio e dall’attaccamento al passato. È il chakra connesso alla trascendenza, all’intuito, alla percezione di appartenere a qualcosa di più grande.

 

Per saperne di più:
Lüscher M. (1993). La diagnostica Lüscher, trad. it. Astrolabio, 1995.
Milani L.  (2004). La psicologia del benessere. Un percorso positivo per la mente, Tecniche Nuove.