SoulCollage®, una tecnica per la consapevolezza: intervista a Mariabruna Sirabella

Ritaglio e scrittura per creare le proprie carte dell'anima da consultare e interrogare entrando in profonda relazione con se stessi. Mariabruna Sirabella è facilitatrice allieva di Seena Frost.

SoulCollage Mariabruna Sirabella

Mariabruna Sirabella, formatrice di SoulCollage®, ha conosciuto Seena Frost, psicoterapeuta californiana e fondatrice di questa tecnica oltre 20 anni fa. In questo tempo non è mai venuta meno la fiducia verso questa tecnica che ci invita a creare il nostro proprio mazzo di carte dell'anima

 

Le immagini che realizziamo attraverso il collage prendono vita parlandoci di aspetti fondamentali di noi stessi, e noi poi le consultiamo come fossero dei “tarocchi” personali emersi dalle profondità del nostro essere. 

 

In cosa consiste il SoulCollage®?

Per capirlo davvero bisogna provarlo! Il risultato di questa pratica è un mazzo di carte personali, create da te, a cui tu dai voce per scoprire chi sono e che messaggio ti portano. 

 

Il mazzo continua a crescere e a evolversi man mano che tu crei più carte, guidata dal tuo istinto, dalla tua intuizione e immaginazione. Non esistono due mazzi uguali. Non è necessario avere nessuna preparazione scolastica o artistica per creare carte, dato che il collage è facilmente accessibile a chiunque possa ritagliare e incollare

 

L’unico prerequisito è il tuo desiderio di ascoltarti e di esprimerti creativamente per celebrare l’universo che hai dentro. Per questo non si finisce mai di fare carte, la nostra anima è inesauribile e non basta una vita per esprimere tutte le sue sfaccettature. In questo modo giocoso, piacevole ma profondo ci lasciamo guidare dalla nostra saggezza interiore e creiamo le carte che emergono spontaneamente fidandoci del nostro istinto. E arrivano sempre quelle giuste, quelle di cui avevamo bisogno in quel momento.  

 

Questo metodo è molto diffuso in America. E in Italia?

Il SoulCollage® è alquanto diffuso nel mondo. È partito dal soggiorno di Seena Frost, fondatrice del SoulCollage® all’inizio degli anni '90, ed inizialmente si è espanso più che altro negli Stati Uniti. Io sono arrivata in quel soggiorno nel 1996, me ne sono innamorata subito e sin dall’inizio ho sognato che il metodo si diffondesse. 

 

Ho offerto la prima formazione per diventare facilitatore del metodo proprio in Italia nel 2010, naturalmente in italiano! Adesso ci sono quasi 4500 facilitatori in una cinquantina di Paesi. In Italia ci sono più di 100 facilitatori distribuiti in varie regioni. Ed è impossibile sapere quante persone pratichino il metodo a livello personale, penso che siano diverse decine di migliaia. Il libro di Seena è tradotto in diverse lingue, e spero che presto esca anche l’edizione italiana. 
 

Come avviene la comunicazione tra l'anima e l'immagine?

La psiche umana ("psiche" è una parola greca che significa anima) non usa un linguaggio lineare per esprimersi. Ama comunicare per sensazioni e per immagini, per cui le viene naturale sintonizzarsi con le immagini prima ancora che con le parole. 

 

A loro volta le immagini sono simboli carichi di tanti significati, per cui la psiche di ciascuno verrà colpita da uno degli aspetti dell’immagine piuttosto che da un altro, instaurando con essa un rapporto personale. Per esempio, a una persona l’immagine di un leone che dorme sotto un albero può ispirare timore del suo risveglio e sfiducia nelle sue apparenze bonaccione che mascherano il pericolo che rappresenta; ma un’altra persona potrebbe percepire nella stessa immagine un messaggio di rilassamento profondo accompagnato dalla consapevolezza della propria forza, dandole una sensazione di essere in pace con se stessa. E così via. 

