Come scrivere la lettera di presentazione

La lettera di presentazione è la prima interfaccia fra chi si candida per una posizione di lavoro e il selezionatore. Accompagna e precede il cv e può essere fondamentale.

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Non solo curriculum vitae

Spesso si spende molto tempo, moltissimo, per la redazione del proprio curriculum vitale, magari lo si aggiorna periodicamente, si utilizzano format europei sempre più all’avanguardia ma c’è un "ma": corriamo il rischio che nessuno arrivi a leggerlo se non lo introduciamo con una lettera di presentazione efficace.

E non si tratta di una formula standardizzata da copiare e incollare per ogni candidatura di lavoro, ma di un passaggio preliminare a cui fare molta attenzione.
 

La lettera di presentazione: a cosa serve

Pensate un attimo alla ridondanza di informazioni, notizie, aggiornamenti che visualizzate ogni giorno sulla bacheca di Facebook o di qualche altro social network. Impossibile prestare la medesima attenzione a tutto vero?

Che criterio utilizzate per selezionare le notizie? Probabilmente vi soffermerete su quelle che vi sembrano più interessanti, più in linea con il vostro stile di pensiero o più curiose e intriganti tanto da spiccare fra tutte le altre. 

Anche i recruiter o chi è addetto a selezionare delle candidature di lavoro si trova a confronto con una mole enorme e ridondante di informazioni: se non sapete spiccare in qualche modo, il rischio di essere confusi nella mischia è molto alto.

La lettera di presentazione serve proprio ad evitare questo: dare una prima impressione di chi siete e degli elementi che potrebbero rendervi adatti per un posto di lavoro e uscire dall’anonimato dei curriculum inviati a pioggia fra i tanti…

 

Lettera di presentazione: come scriverla

La lettera di presentazione era tradizionalmente inviata in cartaceo insieme al curriculum vitae (inviarla in assenza del cv non ha alcun senso naturalmente).

Attualmente quasi tutte le candidature di lavoro avvengono digitalmente, questo vuol dire che la lettera di presentazione costituirà direttamente il corpo del testo dell’email con cui si allega il curriculum e che nell’oggetto del messaggio specificherete già la posizione per la quale vi state candidando.

Che si invii la lettera di presentazione cartacea o digitale un primo passo apparentemente banale ma importante è l’intestazione: conviene sempre indirizzarla ad una persona fisica piuttosto che genericamente all’azienda/società/cooperativa a cui vi state rivolgendo. Le intestazioni impersonali rimangono facilmente inevase perché chiunque le legga sarà portato a ritenere che ci penserà qualcun altro!

Se non conoscete nome e cognome del selezionatore (come è di norma) è sufficiente intestarla al responsabile del personale o delle risorse umane: vi starete in ogni caso rivolgendo ad una persona fisica non ad un’entità astratta e la vostra comunicazione avrà più probabilità di essere notata e aperta.
 

La lettera di presentazione: quanto scrivere?

Ma andiamo al “dunque”: cosa scrivere, come e soprattutto quanto?
Dovete tenere in conto che la lettera di presentazione non sostituisce il curriculum ma lo accompagna: è dunque un testo molto più breve che ha l’obiettivo di presentarvi e invogliare in qualche modo il vostro interlocutore ad aprire il file allegato e visionare il dettaglio del vostro cv.

Rappresenta insomma una sorta di “antipasto”: ha l’obiettivo di stuzzicare l’appetito non la pretesa di offrire già un pranzo completo.

Fuor di metafora: se fornirete informazioni ridondanti rispetto al cv è probabile che il vostro testo risulterà eccessivamente dettagliato e lungo e che il selezionatore non arriverà neanche all’ultima riga (ricordatevi di mettervi nei panni di chi, a fronte della pubblicazione di un annuncio di lavoro, deve vagliare anche centinaia di candidature e quindi di lettere di presentazione al pari della vostra).

