San Valentino: origini e significato fra banalità e complessità

Regali, fiori e cioccolatini… quella di San Valentino può sembrare una ricorrenza stucchevole e commerciale associata a banalità e luoghi comuni risibili tanto per chi è in coppia, quanto per chi è single. Ma la festa di San Valentino risale in realtà a epoche molto antiche; l’origine del suo significato deriva da antichi riti romani propiziatori della fecondità e della rinascita primaverile poi edulcorati in epoca cristiana e associati alle leggende legate alla vita dell’omonimo Santo ritenuto protettore dei matrimoni e dell’armonia fra gli innamorati …

San Valentino: origini e significato fra banalità e complessità

C’è chi la ama e chi la odia, chi non perdona alcuna disattenzione o dimenticanza e chi sembra “allergico” a qualunque regalo o smanceria che serva vagamente a celebrare il giorno degli innamorati. Per non parlare di chi è single che può disinteressarsene o coglierla come occasione per andare alla ricerca del partner mancante: la festa di San Valentino sembra ormai poco più che una tradizione commerciale dove fiori, cioccolatini e cuori sembrano non far altro che ricondurre i legami di coppia a stereotipi edulcorati e banalizzanti.

Eppure il significato e le origini di questa festa sono tutt’altro che banali e scontati, affondando le proprie radici in miti e riti antichissimi connessi alla fertilità e al ciclo di morte e rinascita insito nei cicli della natura.

 

I miracoli di San Valentino e l’amore idilliaco

San Valentino da Terni è una figura dalle origini storiche alquanto controverse, ora identificato con il Vescovo di Terni morto martire nel 273 proprio nel giorno del 14 Febbraio; ora con un presbitero di Roma martirizzato pochi anni prima. Ad ogni modo, tradizione vuole che, fra i diversi miracoli che San Valentino avrebbe compiuto in vita, vi sarebbe stato anche quello di far riconciliare due innamorati facendo volare intorno a loro alcune coppie di piccioni in amore. Da questa e da altre storie simili deriva la tradizione che vede San Valentino come santo protettore dei matrimoni e dell’armonia fra gli innamorati.

La versione, che echeggia i temi dell’amore romantico epurato da qualunque richiamo alla carnalità e scisso da qualunque dimensione di ambivalenza o aggressività, è molto diversa dal significato e dalle origini delle antiche festività romane che venivano celebrate proprio intorno al 14 Febbraio.

 

Sei single? San Valentino è un'occasione per iniziare ad amare se stessi

 

Origini e significato in età romana: fertilità, sessualità, morte e rinascita

Come è accaduto anche per altre festività romane (ad esempio i culti solstiziali celebrati fra il 21 e il 25 dicembre poi confluiti della festività cristiana del Natale), quella di San Valentino è la versione edulcorata di una festività pagana preesistente in epoca romana, i Lupercalia, che venivano celebrati fra il 13 e il 15 Febbraio come riti per la protezione del bestiame e propiziatori della fertilità.

I Lupercalia derivano infatti il loro nome dalla parola Lupus, Lupo in latino, giacché era proprio alla fine del mese di Febbraio che questi animali, stremati dall’Iinverno, uscivano dalle foreste alla ricerca di cibo attentando alle greggi. Ma queste festività erano anche associate a riti propiziatori della fertilità e della fecondità sia delle donne che della terra in nome dell’attesa rinascita della primavera con la fine dei mesi invernali.

I giovani sacerdoti che celebravano la festa, i luperici, dopo aver sacrificato alcune capre, ne prendevano le pelli per ricavarne il necessario a coprirsi il basso ventre e a ritagliarne delle strisce da usare come fruste. In tal modo i luperici correvano seminudi percuotendo il terreno e le donne che incontravano al fine di propiziarne la fertilità e la fecondità. Quello dei Lupercalia in cui affondano le origini della festa dei San Valentino è quindi un rito dal significato complesso con evidenti richiami alla nudità, alla sessualità e ai cicli di vita-morte-vita della natura.

 

Festeggiare San Valentino: fermarsi o cambiare?

La festa di San Valentino sembra dunque richiamare solo in apparenza la favola dell’innamoramento idilliaco senza screzi e senza tempo, il mito di un eterno presente costellato in uno stereotipo semplificante e, forse per questo, facilmente povero di attrattiva.

Le origini più antiche di questa festività sembrano infatti invitarci a recuperare dimensioni di carnalità, sessualità, vita-morte-rinascita richiamate a protezione non della coppia isolata ma dell’intero gruppo umano a cui essa necessariamente appartiene (il gregge appunto). Una coppia, quella degli innamorati tutelati dal Santo, che per un amore sano sembrano piuttosto chiamati ad evolvere e ad adattarsi ai cambiamenti reciproci e in rapporto alla collettività.

 

A San Valentino, lìberati dall'amore non corrisposto!