Stili di attaccamento: quali e quanti sono?

La teoria dell'attaccamento è una delle principali teorie sull'infanzia. Gli stili di attaccamento sono pattern comportamentali che si creano nella primissima infanzia, ma che influiranno sulla vita psicologica e sociale dell'individuo per tutta la vita. Vediamo quali sono.

Stili di attaccamento: quali e quanti sono?

Cosa sono gli stili di attaccamento? L'attaccamento è alla base di una delle teorie più accreditate nel campo della psicologia dello sviluppo.

Si tratta di un concetto sviluppato da John Bowlby che fa riferimento alla tipologia di relazione che si istaura nei primissimi mesi di vita tra il neonato e le sue figure di riferimento (non solo alla madre, ma verso tutti coloro che si prendono cura del bambino) e che poi influenzerà le relazioni future. Diverse sono le possibilità e non tutte "sane".

 

La relazione di attaccamento, perché è importante?

I bambini appena nati sono essere del tutto dipendenti sia fisicamente, sia psicologicamente. Le cure che gli vengono prestate e le risposte affettive che gli vengono date dall'esterno costituiscono la base di ciò che lui stesso penserà di se stesso come essere amabile e apprezzabile. L'amore degli altri si tramuta in amore per se stesso.

Ovviamente non tutte le cure hanno lo stesso peso, il caregiver principale (cioè chi si occupa principalmente del bambino) ha un peso superiore ed è con questa figura che tra il 6 mese e il 12 mese di vita che si costruisce il legame di attaccamento.

Questo speciale legame diventa una base importante della vita psicologica personale e sociale del bambino e del futuro adulto perché è su questa esperienza che il neonato plasma le sue aspettative attraverso i modelli operativi interni.

Il mondo è qualcosa che ama, ignora, che ci tiene in sospeso, che torna sempre o che sparisce all'improvviso. Dalle osservazioni in laboratorio attraverso la Strange situation è stato possibile delineare i principali tipi di attaccamento, vediamoli!

 

Che legame c'è tra attaccamento e patologie negli adulti?

 

 

Stili di attaccamento

La psicologa Mary Ainsworth ha ideato una situazione in laboratorio per osservare e descrivere l'attaccamento dei bambini. Dal suo lavoro sono emersi dei pattern regolari più o meno adattivi per l'individuo:

  • Stile sicuro: sicuramente la situazione ideale dal punto di vista psicologico, tipico di quei bambini che hanno avuto accanto una figura sensibile ai loro bisogni e responsiva. Ciò non significa viziare il bambino, ma essere empatici con i suoi bisogni e creare in lui la certezza che ciò che esprime è comprensibile e che va accettato e apprezzato. Sono quei bambini che diventano sicuri di loro stessi e si sentono indipendenti nell'affrontare il mondo.
  • Stile evitante: stile che si forma quando l'adulto non è capace di comprendere i bisogni del bambino e di rispondervi adeguatamente, soprattutto in situazioni di stress (come l'allontanamento). Questi genitori non accettano il pianto e incoraggiano l'indipendenza (ma in senso adulto) e vogliono che i bambini si prendano cura velocemente di loro stessi. Ciò crea un allontamento perché questi bambini imparano che non otterranno nulla dai legami esterni.
  • Stile ansioso/ambivalente: i bambini ambivalenti hanno genitori/caregiver incostanti. A volte rispondono ai loro bisogni, altre volte no, in modo del tutto arbitrario. Ciò crea incostanza e molta confusione, perché non sanno mai cosa aspettarsi. Si tratta di bambini sospettosi e a volte hanno comportamenti disperati.
  • Stile disorganizzato: questo stile è quello caratteristico di bambini abusati (anche emotivamente). Il piccolo per natura è portato ad avvicinarsi all'adulto per ottenere protezione e cure, ma questa figura lo terrorizza. La reazione più tipica è quella di dissociarsi dalle proprie esperienze e creare così una frattura tra loro e la realtà.

 

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