Cenare insieme: abitudine sana per i propri figli

Cenare insieme è una delle abitudini che si cerca di costruire fin dalla primissima infanzia. Il pasto comune è un momento dai molteplici significati: rito familiare, momento educativo e prove per la vita sociale

Cenare insieme: abitudine sana per i propri figli

Cenare tutti insieme attorno al tavolo durante la cena è un momento familiare fondamentale. Sia per la coppia, sia per il binomio genitori figli diventa un modo per condividere le scoperte e le novità accadute all'esterno del nucleo familiare durante la giornata. Queste sono considerazioni educative che rientrano nel sapere e nella buona educazione comune, ma i molteplici usi sono stati convalidati anche dalla ricerca.

 

L'importanza della cena

L'importanza dell'abitudine a cenare insieme è stata da poco indagata in Spagna dal Consejo Escolar de Estado che è un'autorità in tema di educazione. La ricerca ha sottolineato più di un beneficio per i figli, sia all'interno della famiglia, per un miglioramento delle relazioni, sia all'esterno: i bambini che cenano regolarmente con i genitori hanno un rendimento scolastico migliore.

La cena rappresenta un momento di calma (rispetto alla colazione che spesso è un pasto più affrettato) per parlare di sé e delle proprie attività trovando anche un posto all'interno della storia familiare.


Il legame tra cibo e rituali sociali



Le narrazioni dei miti familiari

Il pasto serale con la famiglia richiama facilmente alla memoria i pasti precedenti, quelli fatti con la famiglia di origine. Il momento del ricongiungimento infatti porta a narrare non solo di fatti esterni, ma anche le storie passate della famiglia; particolarmente importante è il tramandarsi del mito familiare.

Il mito familiare è l'insieme delle conoscenze, delle immagini, dei valori e dei ruoli che una famiglia attribuisce a se stessa e a ciascun membro della stessa. Non necessariamente sono veritieri, ma incarnano l'identità familiare donandole compattezza. Questo tesoro si viene a tramandare sottoforma di narrazioni di 4 tipi:

  1. aneddoti familiari, brevi storie spesso divertenti attraverso cui si esagera un aspetto della realtà;
  2. storie di copertura, storie inventate che servono a mantenere un segreto ritenuto sconveniente;
  3. segreti familiari, rispetto alle storie di copertura si tratta del tramandarsi della verità attraverso colloqui privati, in questo modo i componenti della famiglia sono tutti al corrente;
  4. leggende familiari, si tratta di racconti rocamboleschi al limite del fantasioso che hanno un fine morale e che comunicano regole e obblighi nei confronti della famiglia.

 

Bimbi a tavola per la cena

La cena insieme ha un'ulteriore scopo educativo, più pratico. Si tratta infatti di una sorta di prova generale che prepara i bambini alla vita sociale.

I genitori si scontrano con un compito molto difficile: tenere fermi i bambini a tavola. Le strategie per conseguire questo successo sono molteplici: si va dagli approcci molto duri (regole ferree e punizioni), a stratagemmi tecnologici (tv accesa o tablet in mano) che però non sempre sono la soluzione migliore. Vediamo qualche consiglio della dott.ssa Giulia Rizzato, psicologa milanese.

I bambini hanno bisogno di limitazioni e di sapere quali sono i confini di azioni o eventi in modo da potersi regolare quindi la prima cosa da chiarire è quella di creare delle regole e rispettarle tutte.

Le prime regole devono servire a definire quando ci sarà il pasto e di quante portate è composto. Evitare le distrazioni con altre attività e rendere la conversazione interessante e che non escluda il bambino (non parlare solo del proprio lavoro che non comprende).

Non condire il cibo con i sentimenti, non fate diventare il pasto una sorta di ricatto. Non lo rendete responsabile del menù, si può andare incontro ai suoi gusti, ma non deve scegliere il bambino o sarete preda di costanti cambiamenti e trattative.

 

Quali sono le cause dei disturbi alimentari dei bambini?