I selfie sui social, una mania narcisistica?

Il vecchio autoscatto, si rinnovato! Oggi si chiama Selfie e come ogni (finta) novità conosce un picco di frequenza tale da essere subito considerata mania. Il volersi immortalare quando diventa un problema patologico, un'espressione di narcisismo?

I selfie sui social, una mania narcisistica?

Il narcisismo è una vera patologia caratterizzata da un eccessivo amore per se stessi e le proprie qualità, anche quando non sono tali. Le Nuove Tecnologie sono un nuovo terreno per far sfociare vecchie abitudini.

Il narcisismo quindi si esprime anche qui; uno dei modi possibili è la ricerca smodata di sé nel web o egosurfing. Ore e ore passate a controllare chi parla di noi, dove si parla di noi e quali materiali ci sono. Ma oggi anche il mobile dà il suo contributo con il Selfie: la seconda giovinezza del vecchio autoscatto! Quando la selfie mania diventa una via verso il narcisismo?

 

Il successo e la mania del Selfie

La "mania" di immortalarsi in qualche luogo non è certo recente, e anche il selfie non è appena stato inventato, ma oggi assistiamo ad un picco impressionante della sua popolarità. Vediamo un po' come è cresciuto il fenomeno!

Il selfie è una foto scattata, generalmente attraverso uno smartphone e condivisa immediatamente attraverso i canali social. Il soggetto che si fotografa stende il braccio o utilizza uno specchio o un supporto per tenere comodamente il cellulare ad una certa distanza. La moda si è sviluppata soprattutto grazie alle celebrità che lo hanno utilizzato come canale di comunicazione con i fan, riprendendosi anche in momenti quotidiani, condividendo con loro qualche attimo della loro intimità.

Più frequentemente si usa quando sta accadendo qualcosa di non quotidiano: la partecipazione ad un evento, la visita ad un luogo particolare, un incontro speciale. Il selfie per molti è una sorta di cronaca, una cartolina che però arriva prima di poter raccontare il tutto dal vivo.

 

Narcisismo e web come sono legati?

 

Le vittime del Selfie

Come accade per molte mode, ci sono anche coloro che ne restano vittime. Io sono sempre dell'idea che ci sia una predisposizione psicologica e che non sia colpa del mezzo; resta il fatto che una recente ricerca ha provato a delineare le caratteristiche del fenomeno portato all'eccesso.

I ricercatori della Ohio State University hanno studiato il comportamento e l'uso dei selfie da parte di 800 uomini tra i 18 e i 40 anni attraverso un questionario.

Le domande facevano riferimento alla frequenza con cui caricano le foto e la tendenza a modificarle. Questo insieme di abitudini è stato considerato un indicatore di tendenze di personalità. La pubblicazione continua di selfie sarebbe un segnale di comportamenti anti-sociali e narcisisti, ma anche di scarsa empatia.

 

Narcisismo o ossessione?

Gli psichiatri oltreoceano abbozzano un'altra idea: non si tratta di narcisismo, ma di un comportamento ossessivo. L'American Psychiatric Association la definisce Obsessive Selfie-taking, il desiderio ossessivo compulsivo di scattarsi foto alla cui base ci sarebbe una bassa autostima che spinge l'individuo a cercare continue conferme.

Il disturbo nella sua forma borderline comporta lo scatto di almeno tre foto al giorno che però restano private; chi ne soffre in forma acuta o cronica invece pubblica un minimo di sei foto al giorno.

 

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