Autocompassione, perché serve a ciascuno di noi

Accettare i propri difetti e osservarsi senza troppo giudicarsi. Perché l'autoaccettazione e l'autocompassione sono ingredienti fondamentali per il benessere.

Autocompassione, perché serve a ciascuno di noi

Quanto vale una performance efficiente o un risultato impeccabile? vive il rapporto con se stesso con eccessiva autocritica e giudizio. Esse non capaci di osservarsi con amore e compassione, ma si definiscono in modo negativo, criticano la maggior parte delle proprie caratteristiche con focus sui difetti e bassa considerazione dei pregi.

Le conseguenze sono spesso bassa autostima, scarsa fiducia nelle proprie capacità legata a inconsapevolezza delle stesse, senso di disagio, insoddisfazione e sofferenza.

L’atteggiamento contrastante è quello dell’autoaccettazione e autocompassione che prevedono un percorso lungo e tutt’altro che facile.

 

Autoaccettazione e autocomapassione

Per autoaccettazione si intende la capacità di accettare se stessi in modo naturale e semplice, comprendendo e accogliendo i propri difetti come parte del sé, su cui lavorare, senza tuttavia operar un giudizio negativo e altamente svalutante.

Al tempo stesso vi è la comprensione e giusto riconoscimento delle risorse e delle abilità, agendo su esse per metterle a frutto, con fiducia e accettazione delle possibili difficoltà e insuccessi, ma anche dei propri pensieri ed emozioni.

Accanto a questo l’autocompassione che deriva dal latino e significa letteralmente “partecipare alla sofferenza altrui”, quindi con il prefisso “auto” si intente l’apertura alla partecipazione alla propria sofferenza senza il tentativo di soffocarla o nasconderla, ma accettandola e riconoscendola come tale.

 

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Gli elementi dell'autocompassione

La psicologa Kristin Neff individua tre elementi fondamentali alla base dell’autocompassione, che vanno coltivati nel tempo per migliorare il proprio benessere e auto-accettazione.

In primo luogo l’auto-gentilezza ovvero l’essere capaci di assumere un atteggiamento gentile verso se stessi, comprendendo la propria sofferenza e accettandola, arrestando il giudizio negativo a ogni costo e dicendosi qualcosa di buono e gentile.

Il secondo fattore è la comprensione che non si è soli, ma si è uno in mezzo all’umanità che condivide sofferenze, dolori, fallimenti, errori e mancanze, questo è fondamentale per ridurre la sensazione di essere gli unici al mondo ad essere sbagliati, incapaci e disastrosi.

La consapevolezza di sé, infine, e dei singoli vissuti, definita da molti come mindfulness, implica l’osservazione dei propri pensieri e sentimenti in modo non giudicante, lasciandosi la possibilità di osservarsi in modo semplice e privo di ostinato giudizio e svalutazione. È la consapevolezza di sé nei singoli momenti che dona il giusto peso alle cose e situazioni e anche al proprio agito e sentimento, senza farsi sopraffare.

 

Perché è importante essere autocompassionevoli e accettarsi

L’autoaccettazione e l’autocompassione sono quindi un obiettivo importante da raggiungere poiché garantiscono maggior benessere e funzionalità. Le persone in grado di accettarsi infatti abbassano il giudizio negativo e svalutante verso sé, accettando i propri limiti e mettendo in campo le proprie risorse, agendo in modo maggiormente adeguato a livello relazionale e sociale.

Hanno maggiore autostima e senso di autoefficacia, sono in grado di sperimentare e mettersi in gioco, senza temere il fallimento, visto come sfida e fattore di miglioramento e non come motivo di ulteriore svalutazione del sé.

Ci sono poi benefici anche a livello fisiologico con riduzione dei livelli di cortisolo, ormone dello stress, con conseguente percezione di maggiore benessere, soddisfazione e apertura al sé e alle esperienze e ovviamente minore stress. Auto-accettarsi non implica non osservare i difetti ma accoglierli con compassione e tentare di migliorarsi, consapevoli dei limiti e delle possibilità.

L’autocompassione permette di stare meglio con se stessi e di riflesso con gli altri, perchè si è in grado di accettare i limiti, i difetti e sostenere le difficoltà dando a sé e all’altro la possibilità di sbagliare e essere imperfetti.

Perseguire il percorso per l’autoaccettazione e atteggiamento compassionevole verso sé è importante e seppur faticoso e difficile porta con sé benessere e soddisfazione.

 

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Foto: Alena Zamotaeva / 123rf.com