A scuola di creatività: dove e come potenziare il pensiero creativo

Il pensiero creativo è una parte importante dello sviluppo psico-fisico di un bambino che in molti vorrebbero vedere sostenuta anche nelle scuole. Il primo passaggio è quello di scegliere una definizione precisa di cosa sia la creatività per poi usarla nel gioco, nei laboratori e magari nella quotidianità di ogni classe

A scuola di creatività: dove e come potenziare il pensiero creativo

Scuola e creatività sono un connubio importante nello sviluppo cognitivo di un bambino che impara grazie all’esperienza e alla ricombinazione di ciò che sperimenta nella sua quotidianità.

Il processo creativo secondo Lev Vigotskij, creatore della scuola storico-culturale, è una competenza che deve essere stimolata per una corretta crescita dell’individuo.

L’ambiente ha un ruolo fondamentale: ostacola e/o incoraggia lo sviluppo di modalità di pensiero creativo. Ecco quindi che il bambino ha bisogno, soprattutto nei primi anni di vita, di una scuola che sappia come promuovere in modo costruttivo la sua creatività.

 

Scuola fonte di creatività?

In che modo la scuola supporta lo sviluppo della creatività? Il dibattito in questo caso comprende il cosa si debba insegnare e il come. Due aspetti devono essere considerati.

Il primo riguarda la necessità di uno sguardo olistico all’insegnamento della creatività che tenga conto del parallelismo tra funzioni motorie, cognitive e affettive. La creatività passa per tutte queste strade.

È dunque importante operare in parallelo e stimolare sinergicamente tutte le competenze dell’individuo.

Una seconda riflessione riguarda la comprensione di cosa sia la creatività per evitare di ridurla all’esecuzione delle attività espressive, mentre si tratta di una modalità di pensiero che può trovare la sua applicazione in modo trasversale alle materie.

 

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A scuola con creatività: ma cos’è la creatività?

Una scuola creativa ha bisogno di comprendere cosa sia la creatività per stimolarla in modo opportuno. Le definizioni date alla creatività sono molteplici e spesso molto distanti tra loro.

Secondo il matematico Henri Poincarè la creatività è: "unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili", sottolineando così il carattere innovativo e pragmatico del pensiero creativo che non è un’azione fine a se stessa. Carl Gustav Jung sosteneva che "la creatività è l’arte che può far nascere rapporti metaforici visionari in opposizione ai legami puramente psicologici", sottolineando come il prodotto della creatività sia in opposizione agli schemi di pensiero consueti o automatici.

Decidere di adottare una definizione piuttosto che un’altra comporta una visione peculiare di ciò che a scuola si possa fare con la creatività. Le caratteristiche più ricorrenti sono l’originalità del prodotto come riflesso del Sé di chi lo produce: un processo che nasce e sostiene la consapevolezza nelle proprie capacità.

 

A scuola di creatività tra giochi e laboratori

Tra gli strumenti maggiormente utilizzati, anche a scuola, per la creatività ci sono il gioco e le attività laboratoriali. Per i bambini, ma anche per gli adulti, il gioco rappresenta uno strumenti per esplorare in sicurezza gli avvenimenti esterni alla propria realtà e soddisfare la curiosità.

Il contesto ludico è protetto e grazie alla sua finalità (divertimento) e all’atmosfera che lo circonda permette di sviluppare le capacità creative, legate all’autoefficacia e all’autostima senza preoccuparsi troppo della finalità di questa attività o delle sue conseguenze.

In un contesto istituzionale come la scuola, la creatività prende forma spesso nei laboratori che essendo più slegati dagli obblighi della programmazione didattica, vengono costruiti per permettere ai bambini di imparare a gestire i problemi e i cambiamenti in modi innovativi.

È in queste occasioni che si crea un clima basato sulla fiducia che permette ai bambini di assumersi il rischio di proporre risposte che escono dagli schemi e di poter imparare da successi e insuccessi.

 

Sciluppare il pensiero divergente a scuola