Play therapy, il gioco come terapia

Giocare è solo divertimento? Basta guardare i bambini per capire che grande palestra sia a livello educativo. Il suo potere non si ferma a questo, è anche un'eccezionale terapia!

Play therapy, il gioco come terapia

La play therapy è una tecnica e un ambito di intervento che usa il gioco e le sue caratteristiche per aiutare soggetti (bambini e adulti) a superare le proprie difficoltà.

Il gioco è un'attività fondamentale per i bambini che riveste molteplici significati. Dal gioco libero a quello guidato o suggerito, ogni forma assume un ruolo nello sviluppo del bambino che si mette alla prova in un ambito sicuro, sfidando le sue idee sul mondo o cercando di andare oltre le abilità già acquisite.

 

Cos'è il gioco

Il gioco è un'attività il cui obiettivo manifesto è il divertimento; tendenzialmente ha delle regole che vengono esplicitate prima o si costruiscono man mano che procede; può aderire alla realtà, utilizzare strumenti oppure abbandonarsi alla fantasia.

Il gioco è un vero e proprio terreno di prova durante la crescita perché permette di sperimentarsi in un ambito protetto e divertente. Questa sua specificità la si ritrova anche in natura: pensate ai documentari dove i giovani felini fanno la lotta tra loro imparando come sorprendere le future prede o gli avversari.

Moltissimi psicologi da Freud a Piaget a Vygotski ne hanno delineato gli effetti a livello psicologico come supporto alla creatività, al linguaggio, alla crescita cognitiva e il consolidamento di abilità.

 

Le funzioni del gioco nella prima infanzia: quali sono?

 

I meccanismi della Play therapy

La play therapy utilizza tutte le specificità dell'attività ludica innescando o supportando dei cambiamenti. Le possibilità sono veramente numerose, vediamo alcune:

  • attraverso il gioco e i giocattoli è possibile esprimere diversi significati sia a livello inconscio, sia per significati consci, ma che non possono essere espressi correttamente da bambini;
  • il gioco consente una sorta di addestramento, cioè permette di modellare comportamenti funzionali;
  • nel gioco, affrontando problematiche e difficoltà, è possibile accrescere l'autostima e le competenze nel padroneggiare il mondo;
  • il gioco diventa espressione di sé e di quei dubbi che non riescono ad essere comunicati;
  • il gioco è una messa in atto di fantasie compensatorie con cui il bambino si sente più forte;
  • nel gioco il bambino può imporre un controllo sulla realtà che non possiede ancora.

 

Come funziona?

Le sedute di play therapy durano all'incirca un'ora in cui il terapeuta propone l'attività senza forzare eccessivamente il bambino, e possono coinvolgere o meno i familiari a seconda del problema.

La durata della terapia è variabile a seconda dele difficoltà da affrontare. Le problematiche trattate con successo sono differenti, e vanno dai problemi comportamentali a quelli emotivi.

 

Il bambini e il gioco come strumento di crescita ma anche terapeutico

 

 

Per approfondire:

> I disturbi dell'infanzia