Perdere l’orientamento in un mare di pregiudizi

Il processo di riconoscimento e accettazione del proprio orientamento sessuale non è per tutte le persone un atto semplice, spontaneo e scontato. Per alcune è un processo doloroso, lento e faticoso. Se poi incontra il pregiudizio e lo stigma sociale, la difficoltà può aumentare in modo spropositato.

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Orientamento sessuale: orientiamoci.

Gli ultimi decenni di ricerca rappresentano l’orientamento sessuale come un continuum, dall’esclusiva attrazione per il sesso opposto a quella per lo stesso sesso. Ciò nonostante, di solito si usano tre categorie: etero-, omo- e bi-sessualità (a seconda del sesso dell’oggetto di attrazione). L’orientamento sessuale si distingue dal sesso biologico, dal ruolo e dall'identità di genere e non è una caratteristica individuale, piuttosto una modalità relazionale. Le persone esprimono il loro orientamento sessuale attraverso comportamenti con gli altri: si lega quindi alle relazioni sentimentali soddisfacenti e piene che incontrano l’autentico desiderio di intimità e di amore della persona. Aspetto, questo, essenziale nella vita.

 

Come il pregiudizio dis-orienta?

Pregiudizi e discriminazioni verso queste persone incidono negativamente sul piano sociale e personale. Socialmente, diffusi stereotipi contro gli omosessuali persistenti nonostante nessuna evidenza empirica li supporti, si esprimono spesso in trattamenti iniqui nei loro confronti. Individualmente, pregiudizi e discriminazioni ostacolano ancor più l’auto-accettazione di coloro che ancora non vi riescono.

Sebbene molte lesbiche e gay imparino presto a fronteggiare lo stigma sociale contro di loro, il pattern di pregiudizi, discriminazione e violenze alle quali sono soggetti hanno seri effetti negativi sul loro benessere psicologico; impedendogli di giovarsi del supporto sociale, cruciale per fronteggiare lo stress.

 

Cos’è il “coming out” e perché è così importante?

Per “coming out” si intende la consapevolezza della propria attrazione verso persone dello stesso sesso, la sua diffusa rivelazione e l’identificarsi con comunità lesbiche, gay e bisessuali. Molte persone esitano nel loro coming out temendo di essere giudicati e discriminati: alcuni scelgono di tenere la loro identità segreta, altri di rivelarsi solo in circostanze particolari e limitate, pochi decidono di venire fuori pubblicamente.

La ricerca ha dimostrato che vivere il proprio orientamento sessuale integrato nella quotidianità favorisce il benessere e la salute mentale. Questa integrità è spesso data dal “coming out”.

Così come gli eterosessuali, omosessuali e bisessuali beneficiano nel condividere la loro vita, ricevendo supporto dalla famiglia, dagli amici e conoscenti. Non deve sorprendere quindi che lesbiche e gay, celati per timore del giudizio, riportino una maggior frequenza di disturbi mentali e fisici.

 

Sfatando pregiudizi: l’omosessualità è un disturbo mentale?

L’orientamento omosessuale o bisessuale non è un disturbo mentale: le ricerche non trovano nessuna associazione fra questi orientamenti e la psicopatologia. Nonostante gli ancora presenti stereotipi che li ritraggono come aventi dei disturbi, molte decadi di ricerca e di esperienza clinica hanno concluso che questi orientamenti sono forme normali di esperienza e legami umani, entrambi documentati nelle diverse culture ed epoche storiche.

 

Sfatando stereotipi: come sono le relazioni omosessuali?

Molti stereotipi perdurano nonostante le ricerche empiriche abbiano dimostrato la loro infondatezza: uno di questi crede che le relazioni di lesbiche e gay siano disfunzionali e infelici, mentre studi mostrano che coppie omo- ed etero-sessuali si equivalgono nelle misure di soddisfazione della relazione. Altro stereotipo ritiene le coppie omo- e bi-sessuali instabili; mentre, la ricerca mostra che molte lesbiche e gay hanno relazioni durevoli (18%-28% di coppie gay e 8%-21% di coppie lesbiche convivono da 10 anni o più). Le coppie omosessuali sarebbero più stabili, se beneficiassero dello stesso livello di supporto e riconoscimento della loro relazione delle coppie etero. Un terzo diffuso stereotipo è che obiettivi e valori nelle coppie omo siano diversi dalle coppie etero; la ricerca trova, invece, che la fedeltà, la progettualità e la stabilità come valori della coppia sono simili fra gli omosessuali conviventi e gli eterosessuali sposati. 

 

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