L'importanza del respiro nella gestione delle emozioni

Il respiro è una funzione fisiologica strettamente correlata con gli stati emotivi, il ritmo e l’ampiezza della respirazione variano e seconda delle nostre emozioni e di come riusciamo a gestirle, ma è vero anche il contrario

L'importanza del respiro nella gestione delle emozioni

Non si ripete mai abbastanza quanto corpo e mente siano strettamente legati a formare due facce della stessa medaglia: ogni nostro stato emotivo si riflette in moltissime attività fisiologiche del nostro corpo, nella postura che assumiamo, nel tono di voce con cui parliamo…

È possibile sfruttare questa connessione corpo-mente per gestire le emozioni. Regolare il respiro in questo senso può avere la sua importanza!

 

L’importanza del respiro

Lo insegna lo Yoga da lungo tempo: il ritmo e l’ampiezza del respiro può variare enormemente e, di conseguenza, possono variare anche le attività del nostro corpo, le posture che riusciamo ad assumere, ma anche il nostro stato mentale e le nostre emozioni.

Tecniche di rilassamento più occidentali, come il Training Autogeno, sfruttano gli stessi principi senza però regolare intenzionalmente il respiro, ma lasciando che esso fluisca liberamente e ritrovi spontaneamente il suo ritmo naturale: anche le emozioni seguiranno…

 

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Il respiro corto e affannoso…

Pensate a quando siete molto in ansia o spaventai, che reazione ha il vostro corpo? Probabilmente inizia a battervi forte il cuore, il sangue affluisce al cervello e vi sentite confusi, i muscoli si irrigidiscono creando tensioni o contratture e, ultimo ma non per importanza, anche il vostro respiro si accorda allo stato di allerta: diventa subito corto e molto veloce.

Se provate a riprodurre questa modalità di respiro mentre state leggendo questo articolo vi renderete subito conto di quanto risulti sgradevole e sia in grado di suscitarvi, pur se non ne avete alcun motivo, sensazioni spiacevoli analoghe ad uno stato ansiogeno… a volte questo avviene nelle comuni situazioni di tensione e di stress emotivo senza che nemmeno ce ne rendiamo conto contribuendo ad alimentare malessere.

 

…e il respiro tranquillo e regolare

Provate invece ora ad eseguire l’esperimento inverso: chiudete per pochi istanti gli occhi immaginando di essere distesi su un materassino al mare in una tranquilla giornata di sole e che il ritmo del vostro respiro si accordi con quello delle piccole ondulazioni dell’acqua che dolcemente sollevano e abbassano il materassino.

Il ritmo più dolce e regolare del vostro respiro a questo punto richiamerà per voi una calma e una tranquillità ben diverse dalla frenesia dell’esperimento precedente! Quando il respiro è tranquillo e regolare si fa infatti più profondo: i polmoni si riempiono e si svuotano d’aria più completamente ad ogni inspirazione ed espirazione, di conseguenza queste due fasi della respirazione si fanno più lunghe e il respiro diventa più calmo e regolare.

 

Il respiro nel Training Autogeno

Come imparare ad usare il respiro per gestire e smorzare gli stati emotivi? È difficile a volte prendere le distanze da emozioni negative o disturbanti e osservarle con accettazione senza lasciarcene sopraffare; possiamo però provare a compiere un’operazione simile con il respiro che si accompagna a queste emozioni.

È quello che ad esempio avviene durante la pratica del Training Autogeno: si impara ad osservare passivamente il proprio respiro, come se si fosse degli spettatori a teatro, senza alcuna volontà di modificarlo intenzionalmente: qualunque cosa accada, va bene.

Questo atteggiamento, che viene definito di concentrazione passiva, permette al respiro di tornare al suo ritmo naturale regolarizzandosi; come sempre avviene grazie alla connessione corpo-mente, anche gli stati emotivi che gli si accompagnano risulteranno smorzati e più lievi.

 

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