Un indicatore che premonisce il divorzio esiste davvero?

Insofferenza, sarcasmo, criticismo: questi e altri ancora sarebbero segnali che indicano il divorzio imminente, almeno secondo uno studio. Ma un indicatore del divorzio esiste davvero?

Un indicatore che premonisce il divorzio esiste davvero?

Alcuni comportamenti tenuti nei confronti del partner, come alzare gli occhi al cielo o la tendenza a criticare sarebbero ognuno un indicatore che premonisce il divorzio.

Questo secondo uno studio condotto sull’argomento. Ma sarà davvero così?

 

Un indicatore di divorzio

John Gottman, professore di psicologia dell’ l’Università di Washington, insieme al suo team del Gottman Institute ha studiato per 40 anni le interazioni e le dinamiche fra le coppie al fine di definire quale indicatore premonisce il divorzio.

Secondo i risultati degli studi di Gottman e colleghi, il primo segnale sarebbe manifestare disprezzo verso il partner a cui seguirebbero la tendenza a criticarlo, a stare sulla difensiva e allontanarsi emotivamente da lui/lei.

Manifestare disprezzo è un comportamento che può attuarsi in molti modi: deridendo, facendo battute sarcastiche, alzando gli occhi al cielo,  ma anche quei comportamenti che comunicano al partner che non si tiene in considerazione ciò che pensa o sente, criticare le sue reazioni o fare battute che tendano ad offendere/denigrare il genere sessuale a cui appartiene.

 

Il disprezzo è un indicatore di divorzio?

Esiste davvero dunque un indicatore del divorzio? Possiamo ritenere affidabili le conclusioni dello studio di Gottman?

Va detto che, il fatto che il disprezzo per il partner sia uno degli elementi più spesso presenti nelle coppie che si separano, non lo rende un sintomo premonitore in senso stretto.

Questo perché le interazioni umane sono molto complesse e non possiamo ricondurre ad un unico fattore l’esito di una relazione articolata e sfaccettata come quella di coppia.

C’è senz’altro del vero nel presupposto per il quale, una relazione riuscita che sia fondata su un amore sano, poggia su riconoscimento e rispetto reciproco piuttosto che sul disprezzo e la svalutazione dell’altro, ci sono però degli aspetti da considerare che rendono tutt’altro che semplice e scontata l’applicazione di questa previsione (per quanto in sé condivisibile).

 

Quando il disprezzo mantiene una relazione patologica

Il disprezzo, la svalutazione e la critica del partner risulta essere più di altri un indicatore di divorzio poiché ad esempio mina il legame emotivo, il sostegno e l’attrazione sessuale sui quali dovrebbe fondarsi un legame di coppia che possa definirsi sano e duraturo (Zavattini, G.C., Cosa ci fa restare insieme?, Il Mulino, 2010).

Non è detto però che i due partner coinvolti nell’interazione siano sempre in grado di riconoscere il disprezzo presente nei loro scambi e di ritenerlo un indicatore di divorzio imminente.

In primo luogo perché determinati atteggiamenti, per quanto paradossali e incongrui possano sembrare dall’esterno, si instaurano lentamente negli anni  senza che uno o entrambi i partner riescano a considerarli subito così intollerabili da affrontare l’idea della separazione e della perdita dell’altro. In secondo luogo, ci sono relazioni disfunzionali che purtroppo poggiano sulla violenza psicologica e il disprezzo e dove entrambi i partner sono legati a doppio filo proprio da questo assetto patologico che impedisce loro di separarsi nonostante il loro legame sia fonte di sofferenza per entrambi.

 

Da indicatore divorzio a fattore di prevenzione

Considerare il disprezzo come un possibile indicatore di divorzio, il fatto che più spesso lo si riscontri fra gli elementi che caratterizzano le coppie in crisi è in ogni caso un dato interessante di cui si dovrebbe tener conto, non solo per promuovere una sana comunicazione di coppia – come alcuni psicologi hanno fatto – ma anche – e non lo si ripeterà mai abbastanza – per orientare interventi di prevenzione e di educazione che insegnino alle nuove generazioni non solo a non agire violenza e disprezzo verso il partner, ma anche a non tollerarle e a non subirle in nessun modo fin dai primissimi segnali.

 

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