Genitori che controllano a distanza

Le Nuove Tecnologie hanno dato luogo ad una nuova forma di relazione tra genitori e figli che per la prima volta elimina la vicinanza fisica. Ecco il controllo a distanza.

Genitori che controllano a distanza

Controllare i figli è da sempre una priorità dei genitori e un ostacolo alla propria libertà che ogni figlio deve eliminare come conquista personale.

Un tempo la possibilità di poter uscire di casa da soli costituiva un primo passaggio per questa emancipazione, con la possibilità di avere uno spazio proprio un po’ più difficile da raggiungere.

Il controllo a distanza quindi non è solo parental control, ma anche una nuova forma di relazione.

 

Assenza fisica, presenza mentale

Per molte famiglie, a causa di ragioni lavorative e di ambizioni professionali, il tempo passato fisicamente insieme è poco, sin dai primi mesi di vita dei figli.

Il tutto viene spesso liquidato con la convinzione che la qualità sia migliore della quantità di tempo; sebbene possa dirmi d’accordo in via teorica, ritengo che anche la qualità necessiti di un investimento temporale.

La seconda via per affrontare al meglio le necessità contemporanee è stato offerto dalle Nuove tecnologie con un controllo a distanza. Non parliamo di Parental Control in questa sede, ma di un’impostazione della relazione genitore e figlio che viaggia su fili invisibili creati dalla Rete.

Matteo Lancini nel libro “Adolescenti Navigati” cerca di illustrare le specificità di questi giovani che vivono tra presenza digitale e assenza fisica.

 

Giovani e internet: opportunità e rischi

 

Il cellulare, strumento di controllo nella relazione a distanza

Il compito che viene affidato ai bambini fin dalla più tenera età è quello della socializzazione. Il nido viene concepito come momento per far incontrare i pari sin dalla più tenera età: sebbene gli specialisti sottolineino l’importanza del rapporto con l’adulto, i genitori sono felici dei traguardi nell’ambito delle amicizie.

Il valore dato a queste “amicizie” si riversa poi in tutte le occasioni fuori scuola in cui anche i genitori partecipano per parlare tra di loro e cementare le relazioni e controllare la famiglia di provenienza.

L’ingresso alla scuola secondaria di primo grado segna il primo passaggio verso lo svincolamento dai genitori: le amicizie, prima così importanti, diventano problematiche per i genitori perché diventa più complicato controllare gli amici e le loro famiglie. Ecco il ribaltamento: la lontananza fisica che prima dava un primo respiro di libertà viene sostituita dal cellulare che in ogni secondo rappresenta uno strumento di controllo.

 

La vita online rifiugio dell'adolescente

La vita online dell’adolescente rappresenta per questo un possibile rifugio dove i genitori non possono giungere, dove quella sperimentazione di sé, che prima avveniva tra le vie del paese, ora avviene nei social. Ma il filo che lega il genitore al figlio non si spezza mai e può diventare una presenza oppressiva per l’adolescente che vede nel parental control la sua espressione più manifesta.

La possibilità di essere rintracciati, di vedere la propria immagine manipolata dai genitori su Internet è proprio un percorso inverso rispetto alla tanto agognata indipendenza ricercata fin dai primi giorni del nido.

Eppure in precedenza tutti siamo diventati indipendenti, siamo usciti senza un telefono, siamo andati incontro alle sfide e ne siamo usciti.

Non dico di tornare indietro, di non dare un telefono, ma di aggiungervi la fiducia che i figli lo sappiano usare con saggezza, ma per questo occorre trasmettere da subito un’appropriata educazione digitale.

 

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