 

La comunicazione tra l’anima e l’immagine avviene quindi attraverso lo sguardo, l’intuizione e l’immaginazione ed è molto istintiva.  

 

Quando una carta è fatta, il prossimo passo è darle voce. Usiamo una semplice tecnica di Gestalt per "prestare" la nostra voce o penna all'immagine che risponde in prima persona alla domanda "chi sei?". 

 

L'immagine inizia a parlarci dicendo: "Io sono Colui/Colei che...". Possiamo poi farle altre domande per capire meglio chi è e che messaggio ci porta. Rileggendo quello che la carta ci ha detto le attribuiamo un nome/titolo. E sempre dal suo messaggio capiamo a che Seme appartiene. Questa carta, allora, si può anche dedicare. 

 

Come si favorisce questa comunicazione?

Fidati del tuo istinto, non censurarti. Crea spontaneamente senza giudicare o cercare di controllare il processo. Il tuo profondo sapere interiore precede sempre la tua mente di qualche passo, e il tuo inconscio sa cosa proporti per promuovere il risanamento e aiutarti a evolverti.

 

Creare le carte ci aiuta tanto ad avere sempre più fiducia in noi stessi, una carta dopo l’altra. Abbi fiducia nel metodo. Una volta che la carta è fatta e l’hai invitata a rivelarti la sua identità e il suo significato “prestandole” la tua voce, capirai perché ti è arrivata e potrai dialogare con lei per approfondire la comunicazione fra te e le tue parti interiori. Usare le immagini offre tanto potenziale di integrazione. Diventiamo,

 

Quali immagini suscitano più emozioni?

Non è possibile saperlo finché non ci si trova faccia a faccia con un’immagine che ci cattura. Le sorprese sono innumerevoli, basta che restiamo aperte alle possibilità. 

 

Può accadere che tu non noti una certa immagine per mesi, e poi un giorno improvvisamente si attiva e vuole essere inclusa in una carta. Giocando con le immagini si sfiorano tanti lati del mistero

 

La parte creativa consta di due momenti più razionali: il collage e la scrittura. Come si può non guastare il primo momento più mistico con questi più razionali?

Quello che avviene nella creazione delle carte e nel dialogo con le immagini è una danza fra l’emisfero destro e quello sinistro del cervello. Entrambe queste parti di noi hanno un valore e una funzione. 

 

L’emisfero destro predilige un’espressione circolare, quindi creativa e mistica, e il sinistro una lineare, razionale e logica. Certamente ci concentriamo e ragioniamo quando ci sforziamo di comporre le immagini che abbiamo scelto nel modo più soddisfacente. E quando diamo voce alle carte usiamo le parole e quindi anche la scrittura, usando una forma di espressione lineare

 

Ma l’esperienza mi ha fatto capire che anche il verbale può scaturire da una sorgente mistica, magica, poetica. Quello che rompe l’incanto e ci depriva delle sorprese e del nutrimento che il metodo ci offre, sono il giudizio, le opinioni, il cedere alla tentazione di analizzare e di interpretare. 

 

Il che è ben diverso dalla riflessione, la quale anche se proveniente dall’emisfero sinistro che osserva e cerca di comprendere, non ha bisogno di analizzare e interpretare ma è capace di riconoscere collegamenti, sincronicità e relazioni fra le parti e vedere come si riflettono nel nostro essere e nella vita quotidiana. La riflessione ci permette di restare nel vissuto presente, unisce, non separa, e non guasta l’esperienza, anzi, l’arricchisce.  

 

Come ci si conosce di più con questa tecnica?

Ogni carta è un frattale della nostra anima e quindi rispecchia una parte di noi. In questi specchi ci scopriamo, ci riconosciamo, ci affermiamo, e ci celebriamo sia in connessione col nostro inconscio personale, che con quello collettivo. 

 

Tutto quello che emerge dalle immagini ci appartiene e arriva con intenzioni positive per il nostro sviluppo anche quando ci sfida. Le nostre caratteristiche, punti di vista, e le particolarità della nostra personalità diventano più facilmente accessibili al dialogo, al risanamento, e alla trasformazione - proprio perché ci regaliamo l’opportunità di “vederle” meglio quando sono esternate in una carta.

