Il ruolo della respirazione nel Training Autogeno

Immaginate di essere distesi su una barca e di lasciarvi dondolare dalle onde del mare: e se fosse il ritmo del vostro respiro? La respirazione può favorire uno stato di calma e rilassamento senza bisogno di esercitare alcun controllo: è quanto avviene nel Training Autogeno. Vediamo come

Il ruolo della respirazione nel Training Autogeno

Perché la respirazione è così importante nel Training Autogeno?

Pensateci un attimo: cosa accade al vostro respiro quando siete in ansia?

Probabilmente diventa irregolare, corto e affannoso mentre la sensazione di malessere aumenta.

Cosa fare per “invertire la rotta”? Impariamo a lasciar andare la forza di volontà e ad osservare ciò che accade: il respiro ritroverà spontaneamente il suo ritmo riportando corpo e mente ad uno stato di calma.

 

Respirazione e Training Autogeno

La respirazione fa parte di quelle funzioni fisiologiche controllate dal sistema vegetativo e quindi autonome.

Infatti, la respirazione è influenzata in ritmo e in ampiezza dai nostri stati emotivi: in condizioni di stress o eccitazione diventa rapida e superficiale, mentre in stati di rilassamento o durante il sonno risulta più lunga e profonda.

Allo stesso tempo accade anche l’inverso e cioè che il respiro stesso possa andare ad influenzare il nostro stato psicofisico aumentando la tensione o, al contrario, riportando uno stato di calma e distensione.

In che modo ottenere questo?

La respirazione può essere, fino ad un certo punto, influenzata dalla nostra volontà: a chi ha esperienza di discipline come lo Yoga o di sport come le immersioni subacquee sa bene come è possibile controllare attivamente il proprio respiro per raggiungere determinate performance fisiche e mentali.

Nel Training Autogeno avviene esattamente l’opposto: non si cerca di controllare la respirazione, ma ci si lascia guidare passivamente da essa.

 

Scopri le tecniche di respirazione

 

Gli esercizi complementari del Training Autogeno

Quello del respiro è uno degli esercizi complementari del Training Autogeno, cioè quegli esercizi che vanno ad amplificare e ad approfondire lo stato di rilassamento muscolare ottenuto con i due esercizi fondamentali di pesantezza e calore.

I muscoli di braccia e gambe sono completamente rilassati, dunque, e una piacevole sensazione di calore pervade mani e piedi: possiamo rendere più profondo questo stato di rilassamento attraverso la respirazione.

Questo esercizio ha l’effetto di aumentare e generalizzare a tutto il corpo il rilassamento muscolare e viscerale ottenuto con i due esercizi precedenti. Vediamo in che modo.

 

Lasciar andare la forza di volontà

Nel Training Autogeno si impara ad osservarsi passivamente mentre si respira, senza intervenire nel processo, come se si fosse degli spettatori a teatro che seguono le scene su un palcoscenico.

Non bisogna distinguere fra respirazione “giusta” e “sbagliata”, l’atteggiamento dev’essere assolutamente passivo. All’inizio non ha nessuna importanza se la respirazione è superficiale o profonda, lenta o veloce: meno si cerca di influenzarla e più rapidamente si ristabilirà un ritmo naturale e rilassato.

Chi ha praticato discipline come lo Yoga - o chi ha disturbi respiratori  - potrebbe avere, paradossalmente, una difficoltà in più perché sarà abituato in qualche modo ad influenzare attivamente ritmo e ampiezza della respirazione.

L’esercizio della respirazione nel Training Autogeno può risultare, infatti, difficoltoso a dispetto della sua apparente semplicità ma al tempo stesso è uno degli esercizi più potenti.

La difficoltà sta nel riuscire a cambiare atteggiamento: mettere da parte la volontà di controllare e lasciarsi andare passivamente a ciò che accade. Qualunque cosa accada, va bene: il nostro corpo sa già come raggiungere uno stato di quiete e rilassamento, occorre soltanto affidarsi alla sua saggezza.

 

“Il tuo respiro deve fluire con grazia, come un fiume,

e non come una catena di aspre montagne o il galoppo di un cavallo”.

(Thich Nhat Hanh)

 

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