Solitamente si consiglia di non eccedere con la lunghezza oltre le 10-15 righe. Tutto qui? Sì e no: condensare le informazioni rilevanti su di voi e rendervi “interessanti” per un posto di lavoro in quelle poche righe non è affatto un’operazione scontata…
 

La lettera di presentazione: cosa scrivere?

Dopo aver specificato la posizione per la quale vi candidate (sia che si tratti della risposta a un’offerta di lavoro sia di un’autocandidatura) solitamente una lettera di presentazione si articola in tre “paragrafi”:

  • Motivi per i quali vi state proponendo proprio a quell’azienda (il consiglio è reperire informazioni in rete e sottolineare cosa di quella realtà lavorativa trovate per voi interessante: l’impressione che dovete dare è di essere interessati proprio a loro e non di inviare la stessa candidatura a tutti)
  • Competenze/punti di forza che vi rendono adatti a quel ruolo (sintetizzando le esperienze formative e professionali acquisite e che avrete dettagliato ne curriculum) e il valore aggiunto che potreste portare. In altre parole: cosa vi rende unici? Perché dovrebbero scegliere proprio voi? In questi casi viene spontaneo indugiare sui propri successi, sui traguardi raggiunti, ma può essere altrettanto vantaggioso provare a decentrarsi e calarsi nella realtà lavorativa per la quale vi state proponendo: di cosa ha bisogno l’azienda per la quale vi candidate? Che problemi potreste risolvere col vostro contributo? 
  • Disponibilità ad un colloquio conoscitivo lasciando in chiaro alla fine della mail tutti i vostri recapiti (non importa se li avrete già segnalati all’interno del curriculum che avrete allegato).

     

La lettera di presentazione e lo storytelling

In rete è possibile trovare moltissimi esempi, modelli e facsimile di lettere di presentazione, alcuni già differenziati a seconda del tipo di posizione (operaio, impiegato ecc.) o che si tratti di rispondere a un annuncio o di inviare un’autocandidatura.

Questi modelli possono essere utili come orientamento formale, ma possono rappresentare dei veri e propri boomerang se seguiti alla lettera. I contenuti che trovate al loro interno sono meramente esemplificativi: è importante che li sostituiate con qualcosa di personalizzato che parli di voi e non di chiunque altro. 

E qui viene il bello: può darsi che vi sembri una perdita di tempo redigere una lettera di presentazione per ogni cv da inviare, si tratta invece di un’operazione molto utile. In primo luogo questo vi porterà “naturalmente” ad operare una selezione fra tutti gli annunci di lavoro e a proporvi soprattutto per quelle posizioni che più corrispondono alle vostre reali competenze (e per le quali avrete più probabilità di essere presi in considerazione): inviare centinaia di cv in maniera indiscriminata e impersonale non vi aiuterà nella ricerca di lavoro, ma aumenterà la probabilità che vi confondiate fra la massa e che le vostre comunicazioni vadano perse.

In secondo luogo, scrivere una lettera di presentazione vi costringerà ad allenarvi a raccontare, ogni volta, una storia su voi stessi: a narrare chi siete, cosa vi caratterizza e quali elementi – delle vostre competenze/esperienze e della realtà lavorativa per la quale vi state proponendo – vi rendono adatti per quel ruolo piuttosto che per qualunque altro.

Questo lavoro di storytelling è anzitutto un lavoro interno che vi porterà ad acquisire man mano sempre più consapevolezza della vostra identità professionale, di cosa sapete fare e del modo unico e peculiare in cui lo fate.

La lettera di presentazione farà “parlare” il vostro cv prima che il recruiter lo legga, ma questo sarà possibile solo se, prima di ogni considerazione formale e stilistica, avrete imparato a parlare di voi stessi, a raccontarvi e a riconoscervi in quelle competenze, esperienze e certificazioni che avete scritto nel vostro curriculum.