 

Questo avviene sia al livello della storia personale, che in SoulCollage® chiamiamo la "Storia locale" – che a livello archetipico, energetico e spirituale in quella che chiamiamo la Grande Storia di cui siamo parte e che interagisce continuamente con la nostra Storia locale. 

 

Il dialogo con le nostre carte è un arricchimento continuo che ci aiuta a diventare sempre più chi veramente siamo e ad agire nel mondo usando più di noi stesse. Le nostre carte ci aiutano a crescere e a trasformarci. Tutto è accolto e ascoltato, il che nutre la confidenza in noi stessi e nella nostra saggezza interiore

 

Chi sono i Compagni e perché richiedono la meditazione per essere riconosciuti?

Il metodo ha quattro Semi, uno che include la dimensione personale e psicologica, uno dedicato alla dimensione sociale che accoglie tutto ciò che conta ma che è esterno a noi. Poi c'è la dimensione energetica, il collegamento con il nostro corpo. E infine quella archetipica e spirituale

 

Possiamo inoltre invitare lo spirito di un animale a diventare un compagno di strada per sostenerci in esperienze psicosomatiche specifiche. 

 

Prendi, per esempio, la comunicazione, che energeticamente e fisicamente risiede nel nostro corpo nello spazio fra la gola e le orecchie.

 

Se ci troviamo in una situazione in cui ci viene difficile esprimerci, facilmente potremmo sentire una costrizione nella gola. In tal caso, possiamo immediatamente richiamare alla mente il Compagno che lì risiede e chiedergli consiglio o semplicemente usare la sua presenza per aiutarci a superare l’ostacolo. Ti lascio immaginare le potenzialità della relazione con questi animali

 

Se li associamo ai campi psicosomatici con una decisione mentale, perché per esempio ci piacciono molto le scimmie o le balene e quindi le assegniamo a una certa area del corpo, li priviamo del mistero, della sincronicità, e della potenza della loro presenza. Invitandoli attraverso la visualizzazione guidata (meditazione) permettiamo al nostro inconscio di presentarci esattamente l’animale che ci sarà più di aiuto, anche se potrebbe accadere che inizialmente non ci piace. 

 

La visualizzazione guidata ci aiuta ad aprire un campo di possibilità più vasto evitando il controllo della mente che vorrebbe soddisfare i nostri desideri, inconsapevole di quelle che sono invece le nostre necessità. 
 

Le carte vanno anche consultate: cosa si può chiedere all'oracolo? E perché indovina sempre?

La consultazione delle nostre carte di SoulCollage® non tenta di predire il futuro, ma cerca di portare alla superficie saggezza e consapevolezza. La pratica dell'Oracolo, anche se il nome può sviare, in spirito non è diversa da una consultazione ordinaria. La differenza è che i partecipanti a un gruppo pongono tutti alle loro carte la stessa domanda, per cui si crea una "sinergia di saggezza" a beneficio di una situazione che tocca tutti. 

 

Per esempio all'inizio di covid abbiamo chiesto alle carte che indicazioni ci davano sulla presenza fra noi di questo virus. Le risposte delle carte, specialmente nel caso dell'Oracolo, sono doni di ispirazione, sostegno, stimolo da ricevere in questo spirito. Non è mai una questione di giusto o sbagliato, di "azzeccarci" o meno. Ma piuttosto di ascoltare la voce di tante carte contemporaneamente su un tema comune accedendo a una saggezza condivisa di cui tutti possiamo trarre beneficio. 

 

L'Oracolo è una pratica molto sacra, che non va fatta a caso, e chi invita un Oracolo deve preparare la domanda con molta delicatezza e attenzione.   
 

Ha conosciuto Seena Frost, che incontro è stato? Le ha dedicato una carta?

