Consigli utili per ritrovare la motivazione

Serve per rialzarsi, portare a compimento, fin anche per riscoprire la gioia di vivere. La motivazione è una spinta altalenante e quando cede occorre saperla riacciuffare.

Ritrovare la motivazione

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La motivazione è la spinta che porta l’individuo all’azione al fine di raggiungere un preciso scopo ben definito. Tuttavia, questa definizione di motivazione sarebbe molto limitata in quanto la motivazione è anche quella molla che permette di perseverare nell’azione anche di fronte a fatiche e difficoltà, a ripartire dopo le cadute, a tenere alta e viva la prestazione trovando le soluzioni e - senza esagerare - permette di ritrovare anche la voglia di vivere. 

 

Insomma, è una condizione che pervade il proprio agire sempre e favorisce il ritrovare la voglia di fare le cose e di vivere anche le situazioni più spinose e fastidiose. 

 

Spesso però si va incontro a un calo della motivazione o a una vera e propria perdita. Questo accade in molti casi differenti tra loro. Ad esempio, può capitare che numerosi fallimenti portino alla rinuncia e perdita di motivazione, oppure quando le mete da raggiungere sono troppo alte rispetto alle proprie possibilità, o ancora quando subentra stanchezza, noia, nervosismo. Ritrovare lo sprone non è sicuramente automatico ma la motivazione in psicologia consente di attivare meccanismi che possono fare la differenza.  

 

Distingui tra motivazione interna ed esterna

Una delle cose importanti da sapere quando si parla di motivazione è che esistono due grandi tipi:

  • Motivazione estrinseca: ovvero quando l’azione è legata alla ricompensa esterna, al premio, al raggiungimento di qualcosa di gratificante;
  • Motivazione intrinseca: ovvero l’agire per la bellezza e il piacere di farlo, per divertimento, per gratificazione personale.

È comprensibile come nel lungo periodo e nelle situazioni più faticose, la seconda tipologia sia più efficace ed efficiente. Tuttavia, quando si inizia un’attività nuova, quando si ha carenza di motivazione o essa si affievolisce, si può provare a affidarsi a quella esterna. Questo perché focalizzare la propria attenzione sui risultati e sugli aspetti positivi raggiungibili con il fare qualcosa, è più facile e permette di muoversi dall’impasse. 

 

Quando si deve svolgere un lavoro noioso o poco stimolante, inizialmente quello che ci muove è la ricompensa in denaro. Ricordiamo però che nel lungo periodo è bene trovare altre motivazioni, quelle interne, che ci muovono nell’azione o il rischio è che ci si abitua ai feedback estrinsechi ed essi perdono di forza e stimolo.  Quindi partire dalla gratificazione interna per arrivare a fare proprio e interno l’elemento stimolante. 

 

Poniti degli obiettivi chiari

Altro aspetto cruciale per motivarsi è definire adeguatamente gli obiettivi. Essi infatti dovrebbero essere semplici, misurabili o oggettivi, accessibili o raggiungibili e quindi alla portata delle proprie risorse e possibilità o con piccolo sforzo, realistici e possibili e stabiliti passo passo  e nel tempo. Inoltre, devono essere stimolanti, emozionanti, devono possedere un valore per sé. 

 

Definire bene gli obiettivi e i passi per raggiungerli permette di avere una meta definita verso cui muoversi e tendere e una sequenza di cose da mettere in atto. Si riduce così la possibilità di agire casualmente e in modo non efficace allo scopo, magari incappando in insuccessi, ostacoli numerosi, perdita di tempo ed energia. Tutti elementi che sommati sono fortemente demotivanti.

 

Quello che si attiva è un circolo virtuoso: buoni obiettivi attivano motivazione che a sua volta si incrementa e alimenta con il raggiungimento degli stessi, portando ad alzare l’asticella verso mete e traguardi più accattivanti e motivanti. 

 

Festeggia i successi 

Altro aspetto importante per mantenere alta la motivazione è premiarsi quando si raggiungono degli obiettivi o si hanno successi. Questo perché la motivazione, specialmente interna, sia alimentata da gratificazione, da soddisfazione e va di pari passo con senso di autoefficacia personale e autostima

 

Quindi quando si ottiene qualcosa è importante fermarsi e assaporare il momento, traendo da esso carica ed energia per iniziare il prossimo cammino. Correre continuamente verso la meta successiva, senza riconoscersi i successi, alla lunga può essere faticoso e frustrante e quindi ridurre la spinta motivazionale. 

 

Condividi i progetti

La condivisione di obiettivi è molto utile per alimentare la propria motivazione. Riuscire infatti a parlare con qualcuno di caro e fidato di quello che si vuole raggiungere, i successi, ma anche le difficoltà e gli insuccessi permettono di oggettivare le cose, vederle da altre prospettive e quindi, se necessario, trovare soluzioni e altre modalità. 

 

La condivisione dona energia e apertura a qualcosa di nuovo che potrebbe essere motivante, stimolante e gratificante. 

 

Ricerca il tuo modo di fare

Quando bisogna fare qualcosa che a primo impatto risulta poco stimolante e demotivante, una cosa che si può fare è cercare di rendere quel qualcosa un po’ più personale

Questo è vero, per esempio, al lavoro dove quando la motivazione è carente si fatica a trovare la spinta per fare qualcosa. Una strategia potrebbe essere quella di trovare un modo per fare quanto richiesto, in cui sia possibile esprimere se stessi e mettersi in gioco. In questo modo si è meno portati ad agire secondo un modello e si riacquista il piacere di fare le cose. 

 

Ovviamente, come spesso accade, è facile a dirsi e difficile a farsi, ma è comunque importante provare a capire se è possibile modificare qualcosa per renderlo più soddisfacente per sé.

 

La motivazione al lavoro spesso parte da una matrice estrinseca, ma proprio per la durata nel tempo delle mansioni è bene cercare di spostare il focus e ridurre la mancanza di stimoli

 

Contrastare la demotivazione sul lavoro è fondamentale per riacquisire il piacere di fare le cose e la voglia di fare. Ognuno ha la propria spinta motivazionale che va curata, alimentata e supportata giorno dopo giorno.