L’intelligenza emotiva di Goleman: conosci te stesso

L'intelligenza emotiva di Goleman si riferisce alla capacità di riconoscere i propri sentimenti e quelli degli altri, di motivare se stessi e di gestire positivamente le proprie emozioni, tanto interiormente, quanto nelle relazioni sociali. Goleman afferma che per vivere una vita piena, emotivamente equilibrata sul piano delle relazioni sociali e su quello personale sono necessarie alcune caratteristiche di competenza emotiva, vediamo quali

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I nostri comportamenti non sono direttamente correlati alla situazione che pare averli determinati in una relazione di causa-effetto, ma sono legati alle emozioni che da quella medesima circostanza sono scaturite: tra la percezione della realtà e il passaggio all’azione, di fondamentale importanza è la capacità di “sentire” le emozioni. L’intelligenza emotiva di Goleman pone l’accento sulla capacità di armonizzare pensiero e sentimento, parola e vissuti emotivi, dimensione mentale e dimensione affettiva.

 

Essere consapevoli di sé vuol dire essere consapevoli sia dei nostri sentimenti che dei nostri pensieri su di essi; soprattutto rispetto ai sentimenti negativi potersi dire: “Ecco, ciò che sto provando è rabbia… è ansia… è dolore…”, può favorire un controllo sano dei suddetti sentimenti che consente di non farsi trascinare dalla loro pressione e di cercare modi alternativi per gestirli. Secondo questa teoria dunque le emozioni non hanno una valenza negativa o positiva, ma è la loro gestione che può renderle positive o deflagranti. Alla base dell'intelligenza emotiva di Goleman ci sono due grandi competenze: una competenza personale, legata al modo in cui controlliamo noi stessi, ed una competenza sociale, legata al modo in cui gestiamo le relazioni con gli altri.

 

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L’intelligenza emotiva di Goleman: le caratteristiche

L'intelligenza emotiva definita dallo psicologo Daniel Goleman comprende cinque caratteristiche:

  1. la consapevolezza di sé, che vuol dire autoconsapevolezza sul proprio stato emotivo, ossia conoscere e saper esprimere i propri sentimenti apertamente e con assertività, conoscere i propri punti deboli e punti di forza, capire in che cosa si può migliorare e accettare di buon grado le critiche costruttive; ma essere autoconsapevoli delle proprie capacità vuol dire anche avere più fiducia in se stessi e sulla possibilità di realizzarsi;
  2. la gestione del sé, che concerne l'autocontrollo nel riuscire a dominare le emozioni forti e i turbamenti al fine di incanalarli verso fini costruttivi, nonché l'integrità che si ottiene dalla trasparenza di un'autentica apertura agli altri dei propri sentimenti, convinzioni, azioni;
  3. l'empatia, ossia la capacità di percepire e riconoscere i sentimenti degli altri, di sintonizzarsi emotivamente con loro e adottare la loro prospettiva;
  4. la motivazione, ossia la capacità di guidare e spronare se stessi al raggiungimento dei propri obiettivi, diventando con impegno e positività artefici del proprio cambiamento;
  5. le abilità sociali, dunque gestire bene le emozioni nelle relazioni e saper leggere accuratamente le situazioni sociali in modo da trattare con efficacia le interazioni, i conflitti, i problemi comunicativi.

 

Tutte queste componenti ci permettono di rimanere sempre in contatto con il nostro mondo interiore emozionale e di conseguenza di ritrovare un’armonia con noi stessi, inoltre costruiscono l’essenza del successo dei rapporti interpersonali, dell’abilità di leggere le reazioni e i sentimenti altrui, della bravura nel deviare e risolvere inevitabili conflitti che sorgono in qualsiasi attività umana.

 

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