Pro e contro dell'educazione parentale

Molto diffusa in America, meno in Europa e in Italia, l'homeschooling - definita anche come didattica parentale, istruzione parentale, educazione parentale - è una forma di istruzione che si svolge a casa, lontana dai banchi di scuola.

Homeschooling, didattica parentale

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Home schooling è un termine molto utilizzato in America, ma che sempre più negli ultimi anni è frequente sentire anche in Italia. Letteralmente significa “fare scuola a casa” e indica quella realtà in cui bambini e ragazzi non frequentano la scuola, ma svolgono le attività educative e di istruzione a casa o comunque in contesti famigliari e domestici. In Italia si parla spesso di educazione parentale o, più adeguato istruzione parentale.
 

Homeschooling: cosa dice la normativa italiana

La normativa italiana sancisce l’obbligo di istruzione per almeno 10 anni a partire dai 6 anni fino ai 16 ( Circolare Ministeriale 30/12/2010, n. 101, che, all’art. 1). 

 

Diverso è l’obbligo formativo che prevede il diritto/dovere dei ragazzi, che hanno assolto l’obbligo scolastico, di frequentare fino ai 18 anni attività formative, sotto forma di istruzione scolastica, apprendistato o formazione professionale.

 

L’obbligo di istruzione può essere assolto attraverso differenti modalità a discrezione dei genitori o tutori del minore, a patto che venga rispettato e dimostrato. I genitori quindi possono scegliere se mandare i propri figli in una scuola pubblica statale, in una paritaria o una privata oppure assolvere l’obbligo in struttura accreditate dalle regioni per la formazione professionale o ancora avvalendosi dell’istruzione parentale.

 

L’home schooling quindi è assolutamente legale e riconosciuto dalla legge e, seppur ancora pochi ne fanno ricorso, anche in Italia vi sono famiglie che aderiscono a questa modalità di istruzione. 

 

Homeschooling: cos’è

L’istruzione parentale è una forma di istruzione attivata per assolvere all’obbligo di istruzione dei propri figli che solitamente avviene a casa o comunque fuori da un'istituzione scolastica

 

Le attività formative sono svolte direttamente dai genitori o da altro famigliare prescelto, oppure delegate a un precettore, insegnante o qualcuno che è identificato come figura idonea alla gestione dell’educazione scolastica per i propri figli. 

 

Può essere attivata per tutto il percorso scolastico o solo per alcuni anni e con le modalità che più sono ritenute adeguate e funzionali dalla famiglia. Alcuni infatti seguono il percorso e programma scolastico, altri adottano modalità di insegnamento più esperienziali e così via.

 

L’importante è che il bambino e ragazzo ricevi l’istruzione per cui è previsto l’obbligo e raggiunga obiettivi di apprendimento testati negli esami di idoneità, necessari a monitorare l’effettiva esecuzione dell’istruzione parentale. 

 

Le motivazioni che spingono a servirsi di questa modalità di istruzione possono essere molteplici: la scarsa fiducia nel sistema scolastico, attività lavorative complesse e che richiedono molteplici spostamenti e cambi di residenza, condizioni di salute precarie che non permetterebbero la normale frequenza scolastica, scelte culturali, religiose.  

 

Homescooling: tra certificazioni ed esami

Seppur non sia necessaria un’autorizzazione per fare Homeschooling, in quanto modalità prevista dalla legge, la sua attivazione richiede alcuni passaggi importanti che permettano di certificare l’assolvimento dell’obbligo di istruzione

 

Il primo passo da fare è quello di presentare ogni anno al sindaco e al dirigente scolastico dell’istituto più vicino alla propria residenza, una documentazione che attesti le capacità tecniche ed economiche dei genitori o chi ne fa le veci, nell’attuare questo tipo di educazione, oltre alla comunicazione della scelta di avvalersi di questa modalità di istruzione. Attraverso autocertificazione quindi si devono dimostrare i titoli di studi, gli interessi e competenze e tutte le informazioni necessarie a dimostrare la presenza di qualcuno che possa prendersi cura dell’istruzione dei minori.  Non è necessario essere o servirsi di un insegnante. 

 

Inoltre, ogni anno gli alunni devono eseguire un esame di idoneità presso un istituto scolastico che attesti le competenze e conoscenze acquisite e certifichi la possibilità del passaggio alla classe successiva. Gli esami di stato devono essere eseguiti come privatisti al fine di ricevere l’attesto e riconoscimento. 

 

Ci sono tempi da rispettare per presentare le domande di istruzione parentale e di esami di idoneità. Ogni anno è possibile attivare questa modalità o, viceversa, interromperla e iniziare o ritornare tra i banchi di scuola.

 

Homeschooling: tra pro e contro

Come ogni realtà anche l’istruzione parentale ha dei vantaggi e delle criticità. Tra i primi sicuramente va riconosciuta la possibilità di adattare al massimo e personalizzare le modalità di insegnamento alle caratteristiche e predisposizioni dei bambini e ragazzi. 

 

Ecco quindi che possono essere adeguati tempi e spazi alle modalità di apprendimento, identificati gli stili e i materiali più efficaci, nonché gestito l’insegnamento nel rispetto dei tempi personali. Inoltre, fare scuola a casa permette anche di gestire in modo più flessibile gli impegni e le dinamiche famigliari, senza dover sottostare ad orari fissi. 

 

Altri punti a favore sono la minore frustrazione e difficoltà emotiva che molti bambini vivono nell’andare a scuola, nonché una riduzione di rischi di situazioni di disagio e a rischio. Tuttavia, altrettanto vero è che proprio il non vivere il contesto scuola, con tutte le sue dinamiche e le sensazioni che genera, riduce la possibilità di affrontare paure, angosce, ma anche situazioni e condizioni, che sono importanti per crescere. 

 

Inoltre, si limita fortemente la socializzazione e il contatto con i pari, che a scuola prende vita in modo forte e importante ed è fondamentale nello sviluppo. Sempre sul piano relazionale il bambino o ragazzo che riceve l’istruzione da un membro della propria famiglia, specialmente se genitore, non sperimenta un fondamentale dinamica relazionale, ovvero quella con un adulto che diviene figura di riferimento, ma esterno alla famiglia: l’insegnante

 

Oltre a questo, non sperimenta le regole, i tempi, le richieste e le responsabilità tipiche del contesto scuola. 

 

A livello di apprendimento potrebbero esserci carenze o difficoltà legate alla non adeguata o nulla formazione di chi si occupa dell’istruzione a casa. L’insegnante ha in generale una formazione e una serie di competenze che non sempre i genitori o chi si fa carico dell’homeschooling, riesce a eguagliare. 

 

Ovviamente questi pro e contro sono estremamente generici e situazioni possibili e non sempre si verificano. La scelta dell’homeschooling è sicuramente molto delicata e tante sono le variabili da considerare sia personali che famigliari.