Effetto placebo e nocebo: i meccanismi

Effetto placebo e nocebo, quanto è forte l'impatto della suggestione sul nostro corpo e sulla nostra salute? La sola convinzione degli effetti di una sostanza causa reali modifiche paragonabili a quelle dei farmaci.

Effetto placebo e nocebo: i meccanismi

"È solo un effetto placebo!". Mai sentita un'espressione del genere?

A volte la si sente dire quando un fenomeno dovrebbe avere degli effetti nulli, deboli o anche inesistenti.

Eppure l'immaginazione non c'entra con l'effetto placebo e il meno noto fratello, l'effetto nocebo che in realtà sono la testimonianza del grande potere della mente e  delle nostre convinzioni sul corpo. Vediamoli nel dettaglio.

 

L'effetto placebo

Il termine effetto placebo viene definito nel 1811 dal Hoopers Medical Dictionary come una sostanza che viene data (in ambiente medico) ad un paziente per assecondare la sua richiesta, senza che ne tragga un reale beneficio. Il placebo infatti è un finto medicamento, o meglio, una sostanza che non ha alcuna proprietà curativa, ma che viene somministrata come farmaco al paziente, il quale afferma di trarne beneficio.

Si tratta di un inganno? No, in realtà l'uso dei placebi ha le sue buone ragioni, sia in ambito di ricerca, sia in quello assistenziale. Lancet nel 1994 ha sottolineato i buoni usi del placebo nella pratica medica:

  • a parità di una stessa quantità di principio attivo le siringhe sono più efficaci delle compresse, e le compresse grandi più di quelle di piccole dimensioni;
  • l'effetto placebo aumenta se si spiega al paziente come agisce il farmaco (pensate al caso di un ipocondriaco che può essere calmato con un placebo);
  • il placebo ha un buon effetto su quei pazienti ansiosi e con scarse conoscenze mediche, per i quali può essere più difficoltoso comprendere e accettare spiegazioni mediche tecniche.

 

Inconscio e effetto placebo: quale legame?

 

Il placebo nella ricerca

Il placebo è anche uno dei grandi protagonisti della ricerca medica. Quando si effettuano dei test per valutare l'efficacia di un farmaco è buona norma costituire un gruppo di controllo, cioè un gruppo a cui somministrare un placebo per verificare effettivamente se il farmaco ha degli effetti sul corpo che vadano oltre a quelli della nostra suggestione.

Perché? chiederete voi. Perché è inutile spendere tanti soldi e introdurre delle sostanze che hanno degli effetti collaterali (altrimenti significherebbe che non funzionano) se lo stesso effetto lo possiamo avere con una caramella.

Il tutto si ottiene con la tecnica del "doppio cieco": né lo sperimentatore, né i soggetti sanno se stanno assumendo farmaci o placebi fino al termine della sperimentazione.

 

E l'effetto nocebo?

L'effetto nocebo deriva il suo nome dal verbo latino nocere ovvero nuocere e fa riferimento a quando un farmaco o un atto terapeutico ha degli effetti negativi sullo stato di salute a prescindere dalla sua efficacia o funzionamento.

Anche in questo caso abbiamo a che fare con la forte potenza della nostra mente e la capacità di suggestionarci fino a causare sintomi fisici.

L'effetto nocebo attualmente sta prendendo molto piede anche a causa del rigetto a priori delle medicine per un uso esclusivo di terapie alternative.

Come sottolineato in precedenza qualunque farmaco, avendo effetti sugli agenti patogeni, può avere degli effetti collaterali; l'effetto nocebo può anciticipare, causare o esasperare questi ultimi convincendo il paziente che l'intera categoria dei farmaci sia da condannare.

Lungi da me voler convincere qualcuno sulla terapia migliore per la propria salute, ma credo che avere più possibilità di scelta ci permetta di non escludere nessuna via alla guarigione e al benessere.

 

 

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