Narcisismo collettivo: noi siamo i migliori!

Il narcisismo, ovvero la pretesa assurda e irrazionale di essere sempre migliori degli altri ha una veste plurale: il narcisismo collettivo.

Narcisismo collettivo: noi siamo i migliori!

Il narcisismo è una sorta di atteggiamento nei propri confronti che, estremizzato, presenta una veste patologica. Il narcisista non è una persona sicura di sé, bensì un individuo fragile che cerca di difendere se stesso attraverso un’immagine grandiosa che crea nella sua mente e poi cerca di attualizzare.

Non molti di noi hanno la possibilità di diventare grandi leader o personaggi famosi e attraverso la fama alimentare l’immagine narcisistica: uno sbocco diventa il narcisismo collettivo. Il narcisismo collettivo o sociale è alla base di un’immagine grandiosa ed esente da pecche del proprio gruppo di riferimento.

 

Come si presenta il narcisismo collettivo

Come per la forma singolare anche il narcisismo collettivo presente una veste “normale “ e una patologica. Arricchire di aspetti positivi l’immagine del proprio gruppo di appartenenza, enfatizzarne le qualità e fare in modo che esse si concretizzino non è nulla di male.

La forma estremizzata e patologica del narcisismo collettivo si caratterizza per la mancanza di un giudizio oggettivo: il gruppo è perfetto, non ha difetti solo altissimi pregi e tutte le accuse mosse nei sui riguardi sono infamanti bugie.

Secondo lo studioso Erich Fromm, il narcisismo sociale è alla base di fenomeni come il razzismo, le cui conseguenze possono essere molto pericolose.

Come il narcisista non accetta le critiche nei propri confronti e arriva ad allontanare tutti coloro che ne muovono, il narcisismo collettivo può condurre a guerre. Quando l’immagine collettiva viene messa in discussione, il narcisista si difende attraverso l’attacco!

Il gruppo narcisista si raggruppa attorno ad un leader carismatico che esalta tutte le qualità del gruppo e su cui i singoli membri proiettano il loro narcisismo: proteggere, ed esaltare il leader significa proteggere ed esaltare se stessi.

 

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La veste virtuale del narcisismo collettivo

Di narcisismo si parla moltissimo in relazione alle nuove tecnologie: social media, selfie, like sono tutti possibili strumenti che alimentano l’Ego. Che relazione c’è tra il digitale e il narcisismo collettivo? Non si tratta solo di un terreno su cui è più facile per ciascuno di noi creare un’immagine ideale di sé: collettivo non significa solo che lo si fa in tanti.

Una ricerca di Alksandra Cichoka (2015) pubblicata sul British Journal of Psychology ha cercato di mettere in luce il narcisismo collettivo con l’adesione alle teorie cospirazioniste che circolano in rete.

In generale la ricercatrice sottolinea che in letteratura ci sono già evidenze circa il legame tra narcisismo collettivo e adesione alle cospirazioni. Se pensiamo alla definizione precedente il tutto ha senso: il mio gruppo (che è meraviglioso) non può presentare dei difetti, tutto ciò che ha di negativo gli viene da un nemico esterno (da allontanare) e siccome la mia visione non è oggettiva è più facile pensare che le prove non siano visibili a tutte, ma nascoste da un complotto.

Nello specifico la ricercatrice sottolinea le seguenti conclusioni:

Il narcisismo collettivo porta gli individui ad essere più sensibili nei confronti delle possibili minacce al proprio gruppo di riferimento.

Rispetto a chi non presenta questo costrutto, i narcisisti collettivi sono più propensi a giustificare tali minacce attraverso delle cospirazioni.

Il narcisismo collettivo non è correlato con l’adesione alle cospirazioni “interne” (il governo, la politica interna, ecc.) che quindi devono essere spiegate attraverso altri costrutti.

Quest’ultima considerazione è rilevante perché sottolinea come certi messaggi su Internet che inneggino alla superiorità del proprio gruppo potrebbero riproporre e alimentare le convinzioni di un gruppo straniero che cospira contro il benessere dell’ingroup.

Ogni like, ogni condivisione, ma anche il semplice commento anche se contrario, a contenuti di questo genere, in rete ha una valenza positiva in termini di visibilità diventando un potenziale carburante per alimentare il narcisismo collettivo.

 

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