Ho più di una carta per Seena, alcune le condivido, altre sono molto private. Ho partecipato a uno dei suoi incontri introduttivi nel 1996, quindi prima che il suo primo libro venisse pubblicato nel 2001 e il metodo portava il nome di “Il Processo dei Neter”.

 

Nel 1998 Seena ed io abbiamo co-facilitato il nostro primo corso introduttivo e abbiamo continuato a collaborare in svariati modi fino a quando lei non è venuta a mancare nel 2016. Per me è stata una maestra, un’amica, e una compagna di giochi e di studi. Aveva un grande senso dell’umorismo e leggeva voracemente

 

Abbiamo insegnato tanti programmi e viaggiato insieme, e ci scambiavamo libri e poesie. Lavoravamo molto con le nostre carte, e assieme a due amiche comuni ci siamo riunite nel mio studio due volte al mese per condividere letture del nostro mazzo per 13 anni. Mangiavamo anche tanta cioccolata e tanti gelati di cui entrambe siamo molto golose.  

 

Il Suo collage dell'anima quante carte conta?

Al momento ho 302 carte nel mio mazzo di SoulCollage®, ma considera che sono 24 anni che le creo.  

 

Non ci sono regole su quante carte uno debba avere, e ci sono persone lente (come me) che digeriscono bene una carta prima di crearne un’altra, e altre persone che creano molto velocemente.  

 

Soul Collage® suscita infinite emozioni. A lei, quali punti dell'animo tocca maggiormente?

A questo punto non c’è nessuna parte di me e della mia vita che non sia inclusa nel SoulCollage®. Con la pratica, questo metodo diventa un “modo di vedere il mondo” sia interno che esterno, per cui si sviluppa un profondo senso di unità e accoglimento, anche se non abbiamo creato proprio per ogni sfumatura di noi stessi, delle nostre esperienze, e degli archetipi che guidano le nostre scelte. 

 

Il contenitore che il metodo offre, quello che io chiamo l’archetipo del SoulCollage®, è presente comunque e ha spazio per tutto. Dopo un’ora nel soggiorno di Seena ho avuto una sensazione fortissima che non ho mai dimenticato. Ho “visto” tutti i “fiumi” della mia vita confluire nell’oceano del mio mazzo.  È stato un momento chiave che mi è stato confermato carta dopo carta, gruppo dopo gruppo, cliente dopo cliente dato che vedevo questo accadere a me e agli altri. 

 

Anche se non ho una carta per aspetti di me per i quali magari non ho ancora un nome, so che il SoulCollage® li accoglie. Questo dà alla psiche un profondo senso di rilassamento e di contentezza.  

 

Dopo ogni incontro, ci si sente rilassati e sembra di aver ricevuto un dono benefico. Da cosa dipende questo stato di benessere "magico"?

Credo che la magia abbia a che vedere con l’accettazione profonda di tutti noi stessi a cui ci invita il SoulCollage®, e con la combinazione vincente di creatività, intuizione e immaginazione messe al servizio di noi stessi.

 

Persino durante la creazione della prima carta la nostra anima può sentirsi voluta bene in modo più completo e percepire, al di là delle parole, il potenziale risanante e trasformante di questa pratica. Il che la rilassa e la fa sentire bene. 

 

I Principi di SoulCollage® comunicano una fiducia incondizionata nella saggezza interiore e nell’autonomia creativa di ciascuno. Chi crea la carta non soltanto la costruisce come vuole, ma le dà voce, ne scopre il titolo e comprende a quale seme appartenga senza interferenze esterne. Commenti, giudizi e interpretazioni non fanno parte del metodo a anche il facilitatore si astiene dal farli. Questo è molto importante perché lascia tutto il potere nelle mani di chi crea la carta e crea un’atmosfera rassicurante di grande libertà e sicurezza

 

Infatti, chi ti conosce meglio della tua anima? Nessuno ha il diritto di dirti chi sei! Chi facilita informa, incoraggia e protegge il lavoro per mantenerlo nell’integrità dei Principi, ma non interferisce in nessun modo.