Tricotillomania: cos'è e come intervenire

Tricotillomania - o Disturbo da strappamento di peli - è un disturbo ossessivo compulsivo in cui un soggetto tende a strapparsi peli o capelli per allontanare una tensione.

Tricotillomania

Credit foto
©Marija Kozika / 123rf.com

Il termine Tricotillomania è stato coniato dal medico francese François Henri Hallopeau. Termine di derivazione greca da thrìx (capello), tìllō (strappare) e manìa (mania) e quindi letteralmente è la mania di strapparsi i capelli, peli, ecc. 

 

Chi soffre ne soffre infatti assume comportamenti volti a strapparsi capelli o peli nelle differenti parti del corpo per differenti finalità. 

 

Tricotillomania: cos’è

La tricotillomania o Disturbo da Strappamento di Peli è una condizione psicopatologica rientrante nei Disturbi ossessivi compulsivi (DOC) del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) che è caratterizzato dalla costante necessità di strapparsi peli o capelli, non per finalità estetiche, ma al fine di perseguire alcuni specifici scopi legati, in generale, all’abbassamento del livello di tensione.

 

La collocazione nei DOC deriva dalla presenza di comportamenti compulsivi e atteggiamenti ossessivi ripetuti, tipici dei disturbi di questo gruppo. 

 

Le conseguenze di questa condotta possono essere gravi sul paino fisico come la manifestazione dell'alopecia ovvero una progressiva perdita dei capelli o peli temporanea o permanente, disturbi della cute come dermatiti e dolori acuti, nonché, se la condotta è associata a ingestione dei peli, è possibile la formazione di ammassi a livello gastrointestinale, interferendo con le corrette funzioni dell’apparato.

 

Tuttavia molte sono le conseguenze anche a livello psicosociale derivanti sia dal disagio provocato sia dalla riduzione della quantità di peli e capelli presenti sul corpo, sia dai comportamenti stessi.

 

Disturbo prevalente tra le donne con un rapporto donne uomini di 10:1 che può svilupparsi a tutte le età con ampia diffusione tra bambini ed adolescenti

 

Tricotillomania: sintomi

Secondo il DSM-5, al fine diagnostico è importante rilevare il ricorrente strapparsi i capelli o peli con conseguente perdita degli stessi, nonché un tentativo di fermare tale condotta senza riuscire

 

La pratica viene condotta sia su zone come cuoio capelluto, ciglia e sopracciglia, solitamente le più frequenti, sia in altre come le ascelle, il viso (barba), il pube. Importantissimo escludere la causa derivante da altre patologie di tipo medico o altre condizioni psicopatologiche. 

 

Il comportamento crea nell’individuo un disagio rilevante e alterazione importante del livello di funzionamento psicosociale, famigliare, lavorativo, ecc. 
Solitamente lo strapparsi la peluria avviene in solitudine, nelle situazioni più diverse come mentre si legge, si guida, si guarda la tv, si parla al telefono, e così via, nonché essere consapevole da parte dell’individuo o non consapevole, quindi involontaria o automatica. 

 

Le cause non sono univoche, tuttavia è stata riscontrata una predisposizione familiare e genetica, in presenza di altre condizioni psicopatologiche come ad esempio ansia, depressione, DOC e disturbi del comportamento alimentare, e in caso di forti tensioni e stress duraturi o generati da forti situazioni traumatiche. Da considerare alcune alterazioni del funzionamento omeostatico a livello dei neurotrasmettitori nel cervello.  

 

Tricotillomania: cure

Considerata la natura dei sintomi spesso associata a condizioni di stress e tensione elevata, alcune delle principali tecniche di intervento per la Tricotillomania vertono sulla riduzione e gestione di tale stato. 

 

Tra esse quindi sono comuni le tecniche di rilassamento muscolare, di respirazione, metodi basati sull’autocontrollo (Kanfer, 1975), tecniche cognitive come lo Stress Inoculation Training (Meichenbaum, 1985), Problem Solving (Meazzini, 1995), nonché altre tecniche legate alla psicoterapia, specialmente di matrice cognitivo comportamentale.

 

Un altro approccio, spesso utilizzato, legato alla psicoterapia cognitico-comportamentale è il “rovesciamento di abitudini”, Habit Reverse Training (HRT, Rehm, 2015) che consiste, a titolo generale, nell’incrementare la consapevolezza della sintomatologia e del comportamento e attivare un comportamento differente che lo interrompa.  Accanto alla terapia psicologica, sono risultati parzialmente efficaci alcuni farmaci