Problem solving e psicologia

Il problem solving in psicologia fa riferimento all’interno processo attraverso cui ci si ritrova ad affrontare un problema: dal riconoscimento alla risoluzione.

Problem solving e psicologia

La psicologia si è interessata al problem solving da diverse prospettive: come sfida sociale, come insieme di meccanismi cognitivi, come strumento di lavoro, ecc.

Ad ogni modo il problem solving fa riferimento ad un processo molto lungo ed articolato che va dal riconoscimento di un problema (perché se non sai che c’è un problema non ti metterai in moto per risolverlo) alla fase di risoluzione.

 

Che problema ho?

Cos’è un problema? Già rispondere a questa domanda potrebbe essere difficile: in generale possiamo dire che un problema è una questione da risolvere a partire da un insieme di dati noti grazie a strategie e processi cognitivi.

A questo punto possiamo addentrarci nei diversi tipi di problemi perché ognuno di loro avvierà strategie differenti. Consideriamo quattro livelli di classificazione:

Problemi strutturati e non strutturati: alcuni problemi si presentano in modo chiaro e con una struttura precisa (come i problemi matematici), altri sono una sfida ulteriore perché sono difficili da ricomporre;

> Problemi routinari e non routinari: è la prima volta che affronto questa problematica o la incontro con regolarità?

Problema singolo o problema composito: in alcuni casi il problema può essere scomposto in sottoparti più “maneggevoli”, mentre altri sono semplici;

> Un’ultima considerazione riguarda il modo in cui il problema nasce: lo avete creato oppure è esterno?

 

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Nuove soluzioni

Una delle difficoltà legate al problem solving consiste in una sorta di pigrizia psicologica che ci porta a riproporre soluzioni simili nel tempo e/o comunque a produrre una sola soluzione alla volta.

Il processo di risoluzione secondo la psicologia sarebbe completo solo quando vengono formulate più risoluzioni tra cui scegliere. Al problem solving dovrebbe seguire una fase di decision making.

Quali sono le altri componenti psicologiche della risoluzione del problema, spesso di appiattisce il processo a dei processi di ragionamento, ma ci sono altri elementi in gioco:

Autostima e autoefficacia ci permettono di avere l’energia necessaria per impegnarci nella fase di risoluzione, ma anche per andare oltre i possibili elementi di blocco.

> L’autogestione delle emozioni, in particolare la capacità di non farsi bloccare dall’ansia.

> In ultimo occorre considerare la motivazione, in particolare la fonte. Si tratta di motivazione estrinseca che deriva dall’esterno o ci muove un motore interiore?

 

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