Quando l'ambizione è fonte di ansia

L’ambizione è una spinta motivazionale importante per raggiungere mete e obiettivi personali, ma a volte può essere anche fonte di ansia. Ansia di non riuscire, di fallire, di non eccellere… forse ci si è posti obiettivi irrealistici o si sta inseguendo un falso traguardo …

Quando l'ambizione è fonte di ansia

L’ambizione può essere fonte di ansia?

A prima vista sembrerebbe di no, col senso comune siamo abituati a identificare una persona ambiziosa con lo stereotipo del vincente a tutti costi che non ha mai un attimo di paura o di indecisione.

Le cose non stanno proprio così, vediamo meglio perché...

 

Ambizione e ansia adattiva

Pensate agli atleti professionisti come Michael Phelps o Usain Bolt che abbiamo visto alle Olimpiadi di Rio: è l’ambizione della vittoria, dell’andare al di là del proprio meglio, che li spinge a dedicare anni di allenamento per migliorarsi costantemente e salire sui gradini più alti del podio.

L’ansia non può sopraffarli, ma è anche vero che una certa tensione prima della gara consente loro di concentrarsi ed ottimizzare tutte le proprie risorse fisiche e mentali.

L’ambizione rappresenta un polo motivazionale importante per lo sviluppo e il consolidamento della nostra autostima, della nostra identità e del senso del nostro valore.

In questo senso, una sana ambizione si identifica con una motivazione alla riuscita (McClelland, D. C., Atkinson, J. W., Clark, R. A., & Lowell, E. L., The achievement motive, 1953) che può sostenere la persona e aiutarla a superare le difficoltà per raggiungere traguardi e mete importanti.

Qui non stiamo parlando dell’ambizione senza scrupoli, ma di una giusta dose di energie motivazionali che aiutano ad andare un po’ al di là di propri apparenti limiti, a rischiare e ad investire in un progetto, un’idea un obiettivo che punti all’autorealizzazione personale, affettiva o lavorativa.

In questo senso l’ambizione non necessariamente è priva di ansia, tutti i compiti e i progetti impegnativi richiedono la massima attenzione ed è naturale che, quando si è sotto pressione, si possa provare ansia, un ansia adattiva, distinta da quella patologica, che ha la funzione di aiutare la persona a concentrare tutte le proprie energie sull’obiettivo.

 

Se l’ambizione è fonte di ansia patologica

Quand’è che allora le cose si complicano? Quando l’ambizione diventa una fonte di ansia eccessiva, patologica e disturbante, che sovrasta la persona impedendole di concentrarsi e di riuscire al meglio.

Fra i vari fattori responsabili di questo due sono particolarmente importanti da considerare: quanto e come gli obiettivi che ci si è posti sono commisurati alle proprie effettive capacità e se tali obiettivi corrispondono ad un’ambizione sana.

In primo luogo, infatti, dobbiamo considerare che la motivazione alla riuscita – che accompagna qualsiasi ambizione – può essere minacciata in due modi: ponendosi obiettivi troppo elevati o, al contrario, ponendosi mete troppo modeste, troppo al di sotto delle proprie possibilità.

Questo fenomeno venne studiato e osservato già nell'apprendimento dei bambini di età scolare: mete troppo elevate comportavano un’ansia da prestazione ingestibile che faceva sentire questi bambini dei perdenti in partenza.

Porsi mete troppo modeste, al contrario, poteva essere una modalità per proteggersi dal fallimento, tuttavia spesso anche questo poteva avere effetti controproducenti demotivando la persona e limitando ulteriormente la sua efficacia di azione.

Gli obiettivi che ci si pone devono quindi essere commisurati alle proprie possibilità affinché l’ambizione sia costruttiva.

 

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Un’ambizione sana

Un secondo aspetto, come prima accennato, è relativo al tipo di ambizione: se è sana, ovvero funzionale alla crescita e all’autorealizzazione della persona o se vuota, di facciata, narcisisticamente funzionale a portare la persona sempre più in alto senza una reale spinta motivazionale.

Inseguire mete ambiziose per sentirsi vincenti può diventare più importante della meta in sé e quando questo è qualcosa di cui si ha bisogno per sostenere un senso di sé e un’autostima altrimenti troppo fragili le conseguenze possono essere molto dolorose.

L’ansia può insorgere preventivamente e bloccare qualunque attività: piuttosto che correre il rischio di fallire si tende a non fare nulla, molti insuccessi scolastici sono causati da questi meccanismi, quando si è schiavi della necessità di primeggiare a tutti i costi.

Ma l’ansia può essere anche un segnale che arriva tardivo, quando, nonostante tutti i successi e i traguardi raggiunti, la persona non riesce a sentirsi soddisfatta di sé né sufficientemente sicura del proprio valore.

Perché un ambizione sia sana e in armonia con la personalità è necessario, come sosteneva Kohut (La guarigione del sé, Astrolabio, 1980), che sia connessa con i propri valori personali e agganciata alla consapevolezza delle proprie capacità.

 

Se avete costruito castelli in aria, il vostro lavoro non deve andare perduto; è quello il luogo dove devono

 essere. Ora il vostro compito è di mettere sotto quei castelli le fondamenta.

(Henry David Thoreau)

 

Come misurare la motivazione personale con un test

 

Per approfondire: 
>  Motivazione e piramide dei bisogni

>  Guida ai disturbi d'ansia