Sindrome da letargo, come affrontarla?

"Aprile dolce dormire" recita il detto, ma a volte è davvero troppo! Non si tratta solo di sonno, ma di una vera e propria spossatezza, unita a tanti piccoli fastidi che insieme formano la sindrome da letargo

Sindrome da letargo, come affrontarla?

Ecco la primavera finalmente! Il sole inzia ad essere più caldo, il cielo si colora di un blu intenso che promette belle giornate all'aria aperta, ma per qualcuno il passaggio alla bella stagione è tutt'altro che semplice.

Alle allergie che mettono in difficoltà molte persone arriva la sindrome da letargo, un insieme di sintomi che prostrano, ma come affrontarla e reagire?

 

I sintomi della sindrome da letargo

Un po' di sonnolenza durante l'inizio della primavera sembra un evento abbastanza comune, allora come si riconosce l'insorgenza della sindrome da letargo?

I sintomi sono vari, non necessariamente gravi, ma sicuramente molto fastidiosi se messi tutti insieme. Si va da uno stato di grande stanchezza, giramenti di testa, difficoltà a concentrarsi e a dormire.

Questa stanchezza estrema è la risposta del nostro organismo al cambiamento del clima che viene vissuto come stressante a causa del rialzo delle temperature e di eventi come il cambio dell'ora.

Secondo il Dipartimento dell'Ospedale Fatebenefratelli di Milano circa due milioni di italiani soffrono ogni anno di questa risposta al cambiamento del ritmi circadiani e delle temperature.

 

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Sindrome da letargo: perché la stanchezza di primavera?

L'astenia è sicuramente l'aspetto più visibile della sindrome da letargo che prende questo nome proprio per far riferimento alla sensazione di spossatezza che si può avere dopo un lungo il sonno.

In primavera alcuni processi del nostro organismo si risvegliano anche solo perché le persone sono più invogliate a muoversi e a stare all'aperto. Da un lato quindi, abbiamo l'aumento del'attività metabolica dell'organismo, una differente circolazione degli ormoni, un cambiamento dell'alimentazione, ma anche una variazione delle sostanze di cui abbiamo bisogno per far fronte alle nuove esigenze dettate dal clima e dalle attività.

L'alimentazione sicuramente è un alleato che può sostenere durante questo passaggio. I nutrizionisti consigliano di bere molta acqua, di introdurre più sali minerali e mangiare cibi ricchi di ferro, potassio, calcio e vitamina B. Il pollo sembra essere un'altra scelta ottimale, combinato a frutta e verdura, perché digeribile e nutriente.

 

Piccoli consigli contro la sindrome da letargo

Cosa fare oltre all'alimentazione?  Ecco qualche consiglio per sostenere il benessere psicofisico:

  • dedicare un piccolo spazio giornaliero ad un po' di attività fisica leggera, come la camminata veloce o dei giri in bicicletta,
  • non sottovalutare l'esigenza di riposo del corpo; il desiderio di dormire va assecondato per quanto possibile anche se le giornate sono più lunghe, al principio può essere utile aumentare le ore di sonno,
  • evitare cibi pesanti e non digeribili:
  • attenzione alla scelta dei vestiti e proteggersi dagli sbalzi di temperatura.

Aiuteremo così il corpo a svegliarsi lentamente, senza forzare gli equilibri con i soli integratori.

 

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