Smetti di cercare il vero amore se desideri realmente innamorarti
Trovare il vero amore può essere un sano desiderio o un’ossessione che rischia di rovinarci la vita. Qual è il confine? E cosa possiamo fare noi per aiutare le frecce del destino a scoccare a nostro vantaggio?
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Nella mitologia Greca Eros, il figlio di Afrodite, è colui che lancia i suoi dardi facendo scoccare l’amore fra gli esseri umani. Questa figura mitologica ci dice molto dell’immagine sovrannaturale e misteriosa che abbiamo del sentimento amoroso e di quanto facilmente siamo portati a sentirci in balìa della sua comparsa.
Ma se l’amore della vita non arriva? Se si ha difficoltà a trovare un partner soddisfacente? Bisogna affidarsi al fato o continuare a cercare l’amore?
Perché non trovo l’amore: la paura di rimanere single
Il nemico numero uno dell’amore è, può sembrare strano a dirsi, il desiderio stesso di trovarlo! Questo può essere vero ad esempio per coloro che vivono un’intensa paura di rimanere single: può darsi che questo timore le caratterizzi da sempre (passano continuamente “di fiore in fiore” pur di non ritrovarsi da sole neanche per brevi periodi) o che si affacci prepotentemente dopo i 30 o 40 anni, quando la maggior parte dei coetanei ha “messo su famiglia”.
Questa ricerca spasmodica di un partner amoroso a ogni costo rischia di renderci poco “selettivi”, di buttarci fra le braccia di qualcuno solo sulla base dell’attrazione del momento o di alcune sue caratteristiche che sembrano incontrare il nostro desiderio di stabilità affettiva (che sia ad esempio desideroso a sua volta di avere una famiglia o abbia una posizione lavorativa sicura ecc).
Il rischio è di ritrovarci prigionieri di rapporti non realmente soddisfacenti destinati a finire nel breve o lungo periodo. Questo può lasciare un senso di frustrazione, solitudine e fallimento aggravando quindi il problema.
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Perché non trovo l’amore: imparare a stare da soli
Bando all’orologio biologico dunque: se vi riconoscete in coloro che hanno da sempre collezionato relazioni sentimentali per non ritrovarsi a vivere da single neanche un minuto beh… forse è finalmente arrivato il momento di farlo (per qualche tempo)!
La ricerca dell’amore parte dall’amore per sé stessi, può sembrare controintuitivo, ma nessuna alchimia tra due persone può nascere se ognuno dei due partner non è prima in grado di star bene da solo.
Se vi rendete conto che le vostre frequentazioni nascono dal desiderio di “colmare un vuoto” o di avere conferme della vostra autostima, che l’idea di una separazione vi atterrisce non per la persona in sé, ma per il terrore di ritrovarvi single probabilmente dovreste frequentare più spesso… voi stessi!
Quando ricorriamo alla compagnia di un’altra persona per colmare delle nostre carenze personali rischiamo che questo rapporto si trasformi in una dipendenza, dove ha più importanza essere in coppia con una persona che la persona in sé. Il rischio è quello di alimentare una forte confusione, di non riuscire più a capire se quella persona ci piace realmente per come è o se continuiamo ad aver bisogno di lui/lei per non ritrovarci da soli/e.
E invece ciò che a prima vista vi può spaventare maggiormente può essere il primo passo verso un cambiamento: dedicarvi per un periodo a voi stessi, a imparare a star bene da soli. Soprattutto se non lo avete mai fatto può darsi che all’inizio questa prospettiva vi spaventi, ma potrebbe trattarsi di una fatica ben ripagata.
Scoprire cosa vi piace fare, in quali modi potete imparare a divertirvi, rilassarvi o darvi conforto nelle varie situazioni della vostra vita. Quali sono le vostre passioni e i progetti a cui amate dedicarvi… Tutto questo può gradualmente andare a nutrire un’area della vita che è solo vostra: in cui ciò che vi fa stare bene e vi “nutre” emotivamente non dipende dalla presenza di un partner, né dalla necessità di far star bene altre persone. Se vi darete l’opportunità per scoprirla, non potrete più farne a meno neanche quando vi ritroverete, questa volta speriamo felicemente, in coppia!
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Perché non trovo l’amore: non è mai troppo tardi
Spesso anche senza rendercene conto abbiamo un’idea piuttosto conformista e stereotipata di quali dovrebbero essere le tappe della vita e i traguardi che si dovrebbero raggiungere per sentirsi realizzati come persone adulte.
Per molti ritrovarsi single – con o senza un precedente matrimonio alle spalle – dopo i 40 o i 50 anni può rappresentare una sorta di fallimento. Vige allora l’ansia di “sistemarsi”, fare coppia stabile con qualcuno pur di sentirsi adeguati alle attese sociali che vedono nella formazione della coppia e della famiglia l’obiettivo principe da raggiungere.
Senz’altro queste, quando vengono raggiunte, possono rappresentare tappe evolutive importanti per la psiche. Non è detto però che tutte le persone si trovino a realizzarle nella forma “canonica” a cui siamo abituati nei film americani. Molte donne, ad esempio, scelgono di non diventare madri, eppure esprimono le proprie energie creative e generative in altri progetti. Altre persone scelgono una vita religiosa e trovano la propria realizzazione esistenziale e spirituale mantenendo il nubilato e il celibato. Altre ancora scelgono di avere figli pur essendo single. Altri fanno parte di famiglie omogenitoriali, allargate, ricomposte…
Altri ancora scelgono di dedicare la propria vita a una causa, una professione totalizzante, la difesa di un’ideale e non mettono mai su famiglia. E gli esempi potrebbero continuare.. Prima usciamo dallo stereotipo della "Famiglia del Mulino Bianco” e prima ci diamo la possibilità di aprirci a comprendere quale possa essere la strada migliore per noi in quel preciso momento della nostra vita.
Molte donne che cercano un compagno potrebbero non trovarlo fino a tarda età e poi trovare l’amore a 50 anni. Altre riuscire a realizzarsi autonomamente e lavorativamente solo nella terza età dopo un divorzio o la vedovanza… Le fasi del ciclo di vita ci impongono dei cambiamenti, dei riadattamenti mediante i quali possiamo sempre trovare energie per rinnovarci e andare in direzione di nostri desideri.
Non è la ricerca del “profilo” migliore che ci garantirà l’amore con la “A” maiuscola. Ma l’apertura agli altri e la capacità di saper portare avanti le relazioni soddisfacenti (molte persone “fuggono” quando le cose si fanno serie) e di interrompere quelle insoddisfacenti (altre rimangono troppo a lungo i rapporti distruttivi).
Se vi ritrovate in alcune delle problematicità elencate o ad un attento esame vi rendete conto di avere effettivamente difficoltà ad instaurare relazioni sentimentali costruttive e soddisfacenti, anche intraprendere un percorso di psicoterapia potrebbe essere un grande regalo da fare a voi stessi/e.