Psicoterapia: quali tipologie

Psicoterapia o psicoterapie? Esistono numerosi approcci e non c'è un tipo di psicoterapia che sia "migliore" di altri, ma esiste quello più adeguato alle necessità e alla personalità del singolo.

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Psicoterapia: cos'è e a cosa serve

Quando si parla di psicoterapia si fa riferimento a una pratica svolta da un professionista specializzato volta, in generale, a curare la sofferenza psichica

 

Lo psicoterapeuta è psicologo o medico iscritto all’albo professionale, che ha conseguito una scuola di specializzazione quadriennale. Visto che queste ultime seguono un orientamento teorico di riferimento, si parla di differenti tipologie di psicoterapia

 

Indipendentemente dalle peculiarità dell’approccio scelto, lo psicoterapeuta ha come fine ultimo del proprio agire la cura e il miglioramento delle condizioni di benessere e salute del paziente, lavorando su più aspetti.

 

Psicoterapia: in cosa si differenziano gli approcci

Le differenti tipologie di psicoterapia differiscono in primis per la teoria di riferimento alla base, ovvero quell’insieme di principi fondamentali e di ricerca con i quali agiscono nella comprensione e considerazione della sintomatologia e psicopatologia, delle cause e dei processi sottostanti.

 

Tali principi teorici definiscono:

> l’oggetto dell’agire del terapeuta (con maggior focus, ad esempio su aspetti emotivi, cognitivi, comportamentali, conflittuali, psicosomatici, relazionali ecc.);

> la natura dei sintomi;

> le cause;

> il ragionamento effettuato.

 

Oltre a questo si delineano il setting, gli strumenti e le tecniche utilizzate, il linguaggio e l’approccio al paziente, al disagio e al contesto.

 

Questa eterogeneità presenta sicuramente i suoi pro e i suoi contro:

 

> da un lato infatti permette al mondo clinico di avere una visione più ampia del funzionamento dell’individuo e della sofferenza umana, con differenti strumenti e tecniche da mettere in campo. Inoltre dà al paziente la possibilità di scegliere a chi affidarsi, e al professionista quella di specializzarsi nell’orientamento che più si avvicina al suo modo di essere e di pensare;

 

> dall’altro, talvolta può talvolta generare confusione e fatica nella comprensione delle singole sfaccettature e nella scelta del terapeuta.

 

Psicoterapia: le principali tipologie

Per quanto gli approcci siano molto numerosi, alcuni sono più conosciuti e hanno posto le radici per i successivi sviluppi.

 

Psicoanalisi. Fondata da Sigmund Freud, può essere identificata come la prima forma di psicoterapia formalizzata e concettualizzata. Ancora oggi nell'immaginario collettivo è sinonimo di psicoterapia e identifica la figura dello psicoterapeuta, o addirittura dello psicologo in generale.

 

I fondamenti principali sono i conflitti psichici, le pulsioni, i sogni, le dinamiche relazionali tra paziente e terapeuta, le libere associazioni, le dinamiche inconsce ecc. Nel tempo sono sorte nuove specializzazioni che si basano sulla psicoanalisi ma si discostano per alcune peculiarità, come ad esempio la psicodinamica

 

Psicoterapia cognitivo-comportamentale. Nata con gli studi sul comportamento e della sua modifica (con autori come Pavlov e Skinner), è stata in seguito ampliata e interconnessa alle teorie cognitiviste (ad esempio Ellis e Beck).

 

L’assunto generale sottostante è il forte legame tra pensiero, emozioni e comportamento, aspetti sui quali si può intervenire mediante tecniche specifiche, al fine di migliorare il benessere dell’individuo. Alcune scuole sono più orientate al comportamentismo, altre al cognitivismo, altre ancora integrano le tue teorie in modo paritetico. 

 

Psicoterapia sistemico-relazionale. Tale approccio è nato dalle teorie della Scuola di Palo Alto e del Mental Research Institute con autori come Bateson e Watzlawick. In seguito è stato sviluppato in differenti realtà tra cui l’Italia, con il Modello della Scuola Milanese di Selvini-Palazzoli, Boscolo, Cecchin e Prata. Questo orientamento considera il vissuto dell’individuo come esito dell’interazione tra sé e ambiente, quindi opera sul sistema stimolandone il cambiamento.

 

Terapia costruttivista. Sorta dagli assunti di George Kelly, considera l’individuo come attivo costruttore della propria visione del mondo attraverso schemi mentali. Qualora essi risultino disfunzionali, il terapeuta aiuta a rimodellarli per migliorare la condizione di salute dell’individuo.

 

Terapia della Gestalt. Mediante tecniche ed esercizi ad hoc, il terapeuta guida il paziente all’attenzione al qui e ora e a quanto accade a livello di sensazioni, emozioni e pensieri. In questo modo il paziente diventa più consapevole di sé, del proprio vissuto e della propria autonomia su di esso.

 

Oltre a questi approcci di base si possono annoverare tantissime altre realtà, tra cui la terapia integrata (che integra i presupposti di cognitivismo, Gestalt e neuroscienze), quella breve e strategica, quelle di stampo psicosomatico e bioenergetico con maggiore focus verso il corpo e suoi segnali, l’analisi transazionale, le terapie basate sulla Mindfulness, lo psicodramma, la psicoterapia centrata sul cliente, l'ipnosi ecc.

 

Questo elenco, tutt'altro che esaustivo, serve per capire che le teorie più conosciute sono molto differenti tra loro e che nel tempo sono sorti tantissimi approcci, ciascuno caratterizzato da peculiarità, tecniche, strumenti e fondamenti ben precisi. 

 

Non esiste un approccio che sia, a prescindere, "migliore" rispetto agli altri. A livello di ricerca e di raccolta dati si può piuttosto osservare quale sia il risultato più funzionale ed efficace per i vari disturbi, ricordandosi che ogni paziente è unico

 

Quale approccio scegliere in base alla tipologia di paziente

I vari approcci di psicoterapia si differenziano anche in base alle tipologia di paziente e/o utente:

 

> la psicoterapia individuale è diretta al singolo. Bisogna poi fare una distinzione tra bambino, adolescente e adulto, oltre che sulla base del disagio o della difficoltà su cui intervenire; 

 

> l’utente può essere invece la famiglia, specialmente in alcuni orientamenti, ma in generale ogniqualvolta la richiesta e la difficoltà coinvolga l'intero nucleo o alcuni dei suoi membri;

 

> la terapia di coppia agisce sulle difficoltà incontrate da coniugi o partner; 

 

> con la terapia di gruppo, il singolo porta la propria difficoltà all’interno del setting gruppale, con il terapeuta che conduce e media le dinamiche;

 

> ancor più ampia è la psicoterapia rivolta all’intera comunità.