La solitudine: come combatterla?

Sembra un malessere tutto dei nostri tempi, quello della solitudine, avvertita da molti nonostante gli infiniti mezzi di comunicazione di cui oggi disponiamo. Come combatterla? Anche imparando a stare “soli” con se stessi. Vediamo come

La solitudine: come combatterla?

La solitudine: come combatterla? Sembra il titolo di uno dei tanti rotocalchi estivi sfogliati sotto l’ombrellone ma non è della cellulite che si sta parlando e nemmeno delle ultime diete per la prova costume, ma di un malessere tutto tipico dei nostri tempi.

 

Solitudine, come combatterla: un malessere della postmodernità

Per le passate generazioni la solitudine era un malessere pressoché ignoto poiché quasi ogni fase della giornata e dell’esistenza erano scandite socialmente; gli eventi della vita avanzavano, grazie ai riti di passaggio, all’unisono con quelli dell’intera comunità sociale. Combattere la solitudine è un'esigenza che si affaccia invece nella società attuale dove primeggiano valori e aspirazioni fortemente individualisti e lo stile di vita e le scelte di ognuno sono effettivamente nel segno della “solitudine”, nel senso che prescindono in gran parte quelli dei parenti, degli amici e della comunità.

 

Aumentano i mezzi di comunicazione, ma al contempo aumentano le possibilità di scelta che ognuno può percorrere: non c’è più un’unica strada tracciata da seguire, ci si allontana dai modelli familiari e sociali, ci si trasferisce in altri paesi, si allentano i legami con i familiari o con la propria terra… Il rischio è di non “stare al passo” e di avvertire quel senso di solitudine che fa sentire interrotti, non all’unisono con chi ci circonda.

 

La solitudine, come combatterla: solitudine o isolamento?

In realtà il malessere che si avverte è spesso più propriamente un senso di isolamento piuttosto che di solitudine, sentirsi cioè “tagliati fuori” da relazioni e rapporti che possono mutare velocemente e che difficilmente si sente di prendere come riferimento. È la solitudine degli adolescenti, riempiti di oggetti e comfort di ogni genere ma spesso poco ascoltati, è la solitudine dei genitori che sempre più difficilmente riescono a condividere il mondo dei propri figli così radicalmente diverso dalla loro passata giovinezza, è la solitudine degli anziani ai margini di un sistema familiare che fatica a tenere le redini di se stesso dove tutto trascorre via troppo in fretta perché un anziano possa ancora occuparvi un posto di primo piano. È la solitudine dei single non per scelta che non trovano la propria realizzazione affettiva in un rapporto di coppia stabile e duraturo.

 

La solitudine, come combatterla: partire da se stessi

La solitudine in realtà, al contrario dell’isolamento, è un area da “addomesticare” (Jean-Michel Quinodoz, La solitudine addomesticata. L'angoscia di separazione in psicoanalisi, 1992) un po’ come la volpe del Piccolo Principe per imparare a star bene anche da soli con se stessi. Troppo spesso si cerca la compagnia, la presenza dell’altro ad ogni costo (nei rapporti di coppia ad esempio) pur di non sentire il peso della propria “solitudine” collezionando però relazioni fragili e insoddisfacenti. Per combattere la solitudine bisogna imparare ad apprezzarla: è il modo migliore per imparare a conoscersi e a capire cosa davvero si desidera, a rispettare anche la “solitudine” dell’altro e a costruire legami sulla base di ciò che abbiamo da offrire e non di ciò che interiormente ci manca.

 

Fonte immagine: magicstones