La paura di fallire: come trasformare la paura in potere

Il modo in cui affrontiamo le sfide e le situazioni difficili nella vita modella il nostro carattere e quindi il nostro destino finale. Per esempio in una nuova situazione dove può esserci del rischio, se ci focalizziamo sulla nostra paura di fallire, certamente ci sentiremo insicuri e privi di risorse e molto probabilmente il nostro comportamento ne risentirà. Numerose ricerche invece mostrano che un atteggiamento mentale positivo, e non tanto l’intelligenza, è l’elemento fondamentale per il successo personale. Vediamo allora come utilizzarlo

La paura di fallire: come trasformare la paura in potere

Paura di fallire? Di solito la persona che non fa mai errori prende sempre ordini dalla persona che li commette. Essere in forma emotivamente vuol dire sentirsi sicuri che anche nelle situazioni più difficili riusciremo a prevalere sul versante emotivo. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che è il modo in cui interpretiamo le situazioni e valutiamo ciò che accade intorno a noi che plasma le nostre emozioni, le nostre azioni e dunque, il tipo di persona che diventiamo.

Possiamo affermare che uno stato mentale vincente si basa fondamentalmente su una capacità: l’abilità di trovare sempre un significato potenziante in qualsiasi situazione. La domanda allora che ci faremo di fronte ad ogni evento della nostra vita, soprattutto spiacevole, sarà: “Come posso servirmene?”. La differenza tra il successo e il fallimento consiste tendenzialmente nella capacità di trasformare situazioni difficili in risorse potenzianti.

La paura è una delle sensazioni di base dell’essere umano, ma la paura di fallire e l’insicurezza ad essa legata non dovrebbero arrivare a bloccare il moto delle nostre risorse. Questo anche perché spesso la strada che porta alla realizzazione di sé è costellata di fallimenti, ma sono proprio le esperienze difficili, le cosiddette esperienze “formative”, che ci permettono di ottenere i cambiamenti e gli sviluppi più importanti. I vincitori nella vita hanno una cosa in comune, e non è la mancanza di ostacoli o difficoltà: essi sanno come servirsi di ogni situazione per crescere, migliorarsi e portarsi ad un nuovo livello.

 

La paura di fallire e la paura del rischio

La paura di fallire porta di solito le persone ad evitare i rischi, e troppo spesso queste persone non vogliono neppure scoprire i confini delle proprie abilità, ma desiderano soltanto fare il minimo indispensabile per ottenere un sufficiente livello di benessere e poi proteggerlo. D’altronde già lo psicologo Abraham Maslow aveva annoverato “la sicurezza” tra i bisogni primari dell’uomo, ed è istinto naturale voler proteggere e conservare ciò che abbiamo. Ma attenzione, questo “sentirsi a proprio agio” a volte può risultare ingannevole: può limitare le nostre decisioni e di conseguenza le nostre azioni.

Per raggiungere una qualunque meta c’è sempre qualche rischio da correre e, solo imparando a gestire la paura di fallire e la paura del rischio, avremo più probabilità di ottenere ciò che vogliamo. Ogni paura è un’opportunità per crescere.

Spesso noi non temiamo ciò che pensiamo ci spaventi, ma temiamo ciò che pensiamo. Nel gioco degli scacchi si dice che la paura dell’attacco è più forte dell’attacco stesso. La nostra immaginazione è abilissima ad amplificare le nostra paura di fallire.

La paura a volte è utile: ci mette in guardia dai pericoli, fornisce il segnale rosso che ci avvisa di fermarci; non è funzionale quando blocca completamente il nostro procedere verso una meta. Se si è dominati dalla paura di fallire è poco probabile agire liberamente ed efficacemente: è difficile perdere chili se si continua a pensare a quanto si è in sovrappeso, è difficile per un giocatore di pallacanestro azzeccare il tiro se continua a concentrarsi a non sbagliare.

 

Immagine | Paul Keller