Limiti e opportunità del partire in gruppo

"Non importa dove andiamo, ciò che conta è la compagnia!". Avete mai sentito commenti del genere? Secondo voi che ruolo ha il gruppo nella riuscita di una vacanza? Sicuramente è fonte di gioie e dolori.

Limiti e opportunità del partire in gruppo

Che ruolo ha il gruppo nelle vacanze? Che limiti e quali opportunità offre la partenza con gli amici o comunque con altre persone? Vediamo che contributo ci offre la psicologia sociale.

Secondo Kurt Lewin il gruppo è qualcosa di più della somma dei singoli contributi e si costruisce grazie all'interdipendenza dei partecipanti che condividono un compito o un destino.

Non bisogna solo pensare a cosa il gruppo abbia da offrire perché per una buona partenza è anche opportuno che il singolo sia ben disposto. Vediamo chi ha le carte in regola!

 

L'apporto del gruppo

Perché partire insieme? Uno degli elementi fondamentali per la buona riuscita di una vacanza di gruppo è la sua coesione, cioè il grado di interdipendenza tra i membri. Ciò aumenta il senso di benessere e felicità e la sensazione che tutto vada per il meglio in modo fluido e senza intoppi.

Il gruppo offre al singolo anche un certo grado di protezione di fronte alle incognite e alle avversità del viaggio, perché queste non verranno affrontate da soli. Le difficoltà, o meglio il modo in cui queste vengono gestite, diventano le fonti più importanti di limiti e opportunità del viaggio in gruppo.

Se le minacce esterne vengono gestite efficacemente, la coesione e la stima reciproca aumenteranno; viceversa se non si trova un accordo velocemente, le discussioni rischiano di amplificarsi nel tempo e di nascere per ogni dettaglio.


Le vacanze diventano un punto di disaccordo nell’ambito di una coppia: ecco come vivere la coppia in vacanza

 

Viaggiare da soli o in compagnia

La psicologa del turismo Francesca di Pietro ha condotto un'interessante ricerca sulla personalità e le vacanze che includono delle osservazione sulla capacità/preferenza di viaggiare da soli o in compagnia.

Il campione, reclutato online con un questionario tradotto in 3 lingue tra cui l'italiano, consta di 740 individui, per la maggior parte europei, 53% uomini e di età compresa tra i 18 e lo "over 60".

I partecipanti hanno compilato un test di personalità e risposto ad un questionario creato ad hoc centrato su: aspettative, motivazione, tipo di alloggio, immagine di sè, organizzazione, ecc.

I risultati sottolineano maggiormente quelle che sono le caratteristiche del viaggiatore solitario, cioè di colui che rifugge le vacanze di gruppo. Il 34% degli uomini ama viaggiare da solo contro il 23% delle donne, mentre la maggioranza del sottogruppo femminile preferisce la compagnia del partner o della famiglia.

Stessa scelta viene fatta dagli europei, mentre gli americani dichiarano di preferire la solitudine o un amico.

Il tratto di personalità che risulta decisivo nella scelta di viaggiare o meno in gruppo è la difensività. Coloro che hanno paura dell'esterno e di volersi difendere dall'esterno preferiscono il gruppo. Chi ama viaggiare da solo presenta bassa difensività e un grande dinamismo / estroversione che rende piacevole il vivere momenti solitari.