Il disturbo ossessivo compulsivo in età pediatrica

Il disturbo ossessivo compulsivo è un disturbo d’ansia che può essere diagnosticato sia negli adulti che anche in età pediatrica. E’ normale che la coerenza e la prevedibilità di una certa routine sostengano lo sviluppo psicoaffettivo e un sano apprendimento imitativo nel bambino. Qualora tuttavia tali rituali divengano irragionevoli e pervasivi possono sfociare in vere e proprie condotte compulsive o pensieri ossessivi con cui il bambino tenta inutilmente di gestire un’ansia pervasiva che mette e repentaglio la sua sicurezza psicologica.

Il disturbo ossessivo compulsivo in età pediatrica

Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) in età pediatrica si riscontra prevalentemente nella seconda infanzia in un’età compresa fra i 7 e i 12 anni ed è caratterizzato, come nel DOC degli adulti, da pensieri ricorrenti o comportamenti ripetitivi che il bambino si sente in qualche modo costretto obbligatoriamente a mettere in atto e a perpetuare a dispetto di ogni ragionevolezza per cercare di tenere sotto controllo un’ansia cronica e pervasiva che minaccia il proprio senso di sicurezza psicologica. Tale stato può dar luogo a condotte stereotipate o ritualizzate e a perpetui dubbi e continue richieste di rassicurazione che coinvolgono gli adulti e interferiscono significativamente con la routine quotidiana.

 

I disturbi d’ansia in età pediatrica

Il disturbo ossessivo compulsivo in età pediatrica rientra nell’ambito più generale dei disturbi d’ansia in età evolutiva, ansia che, come in età adulta, rappresenta l’origine della maggior parte dei disturbi psicopatologici sia acuti che cronici. Nel disturbo ossessivo compulsivo in età pediatrica e in altri stati nevrotici, il bambino è soggetto ad un’ansia cronica e pervasiva, vive nella continua paura che stia per accadere qualcosa di terribile sentendosi in realtà inconsapevolmente minacciato nella propria sicurezza psicologica e psicoaffettiva. In tale stato il bambino potrà manifestare inquietudine riguardo al futuro, collera o irritabilità o continue richieste di rassicurazione da parte degli adulti. Se tale stato ansioso è cronico può esitare in disturbi somatici o comportamentali, attacchi di panico o manifestazioni nevrotiche come fobie o la sintomatologia cognitiva e comportamentale del disturbo ossessivo compulsivo.

 

Coerenza e prevedibilità sane e disturbo ossessivo compulsivo

Non bisogna confondere il disturbo ossessivo compulsivo in età pediatrica con quelle che sono invece normali manifestazioni comportamentali. Il bambino, infatti, fin dall’età neonatale, stabilisce le prime interazioni con la madre e l’ambiente che lo circonda proprio instaurando rituali e comportamenti ripetitivi che creano un’aspettativa di prevedibilità sulla base della quale madre e bambino possono riconoscersi negli scambi interattivi e il bambino può iniziare a fondare uno stabile e positivo senso di sé all’interno della positività e prevedibilità delle cure materne (Stern, D., ll mondo interpersonale del bambino, 1987, Boringhieri), una coerenza questa fondamentale per la costruzione di quello che Erik Erikson definisce un senso di fiducia di base (Erikson E.H., Infanzia e società, Armando, Roma 1966). Queste ripetitività, che scandiscono ritualizzandoli gli episodi della vita quotidiana, sono anche alla base di tutti quegli apprendimenti di azioni e sequenze comportamentali che il bambino sviluppa per imitazione osservando il ripetersi prevedibile delle azioni degli adulti.

 

Difficoltà transitorie e disturbi psicopatologici in età pediatrica

Inoltre, un bisogno più marcato di ritualizzazione e ripetitività può rappresentare una modalità transitoria con la quale il bambino può padroneggiare l’ansia in fasi di transizione dello sviluppo (si pensi alla ritualizzazione dell’uso del vasino o del momento dell’addormentamento per contrastare le paure notturne) o paure e difficoltà temporanee che eccedono le proprie naturali capacità di fronteggiamento là dove tramite ripetitive routines quotidiane il bambino cerca di ripristinare i confini emotivi e la rassicurazione perduta.

 

Diagnosticare e chiedere aiuto per i disturbi in età pediatrica

Nel disturbo ossessivo compulsivo in età pediatrica, anche qualora si renda conto dell’irragionevolezza delle proprie ossessioni e compulsioni, il bambino si sentirà costretto a metterle in atto nel tentativo inconscio di mantenere coerenza e prevedibilità nell’ambiente esterno e fronteggiare un’ansia interna che mette a rischio la propria sicurezza psicologica. Le più comuni tematiche intorno alle quali possono organizzarsi pensieri ossessivi o comportamenti compulsivi sono quelle legate alla pulizia, alla paura di contaminazione o dello sporco, ad un bisogno di simmetria, ordine e precisione, al collezionare oggetti di scarso valore, contare o ripetere le lettere o le parole... Spesso i bambini possono rendersi conto dell’irragionevolezza delle proprie condotte ossessive e vergognarsene tentando di nasconderle finché non diventino talmente pervasive da andare oltre il loro controllo. Questo può aggravare lo stato d’ansia sotteso al disturbo ossessivo compulsivo in età pediatrica ed è quindi importante che tali segnali non vengano sottovalutati ma ci si rivolga ai servizi di salute mentale per l’età evolutiva o al proprio pediatra di riferimento per esservi indirizzati.

 

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