Lavorare con il partner: questione di feeling o questione di ruoli?

A casa con il partner, a lavoro anche con il partner: un limite o una risorsa per la coppia? Tutto questo contatto con l’altra metà può rafforzare la relazione sentimentale o far nascere nuovi attriti? Lavorare con il partner alla lunga rovina il rapporto o può essere vissuta come un’esperienza positiva? Proviamo a rispondere insieme valutando i pro e i contro. E la possibilità di strategie di convivenza

Lavorare con il partner: questione di feeling o questione di ruoli?

 

Per alcuni lavorare con il partner significa per esempio passare più tempo insieme, soprattutto se la coppia non convive o comunque non si vede quasi mai, significa avere la possibilità di confrontarsi al di fuori della vita privata mettendosi in gioco e mostrando il proprio valore e altre risorse che magari in un contesto privato non verrebbero fuori. Questo vuol dire avere anche l’occasione di conoscere meglio il partner e quindi di apprezzarlo di più. Per altri invece lavorare con il partner vuol dire non avere la possibilità di vivere una propria individualità, perdere degli spazi personali, o ancora rappresenta il rischio di trascinare problemi lavorativi a casa, nonché la probabilità di crearne di nuovi legati a giochi di potere o ancora peggio alla gelosia.

Non è facile prendere una posizione netta nel decidere se lavorare col partner sia un bene o un male, le variabili che influiscono come possiamo notare sono diverse e molto dipende anche da come la coppia impara a gestire la relazione all’interno di un contesto lavorativo. È importante per esempio creare dei confini all’interno dell’attività professionale in modo tale che ciascuno abbia presenti le proprie responsabilità. Sono inoltre necessari dei confini tra il rapporto personale e quello professionale in modo che ciascuno conosca le proprie responsabilità, aspettative e opportunità. Fondamentale è la comunicazione all’interno della coppia, l’essere sempre attivi e coinvolti nella relazione, mantenendo un interesse positivo e rispettando le differenze individuali. Così come la vita privata, anche la vita professionale insieme necessita di fiducia e di una visione condivisa degli obiettivi fondata su valori reciproci.

Lavorare con il partner efficacemente vuol dire anche eventualmente definire insieme esaurienti accordi scritti per proteggere così la relazione, l’azienda e le rispettive proprietà. Soprattutto sarebbe utile definire accordi e procedure scritti per la risoluzione dei conflitti, ossia delle linee guida chiare per la risoluzione di difficoltà interpersonali e le decisioni in campo aziendale.

 

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Lavorare con il partner con successo

Per aumentare la probabilità che lavorare con il partner si trasformi in una esperienza positiva basta seguire alcune regole. Prima fra tutte il rispetto reciproco: si dovrebbe sempre ascoltare e cercare di non interrompere il partner anche se già si immagina di sapere cosa stia per dire, questo potrebbe andare bene a casa o con amici, ma non dovrebbe fare parte delle abitudini professionali. In secondo luogo è fondamentale ricordare quali panni si stanno indossando nel momento in cui si parla con il partner, siete socio in affari, coniuge, collega, capo? Chiaramente la conversazione sarà diversa a seconda del ruolo: a casa si indosseranno i panni del compagno/a di vita, meglio lasciare gli affari in ufficio. Altra regola d’oro del lavorare insieme al partner è quella di scambiarsi idee e chiedersi consigli, dunque mettere da parte il proprio ego in modo da potersi sfruttare a vicenda come risorse esterne senza che caratteristiche innate limito le possibilità creative che si aprono nello scambio con il partner in uno scenario lavorativo.

Lavorare con il partner vuol dire lavorare con sincerità, senza celare informazioni, e con onestà, senza sconti, ma essendo sempre affidabili e responsabili riguardo agli impegni. Vuol dire dare il proprio meglio ogni giorno, perdonandosi anche l’un l’altro quando si deludono le aspettative. Di contro è importante anche celebrare la bravura del partner all'occorrenza, alimentando complicità ed empatia.

E quando si chiude la porta dell’ufficio e si riapre quella di casa? Potete chiedervi: “Cosa è successo oggi che ti ha fatto ridere?”, trovare qualcosa di cui sorridere ogni giorno o comunque concludere la giornata focalizzandosi su qualcosa di positivo potrà solo fare bene alla coppia.

 

Immagine | littlebirth