Tristi e con la voglia di lasciare la scuola: gli adolescenti italiani e la DAD

Ipsos per conto di Save The Children e Centro studi del Consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi pubblicano i risultati di due indagini sulla condizione degli studenti italiani alle prese con i contro della didattica a distanza.

Dad adolescenti

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Protestano “armati” di banchi improvvisati e wifi. Oppure boicottano spegnendo il pc o il tablet. Sono gli studenti delle scuole superiori che dopo aver sperimentato per mesi i pro e contro della didattica a distanza hanno deciso che basta, è meglio rientrare in classe. 

 

In tutta Italia non è organica l’organizzazione del calendario scolastico e al termine delle vacanze natalizie le Regioni hanno stabilito con il margine di autonomia previsto dagli ultimi Decreti la data della ripresa delle lezioni e la loro modalità con la possibilità di prevedere il rientro in classe in didattica mista o integrata.

 

 

Stress da covid negli studenti delle superiori

Diritto allo studio e diritto alla salute sono, dunque, ancora temi al centro del dibattito sul tavolo della ministra dell’istruzione Lucia Azzolina: che fuori e dentro gli istituti scolastici sia garantita sicurezza per studenti, docenti e personale scolastico è l’enigma a cui si fatica a
trovar soluzione
a quasi un anno dall’inizio della pandemia.

 

Nel frattempo, si fanno sempre più “pesanti” le conseguenze a livello di benessere psicologico sui ragazzi del prolungato periodo di restrizioni da Covid

 

 

Emozioni negative degli adolescenti nell'era Covid

Il Centro studi del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi (Cnop) ha raccolto il disagio degli adolescenti italiani in un’indagine consegnata direttamente alla ministra Azzolina. “Oltre 6 ragazzi su 10 fra i 14 e i 19 anni tengono “molto” alla didattica in presenza. Oltre il 54% ne soffre “molto” la mancanza. La scuola è associata a socialità, crescita, confronto, le lezioni a distanza a fatica, stress, noia. a didattica a distanza non attutisce i danni dell’impossibilità di andare a scuola - spiega il Presidente del Cnop, David Lazzari -. Della scuola in presenza ai ragazzi piace la socialità, la possibilità di avere un confronto con gli altri e la possibilità di frequentare amici e compagni, che la didattica a distanza non garantisce. Mentre della scuola in presenza i giovani non apprezzano gli orari rigidi, marginale nota positiva della didattica a distanza”. 


I sentimenti prevalenti, secondo lo studio, sono soprattutto tristezza, malinconia, paura, rabbia e distacco. I sentimenti positivi sono minoritari. 

 

“Probabilmente, il dato più allarmante è che solo il 2% dei giovani italiani, in questo momento, riferisce di provare gioia o allegria. Un malessere psicologico che deriva dall’isolamento e dalla assenza o carenza delle attività educative ma anche ludiche e sportive”, sempre secondo Lazzari.

 

 

Aumenta il rischio di abbandono scolastico

In un rapporto Ipsos commissionato da Save the Children si analizza su un campione di 1000 studenti un altro aspetto preoccupante, il numero di assenze scolastiche realizzate dagli studenti della fascia 14-18 anni, un dato in aumento che viene così presentato: “A partire dal fenomeno delle assenze prolungate che sono, di fatto l’anticamera della dispersione
scolastica”. Il rischio di abbandono, sempre secondo la ricerca, potrebbe riguardare fino a 34 mila ragazzi in Italia.